sabato 31 luglio 2021

Ondate, libertà e scomuniche

315° Domani cartaceo di sempre e ultimo del mese, con editoriale di Pezzali su «Simone Biles e gli “antifragili” che rompendosi si rafforzano» e nuova apertura di De Luca su «stime e speranze» della quarta ondata che «sarà molto diversa dalle altre», con grafico di Teoldi (presumibilmente, è citata solo la fonte) e in manchette il promo del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e «LDG» (prima sigla per lei, data la pagina a fronte) sui prossimi scontri dei partiti – fisco, concorrenza e ddl Zan – aprono i Fatti, con Di Giuseppe (naturalmente è lei nascosta dalla sigla) & Preziosi sul day after la riforma della giustizia («Draghi domina, la Lega gioisce, Conte cede sulla corruzione») e Faieta sul procuratore milanese Greco indagato a Brescia, poi due opportune pagine di Merlo su «timori e realtà» riguardo «Miti (e dati) sulla prescrizione» con i veri processi che svaniranno con la riforma Cartabia e un trafiletto sulle aggravanti mafiose, quindi il ritorno di Pagliassotti sullo spettro di Mirafiori alle elezioni comunali di Torino e infine Holgado sulle colpe del governo maltese per l’assassinio della giornalista anticorruzione Daphne Caruana Galizia nel 2017.

5 lettere (senza risposte) e il senatore M5s Primo Di Nicola (primo firmatario di un ddl contro le liti temerarie) sul caso Eni-Domani avviano le Analisi, con De Monticelli sulla pandemia che «ci ha tolto il respiro, e anche i filofosi non aiutano» (con dichiarazioni come quelle di Agamben e Cacciari sul green pass), Urbinati sulla libertà mai assoluta («Per avere senso ha bisogno degli altri») citata anche nel suo collegamento su Rai 3,

l’intervento sullo «scomunicare i mafiosi non basta» di mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro e Squillace (e primo porporato a scrivere su Domani), concludendo con Penati su Fed e Bce che devono trovare una strada per uscire dal Quantitative easing

Un nuovo gran racconto (che come e più di sempre è anche un saggio) di Ricci sull’oggetto libro «diventato un gadget perfetto per chi vuole una borsa» apre le Idee, con Riva su Rigoni Stern nel centenario della nascita e Carelli a chiudere sul documentario Atleta A con «Biles e le ginnaste ragazzine sacrificate al dio della vittoria»

In ultima pagina, il promo delle newsletter con QR code dà spazio a “Mafie” (e segna il ritorno a un Domani senza pubblicità esterne). 

Lungo la giornata, altri spunti

e prosegue la nostra settimana “a mezzo servizio” (stiamo ricaricando le pile, buona estate a tutti!).

venerdì 30 luglio 2021

«A voi i soldi li danno, a noi li chiedono» (cit.)

Torna un editoriale del diretòr sull’incredibile intimidazione dell’Eni (da cui abbiamo scelto il titolo di questo post) e un’apertura di Trocchia sulle conseguenze della riforma della giustizia per i poliziotti tortuatori, con foto della ministra Cartabia e in manchette il promo della newsletter “Areale”.

All’interno La Giornata in 7 news e Cotugno sul ministero dell’ambiente che... «non si occupa di ambiente» aprono i Fatti, con Angelo Bonelli co-portavoce del nuovo raggruppamento Europa Verde sulla transizione del ministro Cingolani «tuffo nel passato», De Luca sui rischi effettivi di chi ha già ricevuto la doppia dose (e un trafiletto siglato «DMD» sul rinvio per la scuola), il vicedirettò Fittipaldi su Tabacci (dopo il figlio, il padre!) che vuol far assumere all’Agenzia spaziale il suo tesoriere e Faieta sulla procura di Milano che ricorre in appello contro l’Eni (guarda caso), Preziosi & Di Giuseppe sul via libera M5s alla riforma della giustizia e per concludere Ramella sui trasporti locali (dove «La concorrenza non piace alla politica») e Martini ancora sul viadotto pericoloso e non monitorato da Anas (sul fiume Torbido lungo la Salerno-Regiio Calabria)

3 lettere (senza risposta) e l’esordio dell’economista Fabrizio Tesseri sui vaccini («dobbiamo farci “legare” come Ulisse per le sirene») avviano le Analisi, con Giro sull’eterna disuguaglianza «vero nemico della democrazia», Signorelli sui podcast «territorio di conquista» e, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la chiusura di Caparello sul Refugee Olympic Team, «sogno olimpico per tutti quelli che fuggono da guerre e miseria».

Il commosso ricordo di Roberto Calasso da parte dell’editor della cultura Cottafavi apre la sezione Idee, poi con Odifreddi sull’immaginaria Macondo di García Márquez e l’atteso ritorno di Tommaso Pincio (apparso soltanto una volta, in febbraio su 1984) illustrato da Moretti sulle «nostre vite sospese». In giornata, altri spunti: E oggi inizia la nostra settimana “a mezzo servizio”: stiamo ricaricando le pile, buona estate a tutti!

giovedì 29 luglio 2021

La reputazione dell’Eni e altri incompresi

Nuovo editoriale di Ignazi sulle liti nella maggioranza e inconsueta apertura “casalingo” di Faieta sulle incredibili richieste degli avvocati di Eni a Domani, che come prevedibile hanno (giustamente) fatto rumore in particolare con il diretòr su Twitter anche con Costa del podcast “Morning” de Il Post più un’interrogazione parlamentare di Lorenzo Fioramonti e Rossella Muroni al Ministero dello Sviluppo Economico. Nella foto il palazzo Eni all’Eur e in manchette il quanto mai opportuno promo della newsletter “Areale” sull’ambiente. 

All’interno La Giornata in 7 brevine e Ikonomu sulla farsa dei banchi a rotelle aprono i Fatti, poi con De Luca sul rientro a scuola (e «Dad» che torna scritto con la maiuscola dopo la strana “eccezione” in prima dell’altro ieri) e Preziosi su Mattarella al saluto ai giornalisti parlamentari, Azzollini sull’obbligo vaccinale permesso dalla Costituzione (con un trafiletto sul virus e la grafia no-vax che improvvisamente Domani decide di cambiare e scrivere con il trattino!), Trocchia sulla rimozione della direttrice del carcere a Santa Maria Capua Vetere (di nuovo accanto alle 13 domande alla ministra Cartabia in una colonnina strettissima), Di Giuseppe su Conte e il M5s alla prese con la riforma della giustizia accanto a Cappon ancora su Ikram Zanih (ritratta in b/n da Costantini dalla prima pagina di domenica 18), per chiudere con Cotugno sulle «sfumature del green» nel nuovo congresso dei Verdi italiani

3 lettere (la prima delle quali di un’intera colonna dall’Unione italiana olio di palma sull’articolo “amazzonico” di lunedì, a cui risponde in breve Cotugno) e Balassone sul «mercato dei sogni che sfrutta le passioni dei post-bambini» (citando He-Man e Skeletor dei Masters of the Universe appena tornati in animazione, ma con foto di un’action figure di Batman) avviano le Analisi, con Tedeschi sugli «stagisti-schiavi e partite Iva» che pagano la crisi dell’architettura (ma su altri settori si aprirebbero altrettante voragini) e un lungo estratto di Nelle mani del popolo di Romanelli sulla libertà che non esiste senza i limiti della legge (tocca proprio ripartire dalle basi!), per concludere con Chiumento sull’app Robinhood protagonista dei recenti assalti “popolari” a Wall Street. 

RAV alias Ventura inizia le Idee con le recenti prese di posizione sul Covid del filosofo Giorgio Agamben (ovviamente venendo segnalato anche su Radio 3),

seguito da Di Fronzo sul nuovo film di Bellocchio (il documentario Marx può aspettare sul fratello gemello suicida nel 1968) e il ritorno della classicista Cristina Dell’Acqua (assente da febbraio ma molto attiva sul web), chiudendo con un curioso e inedito piedino pubblicitario con QR code sulla newsletter “La Deutsche Vita” 

e in ultima il ritorno del promo a tutta pagina sul Domani digitale dalla sera prima (che chiude un altro numero del tutto privo di pubblicità esterne). 

Lungo la giornata, altri spunti:

con una nuova petizione su Change, per liberare Ikram Zazih:

mercoledì 28 luglio 2021

Figli e fantasmi (più altre bazzecole)

Nuovo editoriale di Pasquino sul semestre bianco e apertura con un altro scoop del vicedirettò Fittipaldi su Leonardo che ha assunto il figlio dell’eterno Bruno Tabacci, purtroppo viziato nel sommarietto dal primo refuso in una prima pagina di Domani (l’incredibile «sottosegretrario» con una R di troppo...), e in manchette ancora il promo con codice QR del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Ikonomu sulla riforma della giustizia, di fronte all’intervento di Francesco Curcio (procuratore capo di potenza) sul tema («ha obiettivi giusti, ma così la giustizia muore»), poi Preziosi su Renzi-Letta nel senese (con una curiosa “foto di una foto”), il sempre brillante Cuperlo su come il PD «deve costruire la sua alternativa alle destre» (e sembra di sentirlo pronunciare il titolo con la sua caratteristica R moscia), quindi De Luca su green pass e insegnanti (con grafico di Teoldi) accanto al sempre ottimo Mencarelli nell’«identikit di una protesta» su quel che unisce i no vax («non è la semplice ignoranza»), una pagina intera di Redazione con la solita foto dal web sulle inchieste finanziate dai lettori (con trafiletto e QR code sulle tre su lavoro e disuguaglianze, votate dagli abbonati per la prima volta anche via e-mail oltre all’incontro via Zoom lo scorso 22 giugno: e ancora aspettiamo di sapere quanti sono stati i votanti e i voti ricevuti da ognuna delle 9 proposte...), 

concludendo con Holgado ancora sulla Tunisia e Giro sull’Italia che «non può abbandonare Tunisi e Beirut al proprio destino». 

Apertura a destra (che mancava da un po’) per le Analisi, con Annicchino sulla religione «laboratorio per sviluppare la sorveglianza digitale» dopo il caso Burrill in USA,

seguito da 3 lettere (l’ultima è una richiesta di rettifica ancora dall’Eni, a cui risponde puntigliosamente Faieta) e Fierro sulla lezione del vaccino obbligatorio contro l’epidemia di colera a Napoli nel 1973, Pagano (che torna dopo 4 mesi e mezzo) sulla diffusione dei vaccini frenato dall’egoismo dell’UE, per chiudere la sezione con altri spettri nella pagina di fronte: «I fantasmi che tornano in vita con la riapertura di Verosha» (quartiere abbandonato di Famagosta, intesa non come zona di Milano ma città nella repubblica turca al nord dell’isola di Cipro) di Davide Lerner con Filippo Cicciù. Magrelli sulla pianura padana (a partire da Pianura e citato da Radio 3) apre le Idee,

chiuse da un doppio paginone di Tagliaferri (che torna finalmente dopo oltre un mese) su «Tutte le volte che De Céspedes è caduta nel pozzo per un uomo» con trafiletto biografico sulla scrittrice e poetessa (ma ogni termine è clamorosamente riduttivo) e una grande, bellissima foto, curiosamente senza crediti: un caso più unico che raro, in 312 Domani cartacei. 

Lungo la giornata, altri spunti:

compresi i nostri:

martedì 27 luglio 2021

Incendi e processi, anche figurati

Inedito editoriale di Pezzali (nel senso che a nostra memoria è la sua prima volta) sull’illusione di calcolare ogni rischio e apertura del più abituale De Luca sul vaccino ai ragazzi e il governo che «sulla scuola arranca», con foto di un’aula in pandemia (più una strana «dad» senza almeno la prima D maiuscola...) e nella manchette il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno le 7 news de La Giornata e Trocchia ancora sulla «gestione famigliare» della direttrice del carcere di Santa Maria Capua Vetere danno il via ai Fatti, con la coppia Preziosi & Di Giuseppe su «la riforma della Cartabia» (occhiello che forse sottintende «ministra» ma per la prima volta mette l’articolo davanti a un cognome di donna, fino a oggi accuratamente evitato per scelta editoriale...), Faieta sullo scontro al Palazzo di Giustizia di Milano (e «l’incognita Nanni», dal cognome della procuratrice generale) accanto a Zini sulla manifestazione “Last 20” di sabato a Reggio Calabria, di fronte a Cotugno sugli incendi in Sardegna «che andavano spenti 20 anni fa» (citato anche dal podcast “Morning” de Il Post), poi Martini sul viadotto “dimenticato” dai lavori sulla Salerno-Reggio e Balotta sulla «rivoluzione che servirebbe alle autostrade», il ritorno di Holgado sul (non?) colpo di stato in Tunisia per chiudere con Cafasso sull’interessante (e ben poco raccontata dai media nostrani) «nuova generazione di attivisti rom e sinti d’Italia»

Seminerio sul«l’equivoco del vincolo esterno» (e una gran foto del 1998 con Ciampi, Draghi e Monti seduti accanto) apre le Analisi, 3 lettere (senza risposte, con un’altra bella testimonianza dal G8 a Genova nel 2001) e Capussela sulla «tipica tolleranza italiana per i crimini commessi dalla classe dirigente»,

il vicedirettò Fittipaldi su «Tutti i rischi del processo in Vaticano» compreso il non-più-così-cardinale Becciu e Giro sulla guerriglia jihadista in Mozambico («L’Italia deve aiutare i profughi bambini»), Grieco sulla Chiesa a Bruxelles rimasta sola a difendere i migranti irregolari,

concludendo con Cocco su Pechino che detta agli USA le condizioni per far ripartire il dialogo (gran titolo, peraltro). 

Tornano le Idee fatte di 2 articoli in 2 pagine, con un altro racconto di Ricci (sulle terrazze romane, illustrato da Moretti)

e Di Fronzo sulla nuova sala del Museo egizio di Torino «dove rivive il fascino del tempo». 

In ultima pagina il solito promo delle newsletter, con in primo piano la felliniana “La Deutsche Vita” illustrata da Campagna (a segnare un altro Domani senza pubblicità esterne). 


Lungo la giornata, altri spunti:

lunedì 26 luglio 2021

«No vaccination without representation» (semicit.)

Nuovo inizio di una settimana “cruciale” per qualsiasi cosa, secondo il solito linguaggio copia-incollato della quasi totalità dei radio-tg, aperta dal 310° Domani cartaceo con una nuova fotonotizia sulla ministra Cartabia (peraltro ripresa in due bellissime foto) e un editoriale di Giro su lockdown o vaccini (tertium non datur), più l’abituale manchette con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno la cover story che apre i Fatti è firmata da Meletti (nel suo caratteristico stile, che ha fatto ancora irritare certuni su Twitter), con un trafiletto su «Variante Delta e vacanze», La Settimana nei 6 grafici di Teoldi e Cappon che continua a seguire Ikram Nazih (illustrata da Costantini stavolta con l’immagine a colori che era sul sito domenica scorsa), Cotugno sull’Amazzonia che sta morendo (e «Anche l’Europa è responsabile») per chiudere con Johannes Persch da Mannheim su «l’Antitrust tedesca contro Google pigliatutto», uscito in inglese su ProMarket due settimane fa, più due trafiletti sull’autore e le lotte USA contro Big tech e una nuova colonna del 94enne Formica su Draghi nel semestre bianco (in cui avrà solo l’arma del voto di fiducia)

3 lettere (fra cui l’ultima critica sul “trattamento” di Domani alla ministra Cartabia) avviano le Analisi accanto al sapido commento – citato anche nel podcast “Morning” de Il Post – del medico Coen alle “sparate” (quasi letterali) del candidato sindaco del centrodestra a Milano, con Brandolini da Madrid sugli imbarazzi di re Juan Carlos che «spingono la Spagna sull’orlo di una costituente»,

Guerrini sui «nuovi vigilanti armati di app» che alimentano il business della paura, La Settimana della Scienza curata da Bignami e illustrata da Campagna

e infine Pezzali sul «potere ipnotico» dei casi come Elon Musk in cui «i social riescono a plasmare il mercato» accanto a Russo sulla sfida dei tifosi «stakholders» della Salernitana con il loro «diritto di essere coinvolti»

Il ritorno di Siti ai programmi tv sul «vero viaggio nei sentimenti» in Temptation Island (che oggi e domani chiudono con le finali) inaugura le sezione Idee, a cui segue il sempre ottimo Rielli con l’incredibile storia dei militari «che hanno provato a fermare la morte dal cielo», illustrato da Petruška.

Lungo la giornata, oltre alla rubrica del lunedì di Campagna su Instagram, nuove segnalazioni interessanti dal web:

domenica 25 luglio 2021

Libertà e dittature (di pensiero e percezioni)

Domenica con diversi articoli molto interessanti su questioni laterali e ben poco approfondite dai competitor... Si parte con un nuovo editoriale di Pasquino (mancava da sabato 17) sulla «libertà irresponsabile dei leader non politici» e l’ennesima apertura di Trocchia sull’(incredibile) affossamento della legge per identificare i poliziotti violenti, con un’immagine dei caschi con codice identificativi invocati anche da Amnesty come oltretutto nel resto d’Europa e in manchette il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 brevine e l’instancabile Ikonomu su fascisti e no vax in marcia insieme contro la «dittatura» (palesemente inesistente, se non nella loro testa o malafede) aprono i Fatti, con Azzollini su multe e “verificatori” per il green pass (con trafiletto sul virus), una pagina purtroppo singola su sindaci e alleanze flop PD-M5s della sempre attenta Di Giuseppe (che purtroppo ha cambiato la bellissima foto profilo su Twitter con una che la mortifica ed è meno affascinante: non lo dovevi fare, direbbe Baudo...) illustrata da un’altra “panoramica” di Costantini (di quelle a cui avevamo dedicato un intero post), Baffi sul lavoro a rischio per 50 mila persone (magari via sms), per chiudere con un quasi due pagine di Preziosi sulla «Babilonia della galassia femminista» che si confronta (per usare un eufemismo: in realtà se le danno di santa ragione) sul ddl Zan e Cotugno sull’Italia che «è ora approvi una legge per il clima». 

La foto di Carlo Giuliani in copertina del DopoDomani di una settimana fa sul G8 di Genova del 2001 (un “riciclo” stavolta opportuno) apre le Analisi con il gran pezzo della testimonianza di Kevin Buckley, giornalista tra gli altri del Guardian allora inviato al summit (anche se stranamente né il cartaceo né il sito danno alcuna indicazione), seguito dalla quinta puntata della serie domenicale «Carta canta - Le mappe di Domani» di Orizio da Nairobi (animate e ancor più intriganti nei social), stavolta sulla Transnistria «mini Urss sul fiume che separa l’est dall’ovest»), seguito da 4 lettere (senza risposte, ma con l’ultima che giustamente rettifica l’articolo di Ciconte su un dettaglio anche nella didascalia della legge per la legge di confisca dei beni alla mafia, non riconducibile a don Ciotti che nel 1996 spinse al loro riutilizzo sociale dopo l’originale emanata grazie a Rognoni e La Torre nel 1982) e un intervento sulle divisioni nel “Fit for 55” da Susi Dennison del programma di ricerca European Power, concludendo con il primo di tre articoli su come funzionano negli ospedali le «corsie d’urgenza» (l’occhiello che dà in più l’inedita segnalazione «(1 di 3)», assai efficace) del medico Coen e l’esperto di web Erler su Clubhouse che «ora è aperta a tutti ma non interessa a nessuno».(con un bell’incipit sul «tipico scenario di un film apocalittico americano»). 

Il ritorno della neosposa Annalia Venezia – con tanto di foto insieme ad altri invitati compresa l’immarcescibile Barbara d’Urso (ma su Instagram è molto peggio, per gli amanti del genere) – che spiega la sua assenza di oltre 2 mesi con «l’impresa di sposarmi in pandemia» dà il via le Idee, citando la di fronte seconda Posta del Cuore “Parla con ləi” di Pilotti (ancora con un rosso nel titolo e illustrazione ad hoc del fanboy Campagna, stavolta per due lettere) a sua volta accanto alla colonna dell’editor Cottafavi sull’ultima classifica dei libri pre-ferie e illustrazione fissa del medesimo):

ne risultano due pagine sfiziose e meno “leggere” di quanto si pensi nelle letture domenicali. Infine un curioso racconto di Roberto Venturini (oggi tra gli ospiti del festival Letterature) illustrato “sporco” ancora da Campagna – e nonostante il minimalismo, stavolta ci sta bene per cambiare un po’ dopo la pagina precedente – e la critica Sabina Spada sul romanzo che il presidente di Skira (di cui peraltro l’Editoriale Domani detiene il 15%) ha scritto ma tiene nel cassetto «perché un bravo editore non si autopubblica mai», illustrato da Moretti.

In ultima pagina, il promo delle newsletter con primo piano a “wèilái” (sempre con la maiuscola e senza accenti, ma vabbè: intanto registriamo un altro Domani senza pubblicità esterne...). 

Lungo la giornata, altri spunti:

nostri compresi:

sabato 24 luglio 2021

Tra sberle e punture (vere e metaforiche)

Nuovo editoriale di Ignazi (sulle proverbiali «tensioni della maggioranza») e apertura di De Luca sulla lotta al virus dopo il sì al vaccino Moderna per i minorenni, con una foto in primo piano di una vaccinazione a un giovane (quelle immagini ravvicinate che mettono i brividi a tanti, come perfino Raffaella Carrà aveva segnalato) e in manchette l’usuale promo con QR code della newsletter “Areale”. 

All’interno le 7 brevine de La Giornata e De Benedetti sui vaccinati che rischiano di non avere il green pass aprono i Fatti, con il ritorno dopo oltre un mese di Sabelli (con grafico di Teoldi) su cosa sappiamo della variante Delta e l’efficacia dei vaccini, Preziosi sui malumori leghisti per i continui «toni da Papeete» di Salvini (vaccinatosi nemmeno 12 ore dopo la conferenza stampa di Draghi), Merlo sul M5s «allo sbando» per la giustizia e (siglando «Giu. Me.») su Palamara a processo per corruzione, Marconi su Pegasus e l’impossibilità di difendersi, concludendo con Tizian sulle sentenze in Sicilia e Campania per D’Alì e Cosentino che certificano infiltrazioni di mafia e camorre nei governi Berlusconi

5 lettere (senza risposta, più un Errata corrige in corsivo sulla qualifica dello Spada autore dell’articolo di giovedì sulla Rai dopo le nomine) e un nuovo intervento di Giro su Erdogan che provoca Cipro visitandone i territori occupati dalla Turchia nel 1974 avviano le Analisi, con Penati sulla strategia di Del Vecchio che pare avere nell’obiettivo Generali (con curiosa foto della posa dell’insegna sul grattacielo “Storto” a Milano l’8 luglio 2018),

Odifreddi sul ddl Zan che «contrappone scienze “sociali” e naturali, non destra e sinistra» contrapposto di fronte a Della Giusta & Lacetera che rispondono «Altro che ideologia» raccogliendo la «storia di un concetto»,

con in chiusura la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Il ritorno dopo 4 mesi di Roghi sul continuare «a parlare di droga come si faceva cinquant’anni fa» dà inizio alle Idee,

con Riva sulla «magia degli oggetti svelata dalla scrittura tattile di Vigevani» e finendo ancora con un intervento dal festival Letterature con trafiletto sull’evento e illustrato con stile “sporco” (puah, detto con affetto) da Campagna: stavolta tocca a Mario Desiati su «un matrimonio che nessuno ha celebrato», per il discorso di stasera sui “Preparativi per le nozze”.

Lungo la giornata, altri spunti:

compresi i nostri: