Doppietta di newsletter con ospiti per iniziare il weekend.
Prima quella dell’esordio del caporedattore Mattia Ferraresi, inevitabilmente sul 4 luglio più surreale dell’intera storia degli USA, con Trump ai piedi del Rushmore. Interessante fra l’altro una frase tra i commenti: «Da Domani mi piacerebbe vedere la politica estera usata per capire quella italiana e viceversa. Per esempio, qual è la nostra AOC? E la nostra Boebert?».
Poi un particolare reportage “dall’interno” del Premio Strega grazie al più invisibile dei finalisti, Jonathan Bazzi da Rozzano (MI), «imbevuto di pregiudizi: la verità è che io coi maschi non ci so stare. Neanche quando mi stanno simpatici. Neanche quando mi fanno tenerezza». In procinto di diventare un film, il suo Febbre era tra i 3 libri più votati nel Premio Strega Giovani e «si è guadagnato l’ingresso in finale in rappresentanza della piccola e media editoria (per questo la cinquina è una sestina, come non succedeva dal 1999)».
Ma soprattutto la manifestazione romana del centrodestra in Piazza del Popolo ha dato lo spunto a Domani per l’esordio delle prime Stories su Instagram, costituite da brevi flash video e fotografici con sintesi estreme dei tre interventi dal palco, alcune interessanti opinioni del pubblico e tre immagini simboliche, che riportiamo in rappresentanza di tutto il lavoro (che va visto ed è disponibile per 24 ore anche a chi non ha un account Instagram qui):
A chiudere queste prime Stories, ulteriori notizie sull’Independence Day degli States...
dove tra l’altro è uscito uno studio sul crollo del Ponte Morandi a cui ha
lavorato il diretòr fino al ritorno in Italia:
Un case study importante dello @StiglerCenter al quale abbiamo lavorato tanto nell'ultimo anno. Lo abbiamo anche già discusso in una classe di MBA e i non italiani trovano sempre sorprendente come funzionano certe cose qui da noi... https://t.co/PbUzmYRtBf
— Stefano Feltri (@StefanoFeltri) July 4, 2020
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