mercoledì 30 settembre 2020

Sixteen candles per Domani

16° giorno dall’apertura del sito completo e del Domani cartaceo in edicola (con una sola pagina e mezza di pubblicità)... ma c’è poco da festeggiare, viste le condizioni del Paese. L’editoriale dell’economista Emanuele Felice sul PD si affianca all’apertura di Preziosi sul prossimo concorso nelle scuole per 1500 docenti precari (mentre il contagio cresce).

Nei Fatti il “mastino” Trocchia continua a scavare nei silenzi (ma anche le prime ammissioni) della politica sul caso dei pestaggi nelle carceri, mentre Susanna Marietti dell’Associazione Antigone chiede che il governo sia parte civile. Faggionato e Ricciardi si occupano del Recovery Fund, dove «non è tutto verde quel che è green» e Merlo delle intercettazioni di Palamara che rischiano di essere inutilizzabili, poi le due colonne di news per La Giornata stanno accanto alle «Prove di seconda ondata» in Italia raccolte da D.M. De Luca (forse con la foto più bella pubblicata finora) e Tizian prosegue la sua inchiesta sui clan camorristici a Roma e ancora Faggionato racconta gli arresti eccellenti della Banca Popolare di Bari. Da Bruxelles, Gerardo Fortuna fa quindi il punto sulla nuova presidenza Meloni nei «conservatori riformisti» (splendido ossimoro di David Cameron, stamattina a Prima Pagina ricordato dal diretòr con una battuta quasi perfida memore di Black Mirror) e Di Giuseppe racconta l’AfD tedesco che si sposta sempre più a destra.

Azzollini apre le Analisi smontando l’autodifesa di Salvini alla vigilia del processo sulla nave Gregoretti, seguita da 5 lettere (senza risposte ma con il primo Errata corrige), la vignetta di Campagna e un sapido commento di Meletti su Confindustria. Quindi ecco l’esordio cartaceo (anticipato ieri sul sito) dell’autore della celebre citazione «La politica è sangue e merda»

e la proposta del ricercatore Seghezzi  nonché il reportage del nostro vaticanista preferito, sul cui argomento peraltro attendiamo con ansia Atlantide di stasera: Il farmacologo Silvano Garattini parla poi del «formare i dirigenti» e Cartabellotta spiega forse come meglio non si trova altrove il perché della mancanza italiana che già sappiamo del vaccino per l’influenza stagionale, la scrittrice Giulia Caminito ragiona sull’attenzione recente alle donne in festival, podcast, libri e tv («soltanto una moda editoriale?») e Francesca Berardi traccia il miglior approfondimento letto fin qui sul piano di Joe Biden «per fermare il disastro ambientale di Trump».

Ginevra Santini apre la sezione Idee con la questione cruciale (ampiamente sottovalutata dalle analisi sui media) del casting dei programmi tv, sopra a una nuova striscia di fumetto

e in conclusione la scrittrice e sceneggiatrice Antonella Lattanzi ragiona sul recentissimo film Lacci (che però la testatina chiama “pellicola” anche se non è tale, visto che dal 2014 i film sono in file DCP, Digital Cinema Package) e il romanzo di Starnone alla sua origine, accompagnato da un altro gran disegno “passante” di Marilena Nardi.

Alle 9.15 Trocchia partecipa a Omnibus (qui la puntata integrale)

e alle 12.30 tiene una diretta Instagram insieme a Ilaria Cucchi

Al pomeriggio è Gianfranco Pasquino a partecipare a Tagadà (qui la puntata integrale):

Instancabile anche Dario Campagna che, dopo una storiella di ieri in 5 passaggi sul suo account Instagram, oggi ha realizzato un altro dei suoi spirtosi reportage disegnati, in 7 vignette di cui come al solito vi mostriamo la prima:


Sempre su Instagram una piccola anticipazione “in diretta” anche da Toffolo


 e poi nella giornata altre segnalazioni interessanti: sempre noi compresi

finché in serata Doriano Strologo illustra così la scomparsa a 88 anni del gigante dellumorismo disegnato Quino: 

e a seguire dalla redazione: In serata, il vidediretòr partecipa come previsto ad Atlantide (qui la puntata integrale):

martedì 29 settembre 2020

Quindici giornali sulla cassa dell’edicola

Prima pagina con foto di fatto in bianco e nero (e due sole pagine di pubblicità, con il codice QR e lindirizzo del sito web sulla manchette), per la seconda puntata dell’(agghiacciante) inchiesta di Nello Trocchia sulla spedizione punitiva degli agenti penitenziari a Santa Maria Capua Vetere, affiancata a sinistra da un editoriale di Ilaria Cucchi.

All’interno i Fatti si aprono con la “lista della spesa” per il Recovery Fund spiegata da Faggionato e un dettaglio sulla nuova legge dei vitalizi che sana le disparità di trattamento tra i perseguitati dal fascismo rivelato da Alberto Ballarini. A fronte Fittipaldi (con un trafiletto di D.M. De Luca) approfondisce le indagini sui finanzieri del Vaticano, ora indagati anche in Italia, mentre Tizian segue i bonifici per Radio Padania, Marco Tarchi si chiede se in futuro i 5 Stelle faranno come i Radicali (articolo nei giorni scorsi reso leggibile a tutti, viste le discussioni iniziate nei social), Preziosi segue le mosse della Raggi per laricandidatura e Merlo i “rimorsi di coscienza” di Conte per archiviare con il PD i simboli del suo primo governo. Infine sull’Europa, Francesca De Benedetti si occupa della delicata questione dell’esportazione di armi (guarda caso, senza trasparenza) e Ricciardi dell’Eni e il suo «maxi-deposito».

Come di consueto le Analisi si aprono con le brevine de La Giornata e accanto ancora De Luca torna sul Trump evasore, mentre è Marco Grieco (freelance editor a L’Osservatore Romano) a toccare «I passi di Francesco verso l’accordo con la Cina che non va giù agli americani» e Ferraresi – per un decennio corrispondente per Il Foglio a New York e autore di La febbre di Trump – a tracciare il quadro del primo confronto tv Trump-Biden in programma stanotte alle 3 italiane («divertente e inutile»). Ancora 5 lettere (con 1 risposta) accanto alla vignetta di Campagna e poi un altro “editoriale di fatto a pagina 10” del diretòr su «I poveri dimenticati dietro le polemiche su Tridico»:

Quindi l’islamologo Massimo Campanini traccia «Il caso Khashoggi e lo sguardo strabico dell’Occidente sull’Arabia Saudita» e un altro esordio:

Quindi l’ex ambasciatore Giro approfondisce l’eco della propaganda jihadista e l’attivista Martina Comparelli racconta «I Fridays For Future dalla piazza alla Camera», chiudendo la sezione con una bella pagina di Andrea Zanni su Elon Musk.

Ancora solo 2 pagine per la sezione Idee, con Fabio Vassallo (ma la giornata di riposo della correttrice bozze lo confonde con l’omonimo Salvatore, che si occupa di tutt’altro) in una funambolica ricostruzione della fantomatica “setta satanica” evocata al Grande Fratello Vip ebbene, sì: dopo Temptation Island su Domani torna la tv dell’orrido: manca solo la D’Urso... –

accanto a Beppe Cottafavi che torna a parlare di una sua iniziativa, stavolta lo storico Festival della Satira a Forte dei Marmi, prima di un altro bell’articolo di Guglieri sul quarto anno d’incendi in California:

E anche oggi, begli spunti dal web: noi compresi, ovviamente:

lunedì 28 settembre 2020

Due settimane su web e cartaceo

Prima pagina di Domani con un altro editoriale (quanto mai ineccepibile) del diretòr e un gran reportage di Trocchi con il debutto in prima di un’illustrazione di Costantini: in 14 giorni è la quinta volta di un disegno in apertura). 

All’interno i Fatti partono con una nuova “inchiesta partecipata” fra quelle votate dagli abbonati il 21 luglio: stavolta tocca ai Pfas in Veneto per il processo che parte dopo 50 anni di inquinamento che ha fatto ammalare per sempre il sangue di chi viveva in zona (altro che lo scandalo DuPont raccontato nel film Cattive acque...), raccolta dai freelance Luca Bortoli e Christan Elia, a cui segue un bel riassunto di D.M. De Luca sulla questione armena improvvisamente divenuta bollente e la seconda ondata del coronavirus in Europa sintetizzata da Panarelli (che come il suo collega Luna rabbrividiamo al solo pensare che non hanno ancora trent’anni). La pagina con le due colonne di news... si chiama ancora La Settimana anziché La Giornata come ogni lunedì con i soli grafici (ed è bizzarro dopo averlo visto una volta senza testatina e un’altra sotto i Fatti... ma il diretòr ci spiega meglio, così): accanto il caporedattore Ferraresi fa il punto sulla nomina scelta da Trump del neogiudice alla Corte Suprema. Nella pagina di fronte Merlo esamina in tutte le sue componenti e sfumature la situazione al CSM, così come di spalla Menetti con Benetton e Autostrade. Ancora De Luca mette in fila tutto quanto sappiamo (ma anche possiamo supporre) sulla morte del fotoreporter Andrea Rocchelli nel 2014 in Ucraina.

Ad aprire le Analisi (dove gli artticoli non hanno il sommarietto: quanti l’hanno notato?) torna lo storico Romanelli per un altro excursus, non sull’astio verso i parlamentari «vecchio come la democrazia» ma come scegliere bene i parlamentari («Non è facile»). Accanto una piccola ma straordinaria testimonianza di Paola Medde e di suo figlio bielorusso, «arrivato dieci anni con un volo da Minsk» e che «oggi va in piazza ogni domenica insieme a migliaia di persone» rischiando ogni volta. Poi le solite 5 lettere, la vigna di Campagna e «La nuova disuguaglianza dello smart working» di Seghezzi, ma soprattutto la traduzione di un articolo della sinologa Janka Oertel direttrice dell’ECFR sulla guerra tecnologica con la Cina spostatasi sui microprocessori. In calce, l’ambasciatore tedesco Viktor Elbling in Italia nel semestre di presidenza della Germania sostiene «la Green Recovery per rilanciare l’Europa». Poi un trittico di riflessioni scientifiche che per un Paese diciamo distratto come l’Italia sarebbero da scolpire nel marmo: l’economista Milankovic nota come «Il virus riduce la disuguaglianza ma non è una buona notizia», seguito a ruota dall’ingegner Ramella su come «Tassare di più il gasolio non aiuta l’ambiente» e il chimico Beverina su come «Pulito e igienizzato non sono sinonimi: virus e batteri lo sanno».

La nuova pagina disegnata Andrà tutto benino di El Tofo apre come lunedì scorso le Idee, a cui seguono un altro articolo su come «Lansia della sicurezza emotiva ha reso spaventoso anche il sesso» (della scrittrice Kat Rosenfield) tradotto da Persuasion e un altro reportage di Farinelli da New York sul nuovo romanzo del giornalista e scrittore Ta-Nehisi Coates, «il più radicale interprete del pessimismo sulla condizione degli afroamericani» che lascia «intravedere la speranza», illustrato da Bergamelli.

E durante il giorno, altre chicche sul web:

con i nostri immancabili interventi: In serata il duo Fittipaldi & Tizian partecipa a Presa diretta su Rai 3:

domenica 27 settembre 2020

Tredici in edicola

Un nuovo scoop di Fittipaldi sull’ex cardinale Becciu si guadagna la tredicesima prima pagina di Domani, accanto a un editorale di “prezzemolino” Carofiglio che, al di là della sensazione spiacevole (per chi guarda) di apparire un po’ dovunque tra giornali e festival come tutti i nomi di richiamo contesi quando esce un loro nuovo libro, espone come sempre con classe l’argomento: «Il narcisista politico si sconfigge in tre mosse». 

Un’inconsueta (e bella) vignetta di Campagna si affianca al primo articolo dei Fatti scritto da Gaia Zini (e da noi segnalato con un maledettooo refuso), accanto all’aggiornamento sulla legge elettorale di Giulia Merlo, alla villa acquistata in Sardegna con soldi pubblici della Lega ben approfondita da Tizian e alla non riapertura degli stadi spiegata da Lucilla Vazza. Preziosi racconta poi la protesta sulla scuola, sopra al riassunto della «riforma dimenticata» dell’ex parlamentare PD Manuela Ghizzoni e l’insegnante scrittrice Mila Spicola: di fronte, sono Maria Luisa Iavarone e Nello Trocchia a raccontare le storie di baby gang intercettate a Napoli e raccontate nel loro libro Il coraggio delle cicatrici presentato due settimane fa su Rai 3:

La pagina di news torna come domenica scorsa a chiamarsi La Settimana e accanto si torna a parlare di calcio con il drammaturgo Fabrizio Sinisi inevitabilmente chiamato a raccontare «tra morsi ed esami fasulli» di Luis Suárez, a fronte di Pippo Russo che traccia un ritratto “severo ma giusto” del presidente Fifa, che «sorride ma è sotto scacco». 

Altre 5 lettere (con nessuna risposta e per la prima volta vicino a nessuna vignetta) affiancano un pezzo della vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová scritto con il Commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton su come «Un’informazione solida rafforza lo spirito della democrazia». Poi l’avvocato Fabio Anselmo rivela che «Col decreto intercettazioni trionfa il populismo giudiziario», mentre tocca a Cottafavi di persona personalmente scrivere «Il Novecento è finito davvero con Juliette Gréco» per la scomparsa della da noi celebre Belfagor. Chiude le Analisi l’economista Valeria Termini, tra i 24 esperti ONU per la definizione dei CEPA (i Millennium Development Goals): «L’idrogeno è il futuro, ma non ancora il presente». 

Infine tre grandi pezzi per le Idee: un «Prontuario di epitaffi per non restare in silenzio dopo la morte» di un Antonio Manzini momentaneamente in vacanza dal suo Rocco Schiavone ma non troppo, Federico Ferrero racconta il tennis ribelle Djokovic al Roland Garros («Terra rossa la trionferà») e soprattutto RAV (alias Raffaele Alberto Ventura) sviluppa dal suo nuovo libro Radical Choc una cavalcata tra fiction e realtà sotto il provocatorio titolo «Perché la competenza non salverà il mondo»,

con un’altra bellissima illustrazione di Doriano Strologo:

E nel giorno del cartaceo più ricco di sport, ecco alcuni commenti curiosi sul web: con il nostro amorevole arricchimento:

A ridosso della pubblicazione del nuovo Domani per gli abbonati (e senza il tradizionale quiz del weekend nelle Storie di Instagram), il diretòr torna su Retequattro da Veronica Gentili a Stasera Italia Weekend:

sabato 26 settembre 2020

Quella sporca (d’inchiostro) dozzina

Sul 12° Domani cartaceo tornano in prima pagina le mail della Lega, stavolta non per i loro commercialisti ma per avvicinare il dittatore Lukashenko: l’inchiesta di Francesca De Benedetti e Giovanni Tizian è inoltre sovrastata da un inquietante editoriale di Jonathan Bazzi su «La legge del più forte: omofobia in presa diretta» che racconta «quanto sia importante che si arrivi in fretta a una (solida) legge contro l’omotransfobia e la misoginia».

All’interno i Fatti si aprono con D.M. De Luca (con la collaborazione dei poco più che ventenni Giunio Panarelli e Alessandro Luna) che si focalizza su come la Puglia spiega la crisi dei 5 Stelle: nella pagina accanto, poi Preziosi affronta la «rivoluzione copernicana» del piano per una nuova sanità che Conte tiene fermo «per timore del MES» e il politologo Marco Tarchi ragiona sul chiedersi a questo punto se esiste un’alternativa alla Lega populista di Salvini. Le due colonne su La Giornata tornano come sempre a sinistra e si affiancano al reportage di Faggionato sul nuovo attentato parigino, mentre a fronte si torna in Italia con Giulia Merlo sul sequestro di dati al presidente lombardo Fontana e Di Giuseppe sulla legge per cambiare i libri di testo che discriminano le donne già a scuola. A seguire due pagine sullo scandalo Becciu, con Fittipaldi che fa il punto (e vede il debutto di un colonnino sulla visita di Pompeo incomprensibilmente siglato “Redazione”, non essendo mai mancati trafiletti da 40 righe senza firma e quindi riconducibili al giornale) e Melloni che inquadra lo sfondo nella faida interna al Vaticano.

Con altre 6 lettere (senza risposte) e una vignetta-non vignetta di Campagna, le Analisi si aprono con il debutto cartaceo dell’esperto Antonio Fiori sull’arresto di Joshua Wong a Hong Kong, seguito da un articolo di Alessandro Penati sul caso Borsa (segnalato perfino da “l’altro” Debenedetti, il fratello dell’Ingegnere che seguendo l’anagrafe e il padre scrive il loro cognome tutto attaccato) 

e dall’impeccabile giurista Azzollini su Recovery Fund e parità. 

Poi Urbinati ragiona sulle proposte di sorteggio con cui «Grillo vuole privatizzare la democrazia» e il portavoce italiano di Amnesty Riccardo Noury esordisce sul Domani di carta a proposito dei crimini della Libia sui migranti che l’Europa non vede (e che l’ong internazionale denuncia nel rapporto Tra la vita e la morte). Chiude la sezione un altro articolo della madrelingua (e nata in Germania) Di Giuseppe sul «gigante di Norimberga» governatore della Baviera.

La sezione Idee torna ad aprirsi su una pagina di destra – anche se più volte in questi primi 12 giorni è capitato di vedere qualche articolo di Analisi nei Fatti e viceversa, oltre al paio di sviste che abbiam segnalato su La Giornata: sono minime sviste editoriali per malati di feticismo come noi, però contano anche loro – con una bella analisi di Bruno Arpaia:

e a chiudere un altro racconto di scienza con l’occasione di un film (si riparla di Nolan, naturalmente con Interstellar) da Odifreddi, un’analisi della scrittura di Sergio Zavoli da Nicolò Porcelluzzi (editor de il Tascabile, la rivista enciclopedica della Treccani nel cui Istituto come noto da giugno l’Editoriale Domani vuol acquistare una quota per allargare le competenze) 

e del film Mignonnes «al centro di polemiche infuocate» dall’entusiasta Scego:

Durante la giornata, sul web ancora curiosità e integrazioni: e anche noi perseveriamo: In serata il diretòr e Tizian sono ospiti della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Modena: