sabato 8 maggio 2021

“Domani” stavolta con “DopoDomani” gratuito

Secondo Domani con DopoDomani in abbinata obbligatoria (e copertina ridotta inserita in manchette) a meno di un mese del precedente, ancora con le pagine in numeri romani come ogni inserto che si rispetti... ma al tradizionale prezzo di 1 euro anziché gli annunciati 2 euro (come la scorsa volta, del resto) per un incredibile errore tipografico: in pratica nessuno ha corretto l’indicazione sotto la testata! 

Un’altra prima pagina d’assalto con un feroce editoriale di Giro sugli anziani «in attesa di morire per salvare i conti delle RSA» e l’apertura del duo di mastini Tizian & Trocchia sul «perché il sottosegretario Durigon si deve dimettere» (non per una vanteria fuori onda, bensì per i rapporti con uomini vicini ai clan di Latina), con tanto di foto accanto a Salvini. 

All’interno La Giornata in 7 news e De Benedetti sul summit europeo a Porto danno il via ai Fatti, con Merlo sulla nuova iniziativa leghista (un referendum sulla giustizia, giusto per cavalcare lo scandalo della presunta loggia Ungheria) e Cuperlo sul declino italiano che si specchia in quello dei 5 Stelle, poi un gran riassunto di Holgado sul decennio di sangue in Libia,

con trafiletto di Notarianni sui nuovi fondi europei e due colonne di Tizian & Trocchia sull’attacco ai pescatori italiani. Quindi De Luca (con la collaborazione di Pagliassotti, Baffi e Vito Carucci) con un trafiletto per il solito punto sul virus spiega «Come abbiamo dimenticato i più fragili tra i fragili»

e Preziosi conclude la sezione con un profilo del tesoriere del PD romano Claudio Mancini, «l’uomo che decide il prossimo sindaco di Roma». 

Saltando l’inserto centrale di cui parliamo poco più sotto, Penati (gratificato del trafiletto biografico con foto) su Ferragni e la fragilità del capitalismo italiano apre le Analisi, poi con Maccaferri sul “SuperGiovedì” delle rinviate elezioni britanniche («Il disastro della sinistra inglese e la conferma di Boris Johnson»)

e un altro articoletto da mezza colonna non firmato (a filo con la mezza pagina pubblicitaria verticale) sul nuovo rapporto di Save The Children “Le equilibriste 2021” sulla condizione delle mamme in Italia, 5 lettere (senza risposte) e un commento del diretòr sullo sospendere i brevetti («non genera vaccini ma argina Big Pharma»), chiudendo con Felice su Biden che «ricompone la frattura fra liberalismo e uguaglianza». Un solo articolo da 2 pagine per la sezione Idee, con Rielli su Lanzarote, «un libro breve, il più divertente che abbia mai scritto» il celebre poeta e saggista Michel Houellebecq, perfetto da leggere in lockdown proprio sull’isola vulcanica in Africa. In ultima pagina, torna la bella pagina-promo con QR code del giornale «disponibile sull’app e sul sito già dalla sera».

Al centro esatto del giornale come ogni inserto che si rispetti, peraltro giusto a separare le sezioni Fatti e Analisi, ecco il nuovo DopoDomani cartaceo (il terzo sui nove realizzati finora), con copertina disegnata da Toffolo (un Sid Vicious un po’ sbruffone con canotta bucata dove svetta il ritratto di Fedez) e il tema “Non è la stessa musica”, dato che ormai «Dopo i canti dai balconi, Sanremo senza pubblico e le polemiche di Fedez la musica torna a vivere». 

Con l’occasione, all’interno si parte con una nuova intervista di Coppola a Vasco Brondi (e un opportuno trafiletto sul nuovo album) illustrato dal fido Bergamelli come piacevole consuetudine quasi di ogni weekend, una riflessione di Angelo Pannofino sul ritorno agli spettacoli dal vivo (con un’illustrazione a tema di Moretti), una colonna di Max Casacci dei Subsonica su come la musica sa reinventarsi anche in una pandemia, nonché articoli inediti di Ricciardi che fa il punto sui lavoratori dello spettacolo e di Luigi Lupo sulla «generazione che infrange i tabù e canta la precarietà».

A seguire, articoli già editi (con rispettivi trafiletti, nuovi occhielli e alcuni cambi di foto) di Piccinini su Fedez, interviste di Coppola a Michielin (illustrta da Petruška) e Madame (da Bergamelli) e interviste di Bazzi a Coma_Cose (ritratti da Costantini) e a Tiziano Ferro, terminando con Matteo Strada del podcast Music & The Cities sulla «tanta musica tra i grattacieli di Milano» (dopo quella di Napoli due mesi fa). 

Lungo la giornata, altri spunti:

Nessun commento:

Posta un commento