lunedì 31 gennaio 2022

Gli animi (e il pianeta) si surriscaldano

495° Domani (il che significa che sabato arriva un altro “centenario” di carta) con nuovo layout d’inizio settimana, con un editoriale di Trigilia sul governo che rafforzato dalla debolezza dei partiti «ora può rilanciarsi» e una fotonotizia sul «test Colao» “designato” per la successione (di cui purtroppo non viene indicato in prima l’autore, che si scopre poi autrice), sopra ai richiami di nuovo in calce a Ricciardi sull’Eni al Festival di Sanremo, Petrillo sul Mattarella bis e Mounk sui conservatori a difendere il liberalismo. In manchette riecco il promo con codice QR sul «giornale in digitale dalla sera prima».

All’interno la cover story di Faggionato sul «tecnico che non piace alla politica» prosegue i Fatti, con Serughetti sul «rogo dei nomi di donne» che «ha impedito ancora il cambiamento», poi La Giornata in 6 infografiche del data editor Teoldi e “Il filo di Piero” con Ignazi illustrato da Campagna, una nuova pagina 5 dell’inserzionista A2A (come più o meno in altri giornali) che oggi però non scompagina le sezione ed è seguito da Cotugno sulla «scorta di terre rare» per la transizione energetica, un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Lucarelli da Milano a uno studente 22enne tra quelli caricati dalla polizia a Torino e, dopo una mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la conclusione di Ricciardi sull’Eni che «usa anche Sanremo per ripulirsi dal petrolio»

e Marzano sull’inchiesta della Cei sugli abusi che «parte col piede sbagliato»

Bruni su «Cosa ci insegna sul futuro dell’euro» dalla crisi dello Sme di 30 anni fa apre le Analisi, poi con 6 lettere (senza risposte) e Petrillo sul bis di Mattarella «de profundis dei partiti e dei loro presunti leader», “La posta del portafoglio” di Gaziano e Pietro Spirito sul perdere «l’occasione per fare le città del futuro» con tutti i maggiori servizi “a 15 minuti” (che poi se ne trova a dibattere con il solito Ramella su Twitter),

La settimana della scienza” curata da Bignami e illustrata da Campagna,

infine Signorelli sui robot che stanno invadendo pacificamente il Giappone

Un raro articolo unico – come capitato in una ventina di casi su quasi 500 Domani – per le Idee è costituito da un’intervista “classica” di Mounk fondatore del sito Persuasion al filosofo Harvey Mansfield di Harvard su conservatori come lui e il liberalismo, uscita in inglese (e in audio) 2 settimane fa e qui corredata da un ritratto di Strologo.

In ultima pagina il promo con codice QR dell’abbonamento cartaceo e digitale insieme. 

Lungo la giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni. In serata, Carlo De Benedetti torna in collegamento a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale).

domenica 30 gennaio 2022

«Una certificazione di impotenza» (cit.)

Nuovo layout di prima pagina inevitabilmente stravolto (e non perdete il nostro post di stamattina con il monitoraggio di quelle degli altri giornali italiani come di consueto nei grandi eventi), con apertura-editoriale del diretòr sulla «sconfitta dei partiti», al solito meravigliosamente illustrato da Nardi (di recente sbarcata finalmente anche su Twitter) con la coppia Draghi-Mattarella “incatenati” l’un l’altro da fasce tricolori e accompagnato dal quinto titolo tutto in maiuscolo, dopo quelli del 17 agosto, 24 agosto, 5 ottobre e 28 ottobre scorsi. In calce i richiami a Lucarelli sulla violenza della polizia, Della Giusta & Lacetera sui diritti Lgbt contro le disuguaglianze e Annalia Venezia con il duo “no gender” La Rappresentante di Lista che prosegue l’avvicinamento alla “Messa laica” dell’ormai prossimo Festival di Sanremo. In manchette riecco il promo con QR code della newsletter “Areale” sull’ambiente. 

All’interno il reportage finale di Preziosi (che ha chiuso anche la sua settimana a Prima Pagina e – come qualche mese fa il diretòr, ovviamente d’intesa – ha lasciato nell’agguerritissimo gruppo Facebook degli amanti di Radio 3 il codice di sconto per leggere un mese gratis Domani e poi a 13,90 euro) e Salvatore Vassallo sul «mandato di transizione al presidente» proseguono i Fatti, poi Merlo sul cedere di Mattarella «alla forzatura che lui stesson aveva criticato» accanto a Banfi (in una rara incursione sul cartaceo dal suo spazio web quotidiano “Monte Cavallo”) sul «paziente tessitore» Stefano Ceccanti, poi le ultime (vedremo fno a quando) colonne d’approfondimento firmate ancora da Merlo, Preziosi & Ricci e – «first reaction: shock!» (cit.) – un’incongrua ma splendida pagina di Analisi (per la prima volta così “a tradimento” da lasciare un po’ spaesati... tanto più che per la prima volta manca anche la mezza pagina su La Giornata in 7 brevine: ma l’inserzione A2A a pagina 5 spiega evidentemente la bizzarra collocazione nel “timone”...) firmata De Luca & Teoldi sulla «maggioranza silenziosa che ha deciso di vaccinarsi», proseguendo nei Fatti con Lucarelli sulla «violenza senza giustificazioni della polizia contro i ragazzi» e Cotugno per “Areale” sulla bomba fossile che sta per esplodere nel Mar Rosso, per concludere con 2 pagine di Quentin Ariès sulla «storia vera di un consulente falso» (come da occhiello efficace), un’altra inchiesta realizzata in partnership con la piattaforma parigina di giornalismo narrativo ereb come già lo scorso 7 gennaio

6 lettere (senza risposte) e la rubrica di Risso (che però stavolta in occhiello non indica né il nome “Il cannocchiale” né la specifica «La politica e la società attraverso i dati», preferendo un laconico «Istituzioni e Paese reale»...) sul «crescente disagio verso la democrazia parlamentare dei ceti popolari» aprono – o per meglio dire, proseguono dopo l’aleatoria pagina 6 – la sezione Analisi, poi con Della Giusta & Lacetera su «Donne e diritti Lgbt, i diritti civili combattono le disuguaglianze» (e una bellissima immagine scelta dal repertorio Pixabay) e infine Giro sulla «geografia della produzione» (altro occhiello rivelatore) per cui «La globalizzazione ha rallentato ma non è ancora cambiata». 

L’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Annalia Venezia al duo La Rappresentante di Lista attorno a «Vita, coincidenze e queerness» (in un per noi meraviglioso corsivo nel titolo) apre le Idee, poi la pagina degli editor con “La posta del Cuore” di Pilotti illustrata da Campagna (con il caratteristico tocco di rosso nel titolo e quello sotto il disegno a mo’ di dida)

e la classifica dei libri commentata da Cottafavi con l’immagine-logo di Campagna, per concludere con Fiore sull’arte del pittore astratto Jason Martin. 

In ultima pagina torna il promo con codice QR dell’abbonamento cartaceo e digitale insieme. 

Lungo la giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni.

Mattarella bis, monitoraggio prime pagine




sabato 29 gennaio 2022

Bene, bravo, bis (grazie ancora, presidente!)

Cambia di nuovo il layout della prima, con in alto richiami a Preziosi sul Quirinale, Penati sui mercati e Baresani sulla stazione di New York, poi un’apertura tutta orizzontale di Tizian sull’ennesimo disastro politico di Salvini e in taglio basso un editoriale del vice caporedatòr Imberti su Berlusconi malato «più influente del Capitano». In manchette, rientra Emergency. 

All’interno riecco di nuovo le colonne d’approfondimento sui leader dei partiti (ancora firmate Di Giuseppe, Imberti, Merlo & Ricci) a proseguire i Fatti, poi Preziosi sui leader per «una donna al Colle» e «Il parlamento preferisce Mattarella», De Monticelli contro la politica nella brutale sintesi di Formica “sangue e merda” citata di recente in tv («Dobbiamo volere di più»), quindi La Giornata in 7 news e ancora Merlo sulla “donna” Casellati, De Benedetti sul sogno sovranista sfumato in Europa, Cuperlo sulle due opzioni in campo («O Draghi all’ultimo oppure resta solo il Mattarella bis»), Faggionato su Unicredit e Unipol, Gonnelli sul governo che «si è dimenticato della crisi dell’auto», ancora De Benedetti sullo scandalo degli sms con Big Pharma di von der Leyen e di nuovo F.D.B. (curiosamente con nome e cognome interi anziché le sole iniziali, come d’uso quando c’è già un articolo in pagina: segno evidente della concitazione della giornata, e ancora una volta la brava Francesca sfiora il record di Trocchia) su «Chi è Sue Gray che ha in mano Boris Johnson», per chiudere con Martini sulla lettera di Bruxelles che «svela le verità taciute sull’operazione Alitalia-Ita» e Russo da Firenze sulle «cifre esagerate di un acquisto non sostenibile» per Vlanovic alla Juventus

Morini con il collega Gabriele Natalizia sui «(non sempre) “cordiali” rapporti tra Italia e Russia» e una colonna non firmata (ma che s’intuisce di redazione) sulle accuse di Zelensky aprono le Analisi, poi con 5 lettere (senza risposte) e Bolzoni sulla «danza intorno alla giudice Saguto, la “zarina di Palermo”», Penati sui ribassi dei mercati («Ritorno alla normalità o bolla?») e infine RAV alias Ventura sullo stato di rischio permamente del «mondo che abbiamo costruito» in risposta all’articolo di ieri sul libro Che cos’è lo stato di eccezione (che però nell’articolo è citato senza il che e con un punto di domanda finale...).

Giammei sulla tuta «che spiega l’universalismo dell’avanguardia italiana» per “Cose da maschi” con illustrazione inedita del “parigino” Didier Falzone apre la sezione Idee, poi dedicata a un grande articolo di Baresani su quel «concentrato di anime e vita» che è lo splendido Grand Central Terminal di Manhattan

In ultima pagina, si ripresenta inevitabilmente il giusto promo (senza QR code) del podcast “il Grande Gioco del Quirinale”. 

Lungo la giornata, oltre al live blog sul Quirinale nonché i puntuali e curiosi tweet di Merlo dalla Camera e Ricci dal desk, altri spunti

e nostre segnalazioni, fino al sospirato habemus papam (senza conclave).

venerdì 28 gennaio 2022

«Voglio una doonnaaaaaaaa!» (cit.)

Torna a un layout più tradizionale la prima pagina, con i richiami in testa (a Faggionato sul M5s, Sabelli sulle scuole e Ricci su Sanremo), un editoriale di Urbinati sul paradosso dell’instabilità e l’ormai consueta apertura di Preziosi (impegnata anche nella brillante conduzione della “semana santa” quirinalizia a Prima Pagina) sulla tentazione del Mattarella bis, fotografato in coppia (inseparabile?) con Draghi. In manchette, inamovibile il FAI. 

All’interno tornano anche le colonne d’approfondimento sui leader dei partiti (firmate Di Giuseppe, Imberti, Merlo & Ricci) a proseguire i Fatti, poi ancora Sonia Ricci con grafico di Teoldi sulla paralisi dei partiti e Imberti sulla «penosa rivincita dei peones», quindi La Giornata in 7 news (l’ultima accompagnata da una foto con dida palesemente su di un’altra...) e ancora Merlo su Salvini e Meloni «bloccati dalla logica del regolamenteo di conti»), Grieco dal Vaticano sulla “quirinabile” Belloni studente dei gesuiti all’Istituto Massimo di Roma come Draghi e Rutelli, Faggionato sulle «crepe fra Draghi e Di Maio» (ebbene, sì: i due nomi nello stesso titolo!) mostrate dal «pasticcio su Putin»,

concludendo – dopo una quasi di fatto mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni – con De Benedetti sulla scommessa di Macron del «dialogo europeo con Mosca» e Freyrie da Berlino su Scholz che vuol ancora trattare con Putin. 

4 lettere (senza risposte) e il ritorno del medico Coen sui Pronto soccorso «in codice rosso dimenticato dalla politica» (uno dei temi più importanti in assoluto,a dispetto del suo essere ben poco dibattuto) apre le Analisi, poi Sabelli sulla ventilazione nelle scuole («non risolve da sola il rischio Covid»),

Penati sulle scelte sbagliate di Tim di fronte alla probabile aggregazione italiana Vodafone-Iliad, Giro sui beduini del Sinai alleatisi con l’Egitto contro l’Isis, una stavolta effettiva mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Cocco su Xi Jinping che «con la scusa dei corrotti riprende il controllo dello stato» e infine ancora Urbinati (prima volta in doppio sul cartaceo, per lei) sul mito della burocrazia digitale che «usa il pretesto dell’efficienza per abolire la volontà umana» e Ponti su «Come redistribuire reddito attraverso i trasporti pubblici». Ferrero sul «Perché Berrettini ha diritto a un posto fra i più grandi» apre le Idee, poi con un racconto di Luca Ricci sull’ormai prossimo Festival di Sanremo illustrato con il suo tratto alternativo “sporco” da Campagna,

l’autore comico Pierluca Mariti (star su Instagram come Piuttosto_Che, usato come occhiello ma con il trattino sbagliato...) su come «Sui social tutti consigliano cose che non farebbero mai», per chiudere con Cacciola alias Martina dell’Ombra sui superficiali anni ’90 in cui «si poteva ridere di tutto. Oggi no»

Lungo la giornata, oltre al live blog sul Quirinale nonché i puntuali e curiosi tweet di Merlo dalla Camera e Ricci dal desk, altri spunti

e nostre segnalazioni.

In serata, il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale).