sabato 17 aprile 2021

“Domani” e “DopoDomani”, abbinata obbligata

Il primo Domani cartaceo con supplemento DopoDomani stampato (e pagine in numeri romani come un vero inserto) in abbinata obbligatorio parte con un editoriale di Ignazi sulle correnti del PD e un’apertura di Tizian & Palladino sugli sviluppi dell’inchiesta di Trapani per i migranti, in collaborazione con The Guardian e Rai News 24 (dove ieri sera è andato in onda un secondo documentario nella serie Spotlight). In manchette ancora il promo con QR code della newsletter Areale sull’ambiente. 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e il reportage di De Luca sulla conferenza stampa di Draghi aprono i Fatti, con il diretòr che si occupa in prima persona (con i grafici di Teoldi) del debito, confinato da Draghi al «mondo di ieri». Poi un bel pezzo su due pagine firmato Di Giuseppe & Imberti sui «Fratelli d’Italia che contano», illustrati in un’altra caratteristica panoramica a colori da Costantini sotto il titolo sbarazzino «Dietro Meloni c’è di più» (con un trafiletto sulla «Generazione Atreju»), De Monte sulle navi quarantena e la pandemia dei rifugiati, Trocchia sugli scandali toscani («Ma il presidente Giani non parla») concludendo con Tizian sul nuovo boss collaboratore di giustizia della ’ndrangheta, «Il Totò Riina della Calabria che fa tremare un sistema di potere». 

4 lettere (aperte da un Diritto di replica dall’avvocato dell’Associazione per la Candidatura all’Unesco sull’articolo di Villa Mussolini, con risposta minimale di Susini) aprono la sezione Analisi, con un intervento del caporedatòr Ferraresi su Biden che non ha allargato la quota annuale di rifugiati e poi Penati su «Tutto quello che (non) abbiamo capito sulla criptovaluta cinese», il direttore Daniele Checchi degli studi e ricerche Inps sulle leggi italiane sulla privacy che «ostacolano la lotta alla povertà» e Giro sullo smart working che «non va considerato vero progresso», per chiudere con De Monticelli su «una via d’uscita dai dilemmi della realpolitik» per «coniugare ideale e reale» e Fiori su «l’isola della discordia» Taiwan, «terreno dello scontro fra Stati Uniti e Cina» (sopra una rara mezza pagina orizzontale di pubblicità). 

La dotta riflessione del filosofo Michael Walzer su «Gli obblighi morali da rispettare prima di uscire dall’Afghanistan» aprono le Idee, seguita da RAV alias Ventura sulla recente biografia di Michel Foucault

e Siti sul celebre programma tv Amici, che «poteva essere una scuola invece è diventato un reality».

Supplemento anche su carta, per la prima volta obbligatorio anche in edicola a 2 euro totali (doppio numero, doppio prezzo), già ieri sera in digitale l’ottavo DopoDomani, a 16 pagine con titolo biblico «Erediteranno la Terra» e fotografia in primissimo piano di una manifestante per l’ambiente (non male, anche se speravamo in un’illustrazione di Nardi) a ridosso dell’ormai prossimo Earth Day 2021: un evidente e interessante esperimento editoriale, dopo i precedenti 5 soltanto on line e 2 stampati in vendita anche nei giorni successivi all’uscita (su  Muccioli per SanPa e l’amore per san Valentino). 

All’interno la riproposizione (a volte con sapienti sostituzioni di foto e modifiche di didascalie) di due articoli di Cotugno – fra cui l’intervista “vera” (con le domande in neretto) a Gaël Giraud rimasto con la dieresi sulla A anziché sulla E nell’occhiello, peraltro ristampato in verde come tutti quelli del supplemento – e altri firmati Di Giuseppe, Cotroneo, Termini e Pacchioni, più l’estratto da Il tempo e l’acqua di Andri Snær Magnason (di cui segnalammo un suo bel TED da 3 minuti che lo riassume) sul salvare il mondo nel 2050 tradotto da Silvia Cosimini... che giusto dopo un mese dall’esordio di Domani lo scorso ottobre fu uno dei rari accrediti a chi traduce gli articoli stranieri (fra l’altro risultando con quello di oggi il secondo in due giorni, perché anch’esso ripreso da un libro: il prossimo passo dovrebbe essere come chiede qualcuno su Twitter citare i fotografi oltre alle agenzie... vedremo). Inoltre l’esperto Cotugno – oltretutto brillante, divulgativo e non ideologico – ne scrive altri tre, che aprono lo speciale: uno su Biden che «vuol riportare l’America al centro della Terra», uno sulla battaglia pro o contro l’ecocidio («Uccidere il pianeta è un reato»),

più uno sul primo Earth Day nel 1970 («quando è nata la nostra coscienza ambientale»). A questi si aggiunge subito dopo un reportage sulla rete internazionale dei Verdi che «hanno conquistato l’Europa, non (ancora) l’Italia» firmato dal trio “dei partitivi” (okay, battutaccia) De Benedetti, De Luca e Di Giuseppe, poi tre grafici di Teoldi (che in giornata li ha twittati) e un estratto dal recentissimo Nel mondo che brucia. Ripensare il capitalismo per la sopravvivenza del pianeta di Rebecca Henderson, docente ad Harvard. Lungo la giornata, nuovi spunti interessanti: compresi i nostri:

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