giovedì 30 settembre 2021

Campagne e decreti, tra futuro e passi indietro

375° Domani cartaceo, con editoriale di Ignazi sul «riformismo radicale come quello di Scholz» che serve al PD e apertura di Tizian sulla campagna elettorale di Michetti a Roma «in mano al senatore votato dalla mafia», fotografati accanto «il 21 settembre sull’ampio terrazzo di un’abitazione della buona borghesia romana» in un’immagine ripresa da Facebook. In manchette, l’abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima» che in pratica si alterna con la newsletter “Areale”. 

All’interno La Giornata in 7 news e il diretòr sulla Nota di aggiornamento al Def «per spendere di più pensando alle elezioni» proseguono i Fatti, poi Fittipaldi racconta «La guerra sulle note spese dentro l’Agenzia dei Monopoli», un «lavorone» di Moriero, Luna e De Luca sulle «virate a destra dell’uomo dietro alla lista per Gualtieri», Tornago da Verona sul «quarto uomo e tutti gli altri misteri del caso Morisi», Preziosi sulle comunali di Napoli «sfida al cuore della sinistra», Tornielli sul manager del Dieselgate arrestato nel ferrarese e Trocchia sulle mascherine cinesi di Arcuri e Benotti, Di Giuseppe sulla «coalizione semaforo» nel dopo-voto tedesco e Grieco dal Vaticano sulla «Chiesa di Berlino sempre più distante da quella di Roma», chiudendo con un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di De Benedetti all’ex capitana Carola Rackete della Sea Watch 3 che in giornata si collega a un evento milanese

e Giro sulla «paura che si vuole rimuovere» nei No-vax

5 lettere (la prima dall’ufficio stampa di un influencer citata nell’articolo di ieri, a cui risponde Sias) e il caporedatòr Ferraresi sul «Perché Draghi non può essere l’erede di Merkel alla guida dell’Europa» aprono le Analisi, poi l’estratto da un articolo della rivista il Mulino in uscita oggi del politologo Alessandro Campi sui venefici «effetti a lungo termine di Berlusconi sulla destra italiana», Azzollini sul decreto smart working «passo indietro per i dipendenti pubblici» e Maccaferri da Londra sulla crisi della benzina che «segna il risveglio degli inglesi da Brexit», per finire con Cotugno su Vanessa Nakate e il mondo mentre «scopre che i ragazzi per il clima non giocano».

Un rarissimo articolo unico per le Idee, con Rielli sul cuore della lotta della scrittore norvegese Karl Ove Knausgård.

In ultima pagina, torna dopo settimane il promo con QR code del giornale «disponibile sull’app e sul sito già dalla sera». 

Durante la giornata, altri spunti:

più le nostre segnalazioni:

mercoledì 29 settembre 2021

Non è proprio un bel clima, ma ci proviamo

Nuovo editoriale di Meletti sul risparmio sulla sicurezza che uccide gli operai dopo i due morti ai laboratori di ricerca dell’Humanitas a Pieve Emanuele (MI) e apertura di Cotugno da Milano – con orrendo titolo doppiamente “sospeso” (andando a capo per esidenze d’impaginazione) – sull’attivista Greta Thunberg nel capoluogo lombardo per il vertice Youth4Climate che «rovinano la festa al governo», giustamente (e forse inevitabilmente) affiancata alla foto-simbolo che probabilmente rimarrà a lungo nella memoria anche in questi anni frenetici e densi di avvenimenti e fotografie) dell’attivista 18enne che parla con il ministro Cingolani che ha oltre il triplo dei suoi anni (indossando – e pure male – una mascherina meno indicata della sua) che inevitabilmente dà l’impressione di spiegarle “come gira il mondo”. In manchette, un quanto mai appropriato promo della newsletter “Areale”. 

All’interno le 7 news per La Giornata e Cappon sul processo-martirio di Zaki in Egitto proseguono i Fatti, poi Fittipaldi su Catone con i dubbi sulla cosiddetta loggia “Ungheria” dell’avvocato Amara e Pasquino sulla politica vera «grande assente delle elezioni», Tizian sulla propaganda della “Bestia” che non si ferma anche dopo Morisi, l’esordiente (su Domani) Giuliana Sias da Oristano sugli influencer (compresi quelli “fatti in casa”) per i candidati alle amministrative,

Merlo sul «falso mito dei referendum che aumenteranno con lo Spid» e un trafiletto amletico di Pezzali sulla scuola («Meglio la formazione teorica o pratica?»), un colloquio di Tomasetta con il nuovo direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro Bruno Giordano sulle “morti bianche” («Non bastano pene più severe»), Russo da Firenze sul rilancio della guerra Uefa alla Superlega, chiudendo con Di Giuseppe (rientrata a Roma da Berlino) sul «navigatore Scholz» uomo giusto per il caos tedesco

e Palmisano sul traballante Baerbock dopo il risultato deludente. 

4 lettere (senza risposte) e Filandri sul rientro in ufficio non per forza uguale per tutti aprono le Analisi, con Testa sull’appello per un ddl d’iniziativa popolare (bastano 50 mila firme) sul matrimonio omosessuale

e Scarpa sul «sogno dei potenti di fagocitare i valori della generazione Z» (cioè la «nuova generazione che oscilla ormai tra i 12 e i 21 anni di età»), De Benedetti sull’immigrazione «ossessione della Francia»,

Preziosi sul sì di Draghi alla candidatura di Roma a ospitare Expo 2030, Alfredo Roma sull’uso dei droni dopo il caso della pistola recapitata a un detenuto nel carcere di Frosinone, concludendo con il giurista Giovanni Maria Riccio (che una nota in corsivo in calce segnala docente all’Università di Salerno) su «Come la legge italiana sul diritto d’autore favorirà i grandi editori». 

Ancora 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con un pezzo di Michael Hendrix uscito 10 giorni fa in inglese su Persuasion sul rivalutare la gentrificazione e un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Giurato al filosofo Maurizio Ferraris sulla “cancel culture” che pur «con i suoi tabù è meglio della censura cinese».

In ultima pagina torna il promo del servizio podcast “Oggi su Domani”, finalmente in una nuova versione corretta (dopo lo scorso del 14 settembre) con l’aggiunta della specifica che è da tempo disponibile anche sul sito ufficiale. 

Lungo la giornata di oggi (in cui, per un ritardo dopo mezzanotte, risulta datata anche la nostra disanima del giornale di ieri), altre segnalazioni curiose:

comprese le nostre.

Indagini, elezioni e tutto quanto sta intorno

Nuova prima pagina di Domani in pratica monotematica, con un editoriale del diretòr sulla (ormai prossima?) caduta di Salvini che «porta alla svolta presidenzialista» e l’apertura del duo Fittipaldi & Tizian sui milioni della Lega dati a Morisi ora indagato per droga, fotografato con il suo segretario. In manchette, l’usuale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Tornago da Verona sulle tappe dell’inchiesta sul capo della “Bestia” (la propaganda social leghista), ancora Fittipaldi & Tizian sull’antiriciclaggio che indaga sul fedelissimo di Conte e poi Meletti sul «potere italiano spiegato dagli arresti domiciliari al commercialista Laghi» (ex commissario all’Ilva), Trocchia sul processo a Renzi padre che «nasce già morto» per l’unico capo d’imputazione rimasto con la prescrizione, quindi 4 pagine sulle elezioni in Germania: Di Giuseppe da Berlino sulla «vittoria senza gloria di Scholz, cancelliere in cerca di coalizione», Freyrie dalla capitale tedesca su Laschet che non molla anche se nel partito gli chiedono le dimissioni e ancora Di Giuseppe sull’asse Verdi-Fdp, Preziosi sugli esponenti PD «Confusi e felici» ognuno con «la sua sfumatura di Scholz» e D’Aniello sempre da Berlino sul disastro Linke dove «ci sono le promesse tradite della sinistra», quindi Da Rold da Milano sull’idea di Lindner alle Finanze che «rianima lo spettro di Schäuble» e Palmisano sul voto dei giovani teutonici. A seguire si torna al di qua delle Alpi con Merlo su Draghi che «può lasciare il governo ma prima va depurata la Lega», la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, De Benedetti sulla Lega verso il PPE nella linea governista di Giorgetti

e Mencarelli sul caso Morisi «schiaffo della realtà a Salvini», concludendo con Pagliassotti da Torino sul «declino e il futuro» della capitale sabauda che dipendono dai 5 Stelle e Melley da Milano (esordio in solitaria dopo la collaborazione con De Luca quasi un mese fa) sull’«avvocata di 28 anni dietro la lista per il Sala bis» (con un meraviglioso refuso nel sommarietto: avvocata «praticamente» anziché «praticante»...). 

3 lettere (senza risposta, la prima di una vittima della “Bestia” di Morisi) e Bruni sull’uso dei fondi del PNRR aprono le Analisi, già chiuse nella pagina di fronte ancora con il diretòr sulle troppe critiche infondate al salario minimo («è soprattutto una misura redistributiva») e Bragantini sull’agognata riforma del catasto «Se Draghi è davvero l’uomo delle necessità». 

Tornano 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con un estratto della scrittrice Heddi Goodrich (trasferitasi a Napoli nel 1987) dal suo libro L’americana e Cornia (di cui il 7 ottobre esce il nuovo romanzo La vita in ordine alfabetico) sulla storia delle vaccinazioni «dai faraoni a Burioni».

In giornata altri spunti, come sempre compresi i nostri.

lunedì 27 settembre 2021

«Il sistema ti sistema» (cit.)

265° Domani cartaceo dell’anno, con editoriale di Giro su «un piano per la resilienza anti solitudine» e fotonotizia d’aprtura del lunedì su «L’avvocato del sistema», ripreso in un’immagine che di colpo ci catapulta a un anno fa (Dio ce ne scampi!). In manchette, il promo con codice QR della newsletter “Areale”. 

All’interno la cover story su Conte che prosegue i Fatti è firmata dal “dinamico duo” (più letale degli originali Batman & Robin) Fittipaldi & Tizian, poi La Giornata nei 6 grafici di Teoldi e la rubrica “Il filo di Piero” scritta da Ignazi e illustrata da Campagna sul patto sociale di Draghi da Bonomi, poi Di Giuseppe inviata a Berlino sulla fine dell’era Merkel e il tracollo della Cdu (con un trafiletto siglato «L. D. G.» sul «blocco decisivo di liberali e Verdi»), l’avvio di una grande inchiesta su Garanzia Giovani con il debutto di Charlotte Matteini da Milano (che torna a scrivere dopo due anni di malattia, scopertasi Aspenger), Iacona sul «perché ridurre subito le energie fossili» a lanciare PresaDiretta questa sera su Rai 3, concludendo con Cappon sul «grande inganno di al Sisi sui diritti umani in Egitto» e un grande disegno di Costantini del “nostro” povero prigioniero Patrick Zaki.

Un intervento dello scrittore Giampiero Rigosi sul «Perché adesso l’eutanasia legale interessa a milioni di persone» apre le Analisi, con in basso un’unica inserzione ma alta due righe delle abituali per la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni e a seguire 6 lettere (senza risposte) accanto a Salvatore Vassallo sulla riforma costituzionale del referendum con lo Spid che «sfida l’astensionismo», concludendo con La Settimana della Scienza curata da Bignami e illustrata da Campagna. 2 pagine del solito rutilante reportage di Coppola sulle «Orde di milanesi medi» (che chissà cosa vuol dire, ma a lui piace scrivere più sopra le righe di Siti e Odifreddi messi insieme...) che «cercano un po’ di esclusività al MiArt» aprono le Idee, poi con l’interessante Insolia sulla «generazione incazzata» che «non sa usare la sua rabbia» e infine Bazzi sulla «mitopoiesi contemporanea di Morgana» che inizia citando la sigla italiana dell’anime Occhi di gatto per tornare sulla Morgana (podcast e libro a riguardo presentato su Domani di mercoledì) di Murgia & Tagliaferri (con un’altra gran scelta d’immagine dal repertorio Pixabay).

In ultima pagina, il promo con QR code della newsletter “’Merica” del caporedatòr Ferraresi. 

Durante il giorno, nuove segnalazioni:

naturalmente comprese le nostre:

domenica 26 settembre 2021

“DopoDomani” su «Angela custode» (cit.), luci e ombre

19° Domani cartaceo da 32 pagine, ancora con la presenza gratuita del supplemento DopoDomani stampato in abbinata obbligatoria al centro (e pagine in numeri romani), che ormai sembra aver trovato stabile collocazione alla domenica e, dato il recente «piccolo ritocco» quotidiano di 20 centesimi, in una soluzione commerciale che speriamo duri il più lungo possibile (e ringraziamo il manifesto per averci fornito il titolo di questo post... a sua insaputa). 

Peraltro, a nostro sindacabilissimo parere si tratta della miglior accoppiata di sempre, avviata dall’editoriale del diretòr sul «debito invece che la crescita» nel PNRR (una sua giusta fissazione, segnalata anche nel bellissimo incontro di venerdì a Modena) e un’apertura di Saraceno sui miracoli di Merkel «per la Germania, non per l’Europa», con una curiosa foto della ormai ex cancelliera. In manchette, accanto all’immancabile (e inutile) meteo nazionale, dopo 4 settimane torna il promo di DopoDomani (peraltro senza il nome, ma dicendo «Oggi l’inserto» anziché «In questo numero lo speciale», che secondo noi è più funzionale per gli acquirenti distratti o che pensano si tratti di un supplemento a parte). 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Di Giuseppe sulle elezioni in Germania dal punto di vista dell’ambiente, poi D’Aniello su «L’ultima mano della cancelliera per salvare Laschet e la sua eredità» accanto a Cotugno sul «circolo vizioso climatico degli incendi, piaga di questo tempo», che nelle pagine seguenti parla del «verde sbiadito» dell’ambiente «grande assente delle elezioni amministrative»,

quindi Panarelli & De Luca sulla «folle campagna elettorale del Trump del Salento» a Nardò, la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Faggionato & Tizian sul «mistero dei prelievi in contanti» per la società del sindaco di Venezia, dopo due mesi il ritorno del 94enne Formica su «Popolarimo democratico e populismo autoritario» (attorno a Spid e referendum), per concludere con Cocco sulla scarcerazione di “Lady Huawei” (orrido nomignolo troppo utile ai media per rinunciarci, ma vabbè) e De Benedetti sulla piccola Lituania «argine dell’UE contro Pechino».

Dopo l’inserto di cui parliamo più avanti, Giro sulla pandemia che ha eliminato i “Brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) per tornare alla disparità Nord-Sud del «mondo di ieri» apre le Analisi, con Risso che dà conto di un’indagine internazionale Ipsos sul populismo con l’Italia terza subito dietro a Polonia e Ungheria, quindi 5 lettere (senza risposte) e per la terza volta Cotugno su cosa c’è dietro “l’invasione” di cinghiali a Roma, chiudendo con un rientrante Erler sul ritorno dello «stile paranoico dell’ufologia americana» (che come al solito sarebbe statunitense ma vabbè). 

Di nuovo De Luca sulla «sfida per la nostra Coca-Cola» tra Prosek croato e Prosecco «umile ingrediente dello Spritz» (scritto con la maiuscola nel sommarietto ma la minuscola nell’articolo) apre le Idee,

accanto a un sempre pacato RAV alias Ventura su «Quanto sono ipocriti gli intellettuali anti green pass», un sempre brillante Siti che recensisce il nuovo romanzo Di chi è la colpa di Alessandro Piperno, quindi l’undicesima pagina domenicale della Posta del Cuore di Pilotti illustrata da Campagna (sempre con il caratteristico tocco di rosso nel titolo e in fondo al testo) accanto alla classifica settimanale dei libri commentata dall’editor Cottafavi con l’immagine-icona del fido Campagna, per chiudere con Paparoni sulla «pittura che si fa carne» nell’inglese Jenny Saville.

In ultima pagina, il promo delle newsletter oggi inevitabilmente con in primo piano “La Deutsche Vita”.

Al centro del giornale un bellissimo DopoDomani cartaceo (il 18° dei 23 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuariamente periodici sotto la testata si dice “Numero 19”), con copertina fotografica di Merkel su «Cosa resta dell’Europa senza di lei», nella giornata in cui la Germania va alle urne e la successione alla cancelliera segna la fine di «un’epoca di stabilità europea. Ecco cosa può succedere adesso».

All’interno 2 nuovi articoli di D’Aiello e 2 già editi di Di Giuseppe, ma soprattutto nuovi di Chiumento, Teoldi (un’altra splendida doppia pagina di infografiche), Da Rold e Morini, più ben 4 di Freyrie (uguagliando il record di Trocchia). Una vera e propria abbuffata di approfondimenti extra impossibile da leggere tutta in giornata ma ottima da conservare e distillare lungo la settimana, considerando il “plus” di Domani che fin dall’inizio ha impostato le proprie corrispondenze non soltanto sul versante anglosassone ma in chiave europea proprio sul mondo teutonico, con cui peraltro l’Italia ha da sempre legami fortissimi.

In giornata nuovi spunti,

anche da noi:

sabato 25 settembre 2021

Vigilia di elezioni tedesche (ma non soltanto)

370° Domani cartaceo con un editoriale di Urbinati su Confindustria di fronte alla democrazia e un’apertura di Faggionato con Tizian sul sindaco di Venezia, indagato dall’antiriciclaggio e fotografato a un ritrovo con sostenitori. In manchette il promo con codice QR del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Ricciardi sul «successo oltre ogni previsione» delle manifestazioni dei Fridays For Future (che in giornata mette nelle sue Storie di Instagram brevi filmati dalla manifestazione romana di Michetti), poi con Freyrie su «L’elezione “climatica” dopo il mistero di Merkel», con Baffi e l’esordiente (su Domani) Michele Valente su «L’antimoderna San Marino» al voto per legalizzare l’aborto accanto a Serughetti sulla manifestazione per le donne a Roma, Merlo sulla «Babele centrodestra» per il Quirinale, 2 succose pagine di Preziosi su «Sogni, realtà e incubi di Bologna la rossissima», per chiudere con Deaglio sul «pensiero unico fatto di nulla» che ha creato l’idea della trattativa stato-mafia. 

Penati su «Cosa insegna il caso Generali» (occhiello perfetto per spiegare un titolo ben più criptico) e Russo da Firenze sulla Juventus in rosso aprono le Analisi, poi con 4 lettere (senza risposte) e Trigilia sul vero patto sociale per cui Draghi «non può appiattirsi sulla linea di Confindustria», Bolzoni sul «delitto preventivo del giudice Terranova rimasto senza colpevoli» (e l’orrendo refuso nell’occhiello «Corelone, 25 settembre 1979», che ovviamente sta per Corleone...),

Da Rold da Milano su Merkel «leader trionfale per la Germania, meno per l’Europa» e infine il medico Coen sul «destino della medicina generale dopo le riforme del PNRR» (tema che il diretòr ha spesso ricordato di avere particolarmente a cuore, da figlio di un medico di base). 

Il ritorno (dalla vigilia di Ferragosto) di Cornia sulla «folle ricerca di un posto dove non è mai successo nulla» apre le Idee, con Fabio Vassallo sul «Freccero show» vero evento dell’anno («altro che Cattelan») nella «settimana dei visionari» (ottimo occhiello),

per finire con Riva sullo «stile disadorno» del violinista lettone Gidon Kremer in cui «risuona la forza del Novecento», celebrato da un cofanetto di 21 cd.

In ultima pagina, torna come promo la copertina del DopoDomani allegato domattina (gratuitamente come una sola volta, dato il recente “ritocco” di 20 centesimi). 

Lungo la giornata, nuovi spunti:

compresi i nostri.