domenica 31 gennaio 2021

Un contratto di governo... dove l’ho già sentito?

Torna per la quinta volta in due settimane (e la seconda di fila) il tandem formato dall’editoriale del diretòr di spalla sinistra (sulla democrazia delle notizie) e l’apertura di Preziosi (sull’evoluzione della crisi), con l’esordio del presidente Fico nella foto in prima. Anche se il supplemento DopoDomani resta in edicola a richiesta ancora una settimana, torna la manchette della “cugina” Skira, di cui l’Editoriale Domani da quasi un anno detiene il 15%. 

All’interno La Settimana in 6 notizie e i il punto di Salvatore Vassallo sui “cambi di casacca” di qua e di là aprono i Fatti, seguiti dal consueto spazio domenicale di Enzo Risso nella sua rubrica “Il cannocchiale - La politica e la società raccontate attraverso i dati” (che domenica scorsa si era misteriosamente ribattezzata “Periscopio”, ennesimo lapsus di questi tempi convulsi...) sui rischi della tensione sociale durante la pandemia e dal giusto ragionamento di Freyrie – che in un Paese meno fazioso e corrotto del nostro sarebbe pressoché ovvio, almeno nella teoria e nelle leggi se non nella pratica – sul “Renzi d’Arabia” e i think tank che «sono sempre di parte ma devono dirlo». Quindi Notarianni su quanto costa davvero il lavoro in Arabia Saudita, Gonnelli sui «Lavoratori senza formazione per la quarta rivoluzione industriale» e tre articoli davvero uno più cruciale e imperdibile dell’altro: un’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Lamberti a Marco Sacca che ha lavorato per due mesi facendo tamponi in un drive-in,

un approfondimento di De Luca sulla riabilitazione post-Covid che per alcuni è lunghissima, per chiudere con l’esordio dell’informatico Giampaolo Armellin sulla necessità di digitalizzare le Rsa

4 lettere (senza risposte) aprono le Analisi insieme al commento di Bazzi sul dibattito della cancel culture «tra i cartoon Disney e Alessandro Barbero», 

poi Saraceno sui vaccini («Serve la mano pubblica») e l’esordio dell’avvocato Matteo Benozzo sulla guerra del cibo mai finita tra USA e UE, il ritorno del duo Almagisti & Graziano sul dover «fare pace con la propria storia» perché la sinistra possa costruire il futuro e per chiudere (dopo quasi un mese) anche quello di Fiori sulla «lunga marcia di Xi Jinping alla conquista dell’Occidente». 

Le Idee partono con la sempre fiammante Pilotti sulle app per superare lo stress 

poi Paparoni sul grande pittore americano David Salle e infine due pagine a sorpresa di Bolzoni sulla vicenda raggelante di Anthony nato Antonella in carcere a Rebibbia del libro che ne racconta la storia Ero nato errore (con due trafiletti di Redazione sulla vicenda e sull’argomento) illustrato da Costantini. In giornata, oltre a un post benaugurante su Instagram, nuovi spunti dal web: anche da noi:

sabato 30 gennaio 2021

«La recita continua e noi... salviamo il salvabile» (cit.)

Ennesimo editoriale del diretòr “severo ma giusto” sull’indifferenza generale allo scandaloso “Renzi d’Arabia”, di spalla accanto all’apertura di Preziosi su “l’esploratore” Roberto Fico (nato a Napoli in quel 1974 in cui Edoardo Bennato pubblicava il brano che citiamo nel titolo di questo post) con il ritorno di un’illustrazione in prima che mancava dal 6 dicembre (ancora di Costantini, su Patrick Zaki: anche stavolta lo sfondo tende al giallo che non è il massimo, forse stava meglio un azzurro se non una predominanza in bianco e nero che come noto è quella che secondo noi meglio s’intona all’autore ravennate... però di fatto cita quasi il titolo del nostro post di ieri quindi va bene così). Al posto della manchette lo strillo per DopoDomani cartaceo a richiesta, ancora per una settimana in edicola. 

All’interno l’attualità incombe con Francesca De Benedetti sui vaccini in Europa e il punto di D.M.  De Luca sul virus, poi l’esordio di Francesco Vignarca della Rete italiana pace e disarmo sullo stop in extremis della vendita italiana di armi ai sauditi e il saggio Diletti su «L’opaca rete di think tank che fa lobbying con altri nomi», quindi La Giornata in 7 news e il profilo del senatore Fico ben stilato da Di Giuseppe, Pagliassotti su Appendino e Merlo sull’inaugurazione dell’anno giudiziario, tema su cui in mattinata interviene finalmente in studio a Omnibus su la 7:

finché i Fatti chiudono con Cotugno sui Mondiali di sci per cui «a Cortina nevica cemento». Le Analisi si aprono con un bell’approfondimento di Sales, comprensivo di trafiletto di Redazione sul bollettino dei contagi di ieri e colonna di Silvestre sul “falso welfare” promesso dalle mafie. A seguire 6 lettere (senza risposte) e il commento di Gerbaudo re-illustrato con il ritratto del “Renzi d’Arabia” di Costantini già pubblicato giovedì (e con la testa sproporzionatamente lunga, a dirla tutta): dopo il riciclo di una o due foto, speriamo non inizi quello dei disegni...

Penati analizza le debolezze strutturali dell’Eurozona, che «può ancora evitare di ripetere gli errori dell’ultima crisi» e David Sava da New York ci guida «Dentro al mondo delle app che muove la rivolta di GameStop», poi debutta lo sceneggiatore e produttore Nicola Lusuardi approfondendo questo «Sessantotto dell’investimento finanziario», prima che la sezione si chiuda con il reasearch manager Paolo Colombo della Doxa sulla campagna “Fantastica Routine” dell’UNHCR già presentata da Domani per dare istruzione a 700 mila bambini rifugiati in Sahel.

Ancora due articoli sulle due pagine finali per la sezione Idee, con l’editor della cultura Cottafavi sui Ferragnez «capolavoro di autofiction della nostra èra» (da notare il raffinato accento sulla E)

e una colonna finale di Sinisi sulle «vere ragioni dietro all’idea dei figuranti a Sanremo».

Lungo la giornata, oltre a Campagna sul suo account Instagram, arrivano altri spunti dal web:

compresi i nostri:

venerdì 29 gennaio 2021

#ArabiaViva, come al solito si ride per non piangere

Nuovo editoriale in taglio alto di Ignazi sull’incredibile silenzio – oggi finalmente rotto da più parti – riguardo a Renzi pagato dai sauditi (già ieri sera trend topic su Twitter), sopra a una nuova apertura di Preziosi (protagonista ieri di un “siparietto” in conferenza stampa dopo le consultazioni con il SVP, con gustoso breve seguito social) sul governo con un titolo che purtroppo dice tutto, naturalmente accompagnato da una nuova foto dell’ex sindaco di Firenze tornato dall’Arabia Saudita... E intanto Muccioli, là in alto al posto della manchette, ricorda il supplemento a rischiesta DopoDomani.

All’interno La Giornata in 7 brevine e il punto di Faggionato sulla prosecuzione della crisi aprono i Fatti, che nelle pagine seguenti comprendono un utile elenco assemblato da Di Giuseppe sui 10 “responsabili” del neo «gruppo contiano» al Senato (con i nomi in rosso tranne uno accidentalmente rimasto in nero, e il ritorno di una foto riciclata: una delle rarissime senza persone già in prima pagina lo scorso 16 gennaio), Merlo sul Bonafede silente, Pasquino sul perché Mattarella è preoccupato, Trocchia su Moratti che «oscura Fontana e si prepara alla successione», il sempre brillante Fabio Vassallo su «un Paese a forma di Festival» (in quello che è forse il miglior commento su Sanremo apparso sulla stampa), De Monte & Tizian sulla lettera di sostegno di Orbán a Conte nel processo a Salvini (con un ulteriore articolo sulla testimonianza di Conte siglato «G. D. M.»),

De Luca sui vaccini nel mondo per chiudere con l’esperta Sabelli sui costi del «Non vaccinare tutto il mondo». La sezione Analisi inizia con 5 lettere (senza risposte) e il commento di Bragantini sulla «rischiosa guerra della generazione Z alla grande finanza» emersa nel caso GameStop, a cui segue Azzollini che dimostra come il governo ha in realtà sempre lavorato «col favore delle tenebre» (per usare i suoi stessi termini) sopra alla mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (senza D eufonica!) e De Benedetti sulla seconda ondata... di proteste polacche pro aborto, ancora sopra un’altra riga della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (ovviamente ancora senza D eufonica: giusto per rifarsi delle precedenti due righe con...), il duo Franzini & Raitano su quel che chiamano «neoliberismo» che in realtà è «capitalismo clientelare» e ancora Faggionato sul Recovery plan che cita la parola “concorrenza” solo 3 volte in 179 pagine, concludendosi con Giro sul federalismo etnico che alimenta le tensioni in Etiopia (e una splendida foto del giovane popolo etiope). 

Le Idee partono a destra con un gran pezzo di RAV alias Ventura (ben) illustrato da Campagna,

poi il medievista Claudio Giunta e la fotografa Giovanna Silva raccontano la storia della cittadina russa sul Volga ribattezzata Togliatti alla morte del leader italiano nel 1964 (con un trafiletto di Redazione che li presenta con il loro libro Togliatti. La fabbrica della Fiat) e infine dopo più di un mese il ritorno di Scipioni su «Pasolini, il PCI e quel corvo mangiato dal capitalismo» in Uccellacci e uccellini

Lungo la giornata, come sempre interessanti segnalazioni sul web:

compresa una nostra notazione: e quelle ufficiali:

giovedì 28 gennaio 2021

«First reaction: shock!» (cit.)

Non c’è mai un attimo di tregua nella politica italiana... come se non bastasse la società e la pandemia (dettagli, insomma)... Su Domani torna l’editoriale del diretòr in taglio alto (inevitabilmente sul negoziato di governo) e un’apertura di De Luca (non succedeva dall’Epifania) sul piano vaccinazioni in Europa, con foto mascher(in)ata della presidente di commissione Ursula von der Leyen. Ovviamente prosegue la sostituzione della manchette con il promo del supplemento a rischiesta DopoDomani

All’interno i Fatti partono con La Giornata in 7 news e il punto di Preziosi sulle consultazioni, seguito dall’inchiesta del diretòr insieme al vicedirettò Fittipaldi illustrata da Costantini sull’incredibile legame di Renzi con i reali sauditi; quindi Trocchia sulla «fine del dialogo tra Renzi e Berlusconi all’origine della crisi», Di Giuseppe su Di Maio che già pensa al dopo-Conte e Teoldi racconta «i numeri della visibilità» di Conte che «ha usato la pandemia per diventare un influencer». A seguire Notarianni su Lamorgese candidata a Palazzo Chigi, Faggionato su Andrea Orcel nuovo a.d. di Unicredit e una sua colonna sul Mes (curiosamente siglata «G.Fa» con un solo puntino), Merlo sul «tradimento» del maestro Palamara contro Pignatone, De Benedetti su Merkel che tratta con Putin aprendo al vaccino Sputnik e infine Ferraresi sui piani vaccinali che «mettono a nudo la confusione multilaterale». 

4 lettere (la prima con breve risposta del diretòr) e il commento di Urbinati sulla vera crisi nella pandemia (quella di fiducia) aprono le Analisi, con Cotugno sull’Italia come Paese «fondato sulla carta riciclata» ora in guerra con la Cina e l’esordio del giurista Gianpaolo Maria Ruotolo su Biden che «imita Trump sugli appalti pubblici», per chiudere con Freyrie sotto l’occhiello “La Deutsche Vita” su «L’atlantismo intorpidito di Berlino e il gasdotto con la Russia». 

La sezione Idee apre con Insolia sull’esecuzione di Lisa Montgomery e la pena di morte,

prosegue con il ritorno del grande designer Falcinelli per un altro bel pezzo (illustrato da Strologo) sull’arte «libera per tutti» per finire con papà Coppola (e foto della compagna Midori di due studentesse davanti al liceo milanese Parini) sul tornare a scuola dei figli. Lungo la giornata, oltre a un curioso post di Domani sui social, nuovi spunti dal web: quorum nos più un divertente siparietto in conferenza stampa con il SVP e una nostra vecchia idea mai lanciata ora giustamente proposta direttamente da Domani https://www.instagram.com/p/CKlFqwcDYgx:

mercoledì 27 gennaio 2021

Cerchiamo (di essere tutti) responsabili

Rieccoci tornati anche oggi a commentare Domani, e senza trasferte in presenza ben remunerate in Arabia Saudita. Editoriale di Ignazi sul PD che rischia di «diventare irrilevante se cede a Renzi» e apertura di Preziosi su Conte, fotografato in prima pagina per la 31° volta su 132, vale a dire oltre il 23%... e immaginiamo che la fatica della redazione a cercare una foto diversa sia proporzionale alla nostra di vederla). Manchette che logicamente lascia ancora posto al promo di DopoDomani, in edicola a richiesta.

All’interno un ottimo riassunto di Merlo & Di Giuseppe sui 5 scenari realisticamente possibili (con un trafiletto di Redazione sul calendario delle consultazioni) e un’intrigante colonna del caporedatòr Ferraresi sul «generatore automatico di iperboli politichesi» che «ha infine prodotto l’espressione “governo di salvezza nazionale”». A seguire le tradizionali 7 news per La Giornata accanto a Faggionato sul Recovery nel vuoto di governo, poi Trocchia su come «Berlusconi vince e salva la “roba”» e la colonna di Meletti sulla boutade salviniana di Berlusconi al Quirinale, quindi lo scoop di Fittipaldi su Renzi in Arabia Saudita (ripreso in extremis da tutti i giornali in titoli e box palesemente dell’ultimo minuto), De Benedetti su «L’abbraccio mortale fra sanità privata e pandemia», il duo De Monte & Tizian sulla denuncia della Corte dei conti «che imbarazza la Farnesina» sui soldi pubblici in Libia, per chiudere nel Giorno della Memoria con De Cesaris sul ricordo dell’orrore quando non rimarranno più testimoni.

6 lettere (con il diretòr che risponde alla prima, spiegando meglio il costo della crisi sul debito pubblico)

e il commento di Giro sul rimpiangere non il PCI «ma l’utopia che il mondo potesse ancora migliorare» aprono le Analisi, con l’esordio del sociologo Carlo Trigilia sulla legge elettorale che non basta certo a produrre governi più stabili (il maggioritario gode di fama immeritata, secondo l’occhiello) sopra al ritorno della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (a una riga, ma soprattutto senza la D eufonica!). Quindi Cotroneo da Rio de Janeiro su Bolsonaro che rischia l’impeachment (come un altro presidente americano negazionista) e Balassone sul «potere giudiziario nelle mani di Facebook», per chiudere con Russo sulla (inquietante) «rotta dei migranti del calcio».

Ancora due articoli in due pagine per le Idee: uno vede il gradito ritorno di Martina Bagnoli (come prevedibile, dopo l’esibizione della 22enne poetessa al giuramento di Biden) sul «modello Gorman per far rinascere la cultura» 

e Walter Siti confuta due libri recenti, come sempre ben illustrato da Campagna:

In giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altri spunti dal web: compresi i nostri:

martedì 26 gennaio 2021

«Italia sì, Italia no, Italia gnamme» (cit.)

Editoriale del diretòr su Davos (che spariglia rispetto al chiacchericcio convulso di questi giorni sulle piccinerie italiane) e apertura di Preziosi sul governo, con immancabile foto di un affranto Conte (per la cronaca, in prima pagina per la 30° volta su 131, cioè il 23% netto). Manchette ancora sostituita dal promo di DopoDomani, in edicola a richiesta.

La Giornata in 7 news e il punto di De Luca sul virus aprono i Fatti, seguiti dal «teatrino fra Lombardia e governo» scandagliato dall’inflessibile Azzollini e il (confuso, ça va sans dire) dibattito sulla legge elettorale ripreso da Pasquino, poi Merlo su Forza Italia e Riformato sulla «resistenza del parlamento all’abuso dei decreti-mostro», Odifreddi sulle «maggioranze squalificate dal sistema politico italiano» e di nuovo il duo Fittipaldi & Tizian sul “sistema Varese” sotto inchiesta (con due trafiletti, sul processo e la risposta dell’azienda sotto accusa DiaSorin), il primo articolo della serie Mafie di Bolzoni - con il curioso refuso “maldezione” anziché “maledizione” nel sommario - illustrato da Campagna (e con blog apposito sul sito di Domani, che prosegue dopo i primi 4 anni sul sito de la Repubblica: ma il diretòr ha parlato anche di una newsletter, come quelle di Merlo e Di Giuseppe): «Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra». Chiude Faggionato su Xi Jinping a Davos e il ritorno della mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (su due righe, e di nuovo con il ritorno della D eufonica!). 

3 lettere (senza risposte) e il commento di Serughetti sulla memoria come «l’antidoto all’indifferenza che uccide le nostre democrazie» (alla vigilia del Giorno della Memoria) avviano le Analisi, con Antonella Romeo che presenta il suo libro La ragazza con la fisarmonica sulla 96enne Esther Loewy Béjarano sopravvissuta ad Auschwitz e il ritorno di Pif con il suo stile apparentemente semplice ma profondo, su un altro tema scottante: «Tutto quello che continua a stupirmi dell’omicidio di Giulio Regeni»: due pagine davvero da leggere con calma. Quindi l’esordio dell’economista Massimo Amato sul «Perché all’Europa serve una agenzia del debito pubblico», per chiudere con Chantal Meloni (professoressa di diritto penale internazionale esperta sulle tematiche dell’uso di droni e della “war on terror”) e la collega giurista Laura Duarte Reyes sull’occasione storica del tribunale di Roma di accertare le responsabilità italiane per i morti in Yemen nel 2016

Due articoli per la sezione Idee: uno del sociologo Marco Marzano sul tema del suo libro La casta dei casti (e suo cavallo di battaglia da far invidia a Odifreddi) per cui «l’ipocrisia nasce nei seminari» e l’altro di Carelli sulla serie Lupin record di Netflix illustrata da Campagna.

Lungo la giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, come sempre non mancano gli spunti:

compresi i nostri: e sempre con articoli digital first, anche i più incredibili:

In serata il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale):

lunedì 25 gennaio 2021

Bisogna aver fiducia, per la crisi e il vaccino (e pure altro)

130° prima pagina di Domani con una grande fotonotizia d’impatto (stavolta sul presidente lombardo Fontana) e un editoriale (stavolta di spalla) su altro argomento: dopo l’apprezzato esperimento di giovedì scorso (seguìto all’intera fotonotizia sulla scuola del 10 gennaio) torna appropriatamente “prezzemolino” Valerio, sull’origine «molto politica» dei nostri numeri quotidiani. Nonostante il soggetto, una delle migliori prime pagine di sempre, dichiarata la migliore del giorno nella “nonrassegna” del celebre @NonLeggerlo. La manchette autopubblicitaria sul DopoDomani cartaceo in edicola prosegue (giustamente), aumentando la nostra (personalissima, va detto) idea che avendo ospitato enti come il FAI, UNHCR e la “parente” Skira sia poco più di un cambio pubblicità legittimamente scelto direttamente da Domani (che almeno per ora preferisce non avere un’agenzia che cura la raccolta pubblicitaria). 

All’interno l’articolo sul tesoro di Fontana di due pagine (con un trafiletto sul documento più scottante) si rivela firmato dal vicedirettò Fittipaldi con Tizian e un’altra bella illustrazione di Vinci, poi seguono (sotto la testatina Fatti anziché La Settimana come avviene ogni lunedì...) le 6 infografiche di Teoldi accanto alla rubrica “Il filo di Piero” di Ignazi illustrata da Campagna su come il PD può reggere alla crisi, seguita dal punto sul governo di Preziosi e il commento sulla «Squadra Catturandi» del «giovane e promettente» (diretòr dixit) e quasi 94enne Formica. Quindi gran pezzo di Faieta sulla class action milionaria di Altroconsumo contro Apple (con un trafiletto di Redazione sui ritardi del vaccino) e il ritorno delle inchieste “partecipate” con la terza puntata di De Lucia dal processo sull’Ilva (e il trafiletto di Redazione sul finanziamento dei lettori), chiudendo con la colonna del lunedì di Meletti sui giovani che pagano la crisi. 5 lettere e l’interessante commento dello storico Daniele Susini sul Giorno della memoria aprono le Analisi, che poi comprendono la sempre accattivante Morini sul non mitizzare Navalny e Di Giuseppe con “La Deutsche Vita” sui tedeschi che nell’emergenza si affidano alla pasta, Grieco sulla «spinta dei gesuiti a riformare il cattolicesimo americano» (che poi sarebbe USA, e mai come in questo caso la specifica è importante) dopo Trump e il ritorno di Cardoletti dell’UNHCR sulla campagna “Fantastica Routine” da ieri fino a San Valentino per garantire un mese di scuola a un bambino rifugiato nel Sahel. Chiude come sempre La Settimana della Scienza curata da Bignami, senza l’illustrazione di Campagna perché già impegnato e pure nelle pagine seguenti.

Proprio come ieri, la sezione Idee è infatti occupata da un unico articolo (con trafiletto sull’autore) illustrato da Campagna, in cui l’inviato specialissimo Moresco nella Città dei Morti si collega con il professor Occultis dalla Città dei Vivi, nientemeno che per parlare con Hitler:

Lungo la giornata, nuovi spunti dal web: compresi i nostri: più un’altra intervista al diretòr, da cui scopriamo che (ma l’avevamo capito) che ormai il giornale non chiude più alle 19 ma intorno alle 20.30 e soprattutto che Bolzoni sta preparando una sua newsletter sui processi di mafia. Alle 18.30 proprio Bolzoni partecipa alla diretta Facebook dell’associazione Cosa Vostra con cui collabora, per ricordare Mario e Giuseppe Francese come il pezzo d’esordio già su Domani del suo “nuovo” blog Mafie (dopo 4 anni per la Repubblica) e parlare di giornalismo insieme all’inviato Nello Scavo di Avvenire.