sabato 30 maggio 2020

Gente di Domani (ma già oggi)

«Prima di tutto grazie: in meno di 24 ore dall’annuncio del logo di Domani e dalla presentazione di Carlo De Benedetti a Piazza Pulita, questa newsletter ha gia’ oltre 1400 iscritti e il giornale che ancora non c’e’ 86 abbonati sulla fiducia», scrive il direttore nella newsletter già attiva (specificando a chi lo chiede che non ci sono gli accenti «perché sono ancora negli Stati Uniti e uso una tastiera americana») per «il giornale che ancora non c’è» ma già dotato di un account Twitter.

«Sia io che De Benedetti abbiamo ricevuto moltissimi messaggi di congratulazioni, anche per il logo (il merito va a Matteo Carrubba e al suo team di Office Milano)», prosegue il Feltri bravo e non parente: «Una delle cose che ho imparato qui a Chicago e’ la differenza tra gli economisti “pro market” e quelli “pro business”: i primi si battono per la trasparenza, contro i conflitti di interesse, a difesa dei consumatori, dei contribuenti e dei piccoli azionisti, delle piccole imprese. I secondi, spesso corroborati nelle loro convinzioni da ricchi contratti di consulenza, cercano di difendere il potere degli amministratori delegati e giustificare gli abusi delle grandi corporation».

Per poi aggiungere subito: «Quando finiro’ di fare gli scatoloni e saro’ rientrato a Roma vi spieghero’ perche’ questa distinzione e’ cosi’ importante nel mondo del Covid, anche e soprattutto ora che lo Stato (con i soldi di noi contribuenti) si trova di nuovo al centro dell’economia». E concludere: «Quanto abbiamo visto in questi giorni, con le piccole imprese abbandonate e le grandi che ottengono prestiti garantiti dal governo, e’ soltanto l’inizio».

Per il resto – con succose anticipazioni – basta iscriversi, sottoscrivere già un abbonamento o leggere semplicemente l’archivio qui.

venerdì 29 maggio 2020

Domani, quasi già oggi

Ieri a Torino è nata la Fondazione Domani e in serata Carlo De Benedetti ha partecipato in tv a Piazza Pulita per quasi 20 minuti d’intervista, mostrando in anteprima la testata del nuovo giornale ideata la sera prima, non con «un sole che sorge» (come gli ha buttato lì Formigli) ma «un cammino in crescita» (come ha ribattuto l’Ingegnere), citando apertamente la linea editoriale dalla lettera di assunzione proposto al 35enne direttore Feltri (quello bravo e non parente): «Liberaldemocratica, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali all’interno di un quadro di economia di mercato e libera iniziativa, sempre dalla parte di chi nel contesto sociale ha meno e sempre con l’occhio critico nei confronti di tutti i poteri, senza alcuna pregiudiziale».

Lo stesso Feltri ha poi twittato rimandando al sito ufficiale, dove ci si può già iscrivere a una newsletter «per condividere con noi l’avventura unica di creare un giornale da zero» e sottoscrivere un abbonamento «a un prezzo molto scontato che tiene conto del fatto che vi proponiamo di comprare un prodotto che ancora non avete mai visto».

Il giornale sarà sul web (c’è già la pagina Facebook, da non confondere con un’altra omonima aperta tre settimane prima e quasi inattiva) e in edicola a settembre («digitale con la carta e non cartaceo con il digitale»), con «una percentuale di donne superiore a quella che c’è in qualsiasi altro giornale» e molti ragazzi appena compiuto trent’anni». Altri dettagli sono stati raccolti da Giornalisti Italia.

La sfida è lanciata, vedremo gli sviluppi.

martedì 26 maggio 2020

Prima il Domani

In mezzo agli scossoni editoriali nazionali (e al calciomercato di alcune grandi firme), si riparla di Domani sul Prima Comunicazione cartaceo di maggio.

Il mensile che dal 1973 se la canta e se la suona nel mondo dei giornalisti italiani parla del prossimo giornale di De Benedetti nell’editoriale “E se domani...”, in particolare del direttore in pectore e dei dati profilati da Winpool:

e con una considerazione sulla proprietà a una Fondazione nella rubrica “Incontri & Scontri” di Smile, alias il manager Lorenzo Pellicioli:


Intanto da più parti si scrive che dopo essere stata contattata Lucia Annunziata lei avrebbe chiesto una (non prevista) direzione editoriale e che Selvaggia Lucarelli sarebbe prossima a divenire una dei vicedirettori di Domani. Come sempre, chi vivrà leggerà.

domenica 17 maggio 2020

Abbiamo un giornale (in arrivo)

Riavvolgiamo il nastro: sul Foglio del 25 aprile, con il titolo “Rifondare Rep.” Carlo De Benedetti di persona personalmente dice testuale “Ci sto pensando seriamente. E ricevo messaggi incoraggianti” a proposito di un nuovo giornale dopo la vendita di Repubblica. Il giorno dopo su La Verità si parla addirittura di riaprire l’Unità.
                                                         
Poi il 3 maggio Open svela il nome della testata, seguita il giorno dopo dall’intervista al Foglio di Luigi Zanda, che si dimette da tesoriere del PD e diventa il presidente della società editoriale di Domani, di cui emerge finalmente (dopo vari gossip su colleghi più maturi) il nome del direttore: Stefano Feltri (nella foto in apertura, che diventa così il terzo direttore con quel cognome in pochi anni, senza peraltro nessuna parentela con il Vittorio di Libero e suo figlio Mattia ora alla guida dell’Huffington Post nostrano).

Il 5 maggio si scatena il delirio, con Prima Comunicazione che riassume la questione, il Corrierone che si lancia in qualche breve analisi, l’ex agente Betulla (in servizio permanente ed effettivo) su Libero che non sa se gongolare o compatire il campo avverso, Indiscreto che a dispetto del suo nome non aggiunge granché e il Giornale che già si chiede cosa mai potrà fare un altro concorrente.

Si distinguono i ragionamenti on line de Linkiesta sul giovane Feltri e Lettera43 (appena prima di sospendere le pubblicazioni, peraltro) sul giornale in fieri, mentre due giorni dopo è il Feltri anziano a sentirsi in dovere di dire la sua (e non è Crozza a imitarlo).

Intanto il tempo passa e immaginiamo non poche teste a ragionare di budget e modelli di business, tra cartaco e web: vedremo il prosieguo.

Voglia di (ri)cominciare

Seguaci da sempre del blog Pazzo Per Repubblica (fin dal lontano 2006) e del recente account Twitter Pazzo per Scarp (fin dalla nascita in questo surreale 2020), spinti dai vorticosi avvenimenti degli ultimi mesi e in questa soleggiata domenica milanese alla vigilia della famigerata Fase 2 (“Domani”, appunto!)... neanche fossimo in un film Marvel, prima che lo facesse qualcun altro abbiamo rotto gli indugi e gettato il cuore oltre l’ostacolo aprendo questo blog (strumento a tutti gli effetti del secolo scorso, ma che confessiamo di amare molto), ancor prima che il nuovo quotidiano di Carlo De Benedetti inizi le pubblicazioni.

Chi siamo? Uno sparuto gruppo di cattolici liberali, vale a dire le correnti di pensiero più vituperate in questi quasi 75 anni di Repubblica Italiana, sfruttate e quasi rovinate da pentapartito & dintorni. Ma in realtà siamo soprattutto semplici cittadini, abbastanza depressi dal mondo dell’informazione nostrana, che però sperano sempre di venire stupiti da qualche nuova iniziativa editoriale.

Proveremo umilmente a tener conto degli avvenimenti che si susseguono e alla nascita “in diretta” di questa nuova avventura giornalistica italiana, sperando che ne tragga vantaggio tutto il panorama nazionale che, come noto, è quello che è.

Siamo anche su Twitter (un po’ più pimpanti e reattivi) e per ora ci fermiamo qui... anche se mai dire mai: è la stampa, bellezza!