venerdì 30 aprile 2021

Geopolitica moderna fra tasse, vaccini e respingimenti

Nuovo editoriale di Ignazi sulle consuete divisioni (nascoste ma non troppo) a sinistra e nuova apertura di Faggionato sulla fine di un’epoca in USA e non soltanto, dando voce all’autore dello studio citato da Biden sulle 55 aziende che non pagano tasse negli States, con il presidente e la vice con la speaker Pelosi alle spalle nel discorso al Congresso dopo i primi cento giorni del mandato. Là in alto, il solito promo della newsletter “Areale”.

All’interno, La Giornata in 7 news e il report di Preziosi sull’incontro via Zoom Letta-Conte con Urbinati nella schermata (che per fortuna ci fa ancora un certo effetto, sperando di tornare presto a vederne sempre meno) aprono i Fatti, seguito dall’ottima pagina di De Luca su «diplomazia, errori e incidenti» del vaccino Sputnik (per contrappasso segnata da un maligno refuso nel titolo: «azzoppato» con una sola P) con il solito trafiletto siglato «DMD» che fa il punto sul virus. Poi l’esordio della giornalista e documentarista Sara Creta (in Longform sul sito, con anche filmati) con trafiletto sul «caso Libia» e una sua foto che la rende la quinta su Domani a firmare sia testo che immagini in un suo intervento (dopo Valerio Nicolosi il 9 gennaio, Martha Rosler il 12 gennaio, Jonathan Bazzi il 13 febbraio e Timothy Greenfield-Sanders il 2 marzo), quindi Holgado sull’incredibile videoinchiesta di Fanpage sul sottosegretario Claudio Durigon, Merlo sul nuovo rinvio del ddl penale e... Martini sulla fusione Anas-Ferrovie (ma lo scopriamo andando sul sito, perché per un “refuso” inedito a pagina 7 l’articolo figura senza firma), con una colonnina di Faggionato sui conti di Generali, quindi De Benedetti su come il Recovery cambia la geopolitica europea per approvarlo con maggioranze ampie e Bruni sul PNRR non «una festa di miliardi» ma «uno sforzo»,

chiudendo con Di Giuseppe sulla leader dell’opposizione bielorussa (al posto del marito arrestato un anno fa dopo aver denunciato le elezioni “vinte” da Lukashenko) che soltanto dopo le proteste è stata finalmente ricevuta dal governo italiano e il caporedatòr Ferraresi sul perché «non è solo un incidente» ma «Forse Draghi sa che con questa squadra è saggio moderare le aspettative» con «indecisioni nel posizionamento internazionale». 4 lettere (senza risposte) e la riflessione del diretòr sul «Perché a sinistra nessuno vuole essere il “Biden italiano”» su spesa pubblica e tasse ai più ricchi iniziano le Analisi, con Giro che torna sulla politica italiana e «La fiera della debolezza dei partiti spaventati dalle prossime elezioni» e il ritorno di Casarico & Lattanzio che (con un grafico e dati forniti direttamente da loro, e per la prima volta Domani cita curiosamente in didascalia «fonte autori») chiudono su “quanto costa” fare un figlio (spoiler: «il 57% degli aumenti di salario»)

per poi lasciare spazio alla mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Guarnaccia sulla prima serata conquistata dal duo comico Pio e Amedeo (sì, avete letto bene) è il primo articolo delle Idee, che poi comprende un’altra intervista “vera” (con le domande in neretto) da due pagine di Coppola a Rachele Bastreghi, ritratta da Bergamelli e che dopo i Baustelle esordisce da solista.

Di giorno, oltre alla saltuaria rubrica “Ieri” su Instagram, altri spunti: compresi i nostri:

giovedì 29 aprile 2021

Affari puliti e coscienze sporche, ma un po’ anche viceversa

Come prevedibile, dopo il rumore di ieri nuova prima pagina sugli affari segreti di Conte, con l’editoriale del diretòr sulla reazione allo scoop di Domani e l’apertura del vicedirettò Fittipaldi che approfondisce ulteriormente sugli affari dell’ex presidente del consiglio, ripreso in una foto mascher(in)ata. In alto, torna la manchette del giornale in digitale già la sera prima. 

All’interno La Giornata in 7 news e il report di Preziosi sulle mozioni di sfiducia ieri in Senato aprono i Fatti, seguito da un’analisi di De Luca sul coprifuoco che funziona ma «non sappiamo quanto e a che prezzo» (poi riportata anche a Radio Anch’io su Radio 1) e Di Giuseppe sui No mask tedeschi seguiti dai servizi, quindi Faggionato su «Chi vince e chi perde nel PNRR» accanto a Meletti & Trocchia sullo scandalo delle concerie della Regione Toscana e di fronte a Merlo sugli arresti degli ex terroristi in Francia (con foto di Pietrostefani nel 1988 esplicitamente indicata soltanto sul sito: va bene che le didascalie sono lodevolmente più dei sommarietti, però inserire un’immagine di oltre trent’anni prima senza nominarne almeno il soggetto non è il massimo... sebbene si possa intuirlo dall’articolo) e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. Poi un’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Ricciardi a Gino Strada e il “recupero” di Tedeschi su un tema di una delle inchieste votate dagli abbonati e finanziate anche dai lettori: una nuova perizia per l’inquinamento da Pfas ad Alessandria, oltre a un articoletto non firmato (sul sito è più ampio e aggiornato, a firma Tizian) che per la prima volta non inizia in alto, bensì a filo con l’ormai solita mezza pagina pubblicitaria verticale (su una crociera peraltro annullabile gratuitamente) attorno a cui scorre il testo.

Ancora una primizia con un anteprima italiana di un appello di 170 intellettuali europei di benvenuto alla Scozia qualora volesse rientrare in Europa, con qualche svista nella stesura evidentamente frettolosa del corsivo finale,

per chiudere con un’intervista (telefonica) di Grieco al giovane vescovo Christian Carlassare colpito in Sud Sudan

5 lettere e il ritorno del duo Franzini & Raitano su lavoro, tasse e welfare («un trilemma da cui dipende il nostro futuro») danno il via alle Analisi, che si chiudono quasi subito con Cuperlo su «Tutta l’ipocrisia che ci impedisce di governare le migrazioni» e Signorelli sulla «fine del sogno» nella Rete fatta a pezzi e il futuro che è «del sovranismo digitale».

Il ritorno dopo oltre due mesi di Cuter sul film Bad Luck Banging or Loony Porn premiato a Berlino e uscito in Italia in streaming avvia le Idee, con altri due articoli del caporedatòr Ferraresi sul libro 2034 appena uscito negli Stati Uniti (e il corsivo finale che segnala la sua nuova newsletter “’Merica”, che contiene fra l’altro l’intervista telefonica da 24 minuti con uno dei due autori) e di Giammei sul reality RuPaul’s Drag Race in streaming anche da noi: «Travestirsi è una cosa seria e negli USA lo insegnano in tv». Ultima pagina ancora sulla nuova (aperiodica) newsletter del caporedatòr, ma non nella consueta “cornice” fotografica delle altre. In giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altre segnalazioni: compresi i nostri:

mercoledì 28 aprile 2021

E giusto dopo i 222 miliardi del PNRR, il 222° “Domani”

222° Domani cartaceo con colpo di scena: accanto all’editoriale di Bragantini sul troppo cemento nel PNRR (casualmente proprio da 222 miliardi), un’altra fotonotizia come quelle del lunedì o quando succede qualcosa di particolare, in questo caso il nuovo scoop del vicedirettò Fittipaldi sugli affari segreti di Conte, ritratto nella sua foto più grande mai apparsa sul cartaceo. E là in alto, la manchette con il promo della newsletter “Areale”. 

All’interno il pezzo su due pagine e un trafiletto sul documento su cui si basano le accuse, respinte in un post su Facebook da Conte con la la controreplica di Fittipaldi su Twitter: vedremo gli sviluppi. Stavolta La Giornata in 7 news ha la testatina giusta a pagina 4 e accanto il punto di De Luca sui vaccini, poi Preziosi su Salvini “aiutato” di Renzi sul coprifuoco e Merlo come sempre sulla riforma della prescrizione, quindi sul piano di ripresa Gonnelli sul nulla nel produrre batterie italiane per le auto elettriche e Ponti sugli «sprechi ad alta velocità» tra Salerno e Reggio, poi Tizian sulla battaglia legale per una cava in Sicilia (tra azienda, regione e boss, nientemeno), per chiudere con Meletti & Trocchia sugli scandali della Regione Toscana e Holgado sulla (incredibile) propaganda di Renzi e Raggi per il regno saudita... 

Una intervista “vera” (con domande in neretto) di Da Rold a Laurence Boone, capo economista Ocse apre le Analisi con sempre ficcanti infografiche del data editor Teoldi, seguito da 5 lettere (senza risposta, ma con una finale molto bella e l’indirizzo e-mail tornato in caratteri più piccoli, anzi pure meno di prima) e Tagliapietra con la collega Alicia García-Herrero sulla Cina e la sua visione climatica a parole,

Salvatore Vassallo sulle primarie PD a Bologna («decidono come funziona davvero il centro sinistra») e Penati sull’eterno scontro fra Mediaset e Vivendi (con occhiello fulminante: «Due pugili suonati»), quindi un gran pezzo della rientrante Berardi sulle ghost guns negli States (con perfetta infografica di Teoldi e breve trafiletto sulla neonata newsletter “’Merica” curata dal caporedatòr Ferraresi,

per finire con Fiori su com’è cambiata la strategia europea sulla Cina. 

2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Susini sulla pittura di Felix Nussbaum che denuncia il nazismo (con un altro bell’occhiello, «25 aprile ogni giorno») e uno strepitoso articolo del «gay vecchio stampo» Walter Siti su ddl Zan, fobie vere e presunte, consapevolezze e messe a nudo esistenziali tratte dalla propria esperienza a tutto campo (manca soltanto che facesse l’outing del suo compagno, che come noto preferisce mantenere l’anonimato). 

In ultima pagina, il promo delle newsletter di Domani, con in primo piano a quella con l’immagine di copertina più bella: “La Deutsche Vita” (e dire che quando la vedemmo come occhiello ci sembrò una boutade non particolarmente riuscita... mai fidarsi, neanche di sé stessi!). 

Durante la giornata, come sempre non sono mancate nuove segnalazioni interessanti dal web:

martedì 27 aprile 2021

222 miliardi in una sola infografica (mica pizza e fichi)

Alla vigilia del 222° Domani cartaceo (domani, ovviamente), l’apertura quasi... coincidente di Faggionato sull’appello di Draghi per il PNRR – accompagnato da una perfetta infografica del nostro data editor preferito (anzi, il caporedatòr lo chiama «grande datificatore») Teoldi per spiegarlo con un’immagine: una delle migliori prime di sempre, come certificato anche dal plauso del fantomatico @nonleggerlo  – e l’editoriale di Baresani sulle donne nei media per il presunto stupro di Ciro Grillo, con in manchette l’efficace promo di “Domani Talk”. 

All’interno La Giornata in 7 news e il reportage di Preziosi sul PD aprono i Fatti, poi con Ramella sulla strategia per le infrastrutture e gli investimenti che non possono dare risultati, Seghezzi sulla misteriosa scomparsa del salario minimo dal piano di ripresa, uno studio di Vineis (stavolta con Dino Pedreschi, entrambi con mini presentazione a fine articolo) sull’efficacia dei lockdown che emerge dai dati dei cellulari, il ritorno di Cafasso sull’associazione Genderlens che opera per una cultura che non consideri patologica la realtà trans, De Monte & Trocchia su «mezzo secolo di fallimenti» (occhiello desolatamente efficace) del fiume Sarno «inquinato da aziende e comuni», per chiudere con Cocco sulla punizione esemplare del governo cinese ad Alibaba e il suo fondatore Jack Ma favorevole alla concorrenza. 

5 lettere (senza risposte, e con l’indirizzo e-mail a cui scrivere che dopo 4 giorni viene stampato quasi raddoppiando le dimensioni del corpo)

aprono la sezione Analisi accanto a un nuovo commento di Filandri sulle donne che «contano come Neet, ma sono lo stato e le imprese a tenerle fuori», seguìto dagli economisti Gabriele Cardullo e Maurizio Conti ancora sulle gare per le concessioni delle spiagge – «vincono tutti (tranne la lobby dei balneari)» – e Gerbaudo sui 5 Stelle che con il divorzio da Casaleggio han bisogno di democrazia interna più che un’altra piattaforma Rousseau, poi torna la nostra amata Morini sulla settimana intensa del presidente russo e «L’agenda Putin per governare in eterno», Grieco sull’attentato al giovane vescovo italiano a Rumbek e di come «in Sud Sudan la Chiesa cattolica è diventata un nemico da combattere», D’Aprile sull’attivismo internazionale della Turchia (che «si prepara a riempire anche il vuoto in Afghanistan») per chiudere con un’estratto dalla neo 70enne e rinnovata rivista il Mulino dell’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Gilles Gressani all’economista Julia Cagé di Le Monde sullo strapotere delle piattaforme digitali. 

In un incomprensibile ritardo di due settimane (probabilmente per le vicissitudini interne italiane che han rubato spazio) dall’anniversario per i 70 anni del primo uomo nello spazio, la sezione Idee si apre con un bel pezzo di Alfredo Roma sul volo di Yuri Gagarin che «ha lanciato una competizione sregolata», a cui segue un gran pezzo dell’editor Cottafavi sul mercato dei libri e gli influencer del settore su TikTok, con trafiletto sulla diretta Instagram di ieri con Camilla Boniardi alias Camilhawke e il coupon per abbonarsi 6 mesi a Domani a soli 6 euro. Chiude un sempre gustoso Cuperlo sullo scontro tv Borghi-Crisanti: «Mai mischiare i politici con i virologi».

Lungo la giornata, oltre all’uscita a Milano del nuovo numero di Prima Comunicazione che parla ancora con il diretòr delle newsletter di Domani (comprese quelle con le analisi approfondite del servizio Tomorrow per le aziende),

come sempre nuovi spunti dal web:

e le esclusive digitali: In serata, colpo di scena con una nuova succosa newsletter (e immagine di copertina di Petruška) e una nostra chiusa feticistica:

lunedì 26 aprile 2021

Salviamo il salvabile

220° Domani cartaceo con editoriale del diretòr sul «che fare del governo Draghi» dopo l’approvazione del piano di ripresa (ci rifiutiamo di scrivere quell’altra parola) e l’ormai consueta fotonotizia del lunedì, stavolta sui decreti (in)sicurezza dell’«irreversibile Matteo Salvini», ripreso in una puntata di Otto e mezzo (almeno così sembrerebbe) e con il ritorno in manchette del promo con disegno di Costantini e QR code del podcast “Domani Talk”. 

All’interno le due pagine del servizio di copertina su «L’accoglienza che genera emergenze» (con trafiletto sul Papa e il suo commento al naufragio libico firmato in calce da Ricciardi) sono di Fierro, peraltro come due lunedì fa con ancora l’infortunio delle testatine, rimaste come ieri e senza La Settimana (senza offesa, ma noi rilanciamo sommessamente l’idea di abolirla), accanto al ritorno della rubrica “Il filo di Piero” sull’ossessione delle primarie come sempre ben illustrata da Campagna, poi Russo con «La battaglia di Pérez per salvare la Superlega» (e un altro bell’occhiello, «C’è ancora il secondo tempo») e De Lucia nell’inchiesta finanziata anche dai lettori sulla difesa di Vendola al processo Ilva, chiudendo con una gran pagina di De Luca, Teoldi & Baffi (nel consueto ordine non alfabetico che sottintende quello di chi ha seguito più l’articolo). 

4 lettere (senza risposte) e il sempre sapido commento di Meletti su «Cosa faceva davvero Antonello Montante di tutto quel potere?» aprono le Analisi, con il drammaturgo Sinisi che ragiona sulle «battaglie laterali e a costo zero» nel primo mese di Letta a capo del PD, l’esordio dello storico Salvatore Sechi (che purtroppo ricordiamo autore di un infelice e impreciso attacco ad Andrea Purgatori oltre un anno fa) sulla storia piena di misteri di Federico Umberto D’Amato (che è deceduto nel 1996 ma lui lo fa morire nel 1984...), chiudendo con La Settimana della Scienza curata da Bignami e illustrata da Campagna.

Lo psichiatra Piero Cipriano e l’antropologa Silvia Jop aprono la sezione Idee parlando dei temi delicati sui reparti chiusi a chiave sollevati dal libro L’arte di legare le persone di Paolo Milone, che si chiude subito dopo con un’intervista “vera” (con le domande in neretto) – il cui titolo chilometrico manca curiosamente di sommarietto – di Yasha Mounk al giornalista scientifico Jesse Singal («che sbugiarda la pseudoscienza alla moda», dice il trafiletto biografico), uscita in inglese su Persuasion poco più di una settimana fa e per la prima volta indicata la traduttrice Monica Fava (quando non se occupa direttamente il diretòr). 

In ultima pagina ancora il promo delle newsletter di Domani, con quella (tremendamente minimalista) di “Mafie” in evidenza. 

Lungo la giornata, oltre alla quanto mai saltuaria rubrica “Ieri” sui social, altre segnalazioni:

comprese le nostre:

domenica 25 aprile 2021

Salute, lavoro, redditi: buon 25 aprile

La prima pagina di Domani (fra l’altro mostrata per prima ieri sera all’inizio del programma È già domani di Rai News 24: nomen omen... mentre il nostro post diventava il secondo più visto di sempre!) parte da un vibrante editoriale di Notarianni sul naufragio al largo della Libia a ridosso delle celebrazioni di oggi 25 aprile e poi con l’apertura del diretòr su «l’ossessione dell’ecobonus» e le detrazioni edilizie nel Piano nazionale di ripresa e resilienza che fanno salire il debito e arricchiscono i più potenti, protagoniste della prima dichiarazione di merito di Conte (nella foto con mascherina griffata) da leader in pectore del M5s. In manchette torna il promo della newsletter “Areale” con semplice QR code. 

All’interno La Giornata in 7 news e un breve reportage di Cappon sul diario di Regeni (che nelle storie di Instagram scrive «il mio ultimo pezzo per Domani», ma non per sempre: per un attimo ci ha fatto paura) aprono i Fatti, seguiti da una pagina con il punto di De Luca e Teoldi sulla pandemia nel mondo («non ha mai corso più rapidamente»), poi Da Rold sulle conseguenze geopolitiche del riconoscimento di Biden del genocidio armeno, il ritorno dopo un mese di Moizo sul «patto fra politica e imprese per spartirsi ancora i porti», chiudendo con la tradizionale rubrica domenicale “Il cannocchiale - La politica e la società raccontate attraverso i dati” in cui Risso registra (attorniando la solita mezza di pubblicità verticale, comparsa da qualche tempo sui quotidiani) «Quant’è difficile mettersi d’accordo sul 25 aprile» accanto a Baffi che segnala “l’altro 25 aprile” della Giornata mondiale contro la malaria (una piaga da quasi 230 milioni di malati globali) con i progressi sul vaccino per fermarla. 

L’esordio dello storico Alberto Cavaglion (celebre dal 2005 per il brillante La Resistenza spiegata a mia figlia, aggiornato 10 anni dopo) sul «Perché ha ancora senso spiegare la Resistenza ai nostri figli» apre le Analisi,

con 3 lettere (di cui la prima è un Diritto di replica, con risposta del vicedirettò Fittipaldi per errore non in corsivo: ed è la prima volta) e un intervento degli economisti Vincenzo Atella, Edoardo Di Porto e Joanna Kopinska su un loro progetto di ricerca sulle cicatrici della Seconda guerra mondiale in salute, lavoro e redditi ai bambini nati tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile di due anni dopo. Seguono il ritorno di Christian Elia con un gran pezzo sul voto in Albania e due pagine di Alessio Terzi apparse in inglese tre settimane fa su Vox, il portale del CEPR (Center for Economic and Policy Research) sulle lezioni dimenticate dei “ruggenti anni Venti” del secolo scorso.

Chiudono la sezione Saraceno sull’arrivo dei Verdi al governo tedesco che può cambiare l’intera economia europea e il sempre ficcante 94enne Formica sul voto prima del semestre bianco («Tre mesi prima del diluvio» è l’occhiello, più significativo del titolo didascalico-esplicativo). 

L’annunciato articolo di Paparoni con il confronto di 10 esperti sullo «strano caso della criptoarte» e gli NFT «avanguardia o bolla speculativa» dà il via alle Idee, seguito da il «tempo sospeso delle attese» sul romanzo Per tutto il resto dei miei sbagli d’esordio di Camilla Boniardi alias Camilhawke raccontato da Tagliaferri (prima della diretta Instagram di domani sera, peraltro con lo svarione di chiamare «balzachiana» la Nanà di Emile Zola) e illustrata da Petruška,

che da brava influencer ha fatto delle Stories, visto anche il coupon di Domani

per chiudere con Siti illustrato da Nardi (cioè il best of the best) sulla «dittatura del politicamente trendy» e un «Manifesto contro le battaglie della letteratura impegnata».

In ultima pagina, una più accattivante promozione del giornale «disponibile sull’app e sul sito già dalla sera»: 

Durante il giorno, nuovi spunti dal web:

comprese le nostre segnalazioni:

sabato 24 aprile 2021

«Siamo tutti un po’ nevrotici»

Editoriale che dopo giusto una settimana torna in taglio alto, con Urbinati sulle donne che «aprono la strada verso la politica del futuro» e Di Giuseppe (dove mancava dal 12 febbraio) con un’apertura sul M5s dei cui fondamenti «non rimane più nulla», il cui stato generale appare in foto nei giorni migliori, esultanti dopo le elezioni del 2018. Manchette ancora con la promozione sul giornale in digitale la sera prima, che noi segnaliamo

All’interno le 7 news per La Giornata e il punto di De Luca su virus e riaperture danno come sempre il via ai Fatti, con Faggionato sul nuovo piano di ripresa curato da Draghi e De Benedetti sullo stop dal garante della privacy al pass vaccinale, poi Bolzoni in una doppia pagina ancora sull’inquietante «rete di Montante» che arrivava fino all’Eni di Emma Marcegaglia (con un trafiletto su blog e newsletter “Mafie”) per chiudere con la stoica Azzollini ancora sul decreto delle riaperture che «riapre poco e male» (e ancora circondando l’ormai solita mezza pagina pubblicitaria verticale). 

L’esordio di Laura Ghiandoni sul presidente etiope che «non riesce a sconfiggere la violenza sulle donne» e Giro sul presidente del Ciad ucciso con più versioni sull’accaduto aprono le Analisi, con 3 lettere (senza risposte, ma si segnala la terza che occupa più di una colonna in difesa dell’Anvur nel dibattito avviato due lunedì fa) e l’intervento di Mencarelli sul gesto eroico eppure «umano, umanissimo» del rider 21enne sfregiato da un 16enne per aver difeso una ragazza, poi Penati sui super stipendi ai manager («sono il giusto prezzo del talento?») e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Da Rold sul Portogallo «snodo europeo della guerra fredda fra Usa e Cina» e infine Chiara Paris della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sui cento anni della “domenica di sangue” a Bolzano quando Starace e 400 fascisti attaccarono una sfilata tirolese: una delle date del “calendario civile” ricordate dalla Fondazione in eventi online come oggi.

Il ritorno di Annalia Venezia apre la sezione Idee, con l’appassionato racconto della serie Zero girata per Netflix nel quartiere milanese della Barona, poi RAV alias Ventura della monumentale biografia del “patafilosofo” Baudrillard e infine Coppola chiude con due pagine (più trafiletto biografico) di un’intervista “vera” (con le domande in neretto) a Emanuele Trevi, ritratto da Bergamelli:

In ultima pagina, il promo delle newsletter di Domani con evidenza ad “Areale”.

Lungo la giornata, oltre a un post sul diario di Regeni su Instagram, altri spunti: