mercoledì 31 marzo 2021

Anziani ignorati, morti “spalmati”, varianti e anticorpi

195° Domani cartaceo con un’altra prima pagina “severa ma giusta”, aperta da un editoriale del diretòr sul virus meno letale del nostro modo di gestirlo (anzi, il titolo è ancora più forte) accanto all’apertura di Trocchia sugli «anziani ignorati e sanitari fantasma» che in Toscana hanno portato a un esposto in procura: il presidente Giani fotografato il primo giorno delle vaccinazioni a fine anno dà una stretta allo stomaco per tutti quelli che hanno avuto un lutto o semplicemente hanno a cuore le persone nel nostro Paese (per tacere di quelle nei Paesi poveri, ancor più abbandonate a se stesse). Il promo con codice QR della newsletter Areale sull’ambiente (cioè il problema dei problemi, a cui la pandemia in fondo non è estranea) al posto della manchette fa quasi più male, ma tant’è. 

All’interno i Fatti partono come di prammatica dalle 7 news de La Giornata, con De Benedetti sul caso Sputnik e le dimissioni del premier slovacco, il duo Ricciardi e il mastino Trocchia sull’inchiesta dei dati manipolati in Sicilia (con il punto sul virus in un trafiletto firmato «DMD»), il medico giornalista Casadio su «L’ossessione dei virologi italiani per gli anticorpi monoclonali», Faggionato con infografica di Teoldi sul ministro Giorgetti sponsor dell’autonomia strategica europea insieme a Francia e Germania, Preziosi sulle nuove capogruppo PD e il caso Copasir nell’incontro Letta-Meloni, ancora Faggionato sugli investimenti cinesi non monitorati dall’Italia e Faieta sulla storica sentenza di violazione alla privacy dal Consiglio di stato contro Facebook dando ragione ad Altroconsumo,

concludendo con la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

4 lettere e un intervento di Felice su programma e alleanze non comprese nel documento di Letta per il futuro del PD danno il via alle Analisi, con i ritorni di Romanelli (mancava da dicembre) sul voto ai 16enni, Seghezzi (da febbraio) sul «Dare diritti ai rider senza assumerli tutti» e Fontanelli (al debutto su Domani tre settimane fa) su cosa resta di Fiat-Chrysler dopo la fusione con Peugeot.

Quindi ancora Fiori (che continua a venir definito «coreologo», anche se il termine indicherebbe un esperto di danza, più che di Coree) sulle proteste in Myanmar, il ritorno di Da Rold (ancora da febbraio) sui «problemi di liquidità» di Erdogan e un intervento di Lelio Iapadre, Sauro Longhi, Laura Nota, Andrea Piccaluga, Marco Ruotolo in risposta al no all’oligarchia della scienza espresso da Elena Cattaneo su la Repubblica, per concludere con Signorelli sul debutto di Google News Showcase.

3 articoli nelle 2 pagine di Idee (e 2 illustrazioni non firmate ma prese dal repertorio Pixabay: peccato, Campagna o Strologo avrebbero tratto immagini personalizzate e senz’altro più accattivanti...), con una toccante testimonianza diretta “con il sangue” dello scrittore Adil Bellafqih (nato a Sassuolo 30 anni fa) su «Come nasce un romanzo», Balassone su Hollywood che «non riesce a far pace con la diversità» e Gardini su come il virus «ci insegna che non siamo i padroni del nostro pianeta». 

Durante la giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram e un articolo con post sulle crociate di Pillon raccolte da Carmelo Leo, altre interessanti segnalazioni dal web:

comprese le nostre:

martedì 30 marzo 2021

Vaccinate, vaccinate, vaccinate: qualcosa resterà

Duro editoriale di Meletti sulla strage di anziani non vaccinati e giusta apertura di Merlo sull’incredibile minaccia (poi ritrattata come “grido di dolore”) del sindacato magistrati sulle priorità dei vaccini, con foto simbolica dell’Anm... e il promo della newsletter Areale al posto della manchette.

All’interno le 7 news per La Giornata e il reportage di De Benedetti su Renzi in Bahrein aprono i Fatti, con il racconto di De Luca che incontra l’infermiere lombardo Daniele Visconti sulla vita quotidiana in reparto e il punto sul nuovo vaccino Johnson & Johnson in un articolo siglato «D.M.D.» (e un po’ ci delude, dato che il più compatto «DMD» senza puntini era molto simpatico... si scherza, ovviamente!), quindi il medico giornalista Casadio sugli errori dello studio che gira nei media da giorni negando il rischio contagio a scuola e ancora De Benedetti sul caso Aspen che allarma le ong. Quindi Holgado sul caso Ever Given nel “Marlboro Canal” a Suez e Giro sul ritorno dell’Ebola in Africa, per chiudere con Russo sui paradossi del #MeToo francese nel giornalismo sportivo.

4 lettere e il bel commento del caporedatòr Ferraresi sulla necessità di qualcosa come «l’ambizione che ha portato a costruire il canale di Suez» aprono le Analisi, con una seria argomentazione (due aspetti carenti delle discussioni recenti, purtroppo: un altro plus di Domani) di Maccaferri su «Cosa è rimasto della Lega populista, sovranista ed euroscettica», il punto sulla crisi sociale con gli strumenti per misurare la povertà raccolti dal duo Franzini & Raitano, per concludere (dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni) i recenti collaboratori Lacetera sulla sinistra che «deve garantire equità anche con interventi differenziati» (con l’occhiello... sbarazzino «Altro che lo stesso punto di partenza») e Cocco sui «wolf warrior della nuova era» (come da occhiello), gli “ambasciatori guerrieri” della diplomazia cinese contro USA ed Europa che hanno finalmente rimesso i diritti umani al centro della politica estera. La consueta vena sprezzante di Odifreddi per la «Libertà di culto» (occhiello dixit) stavolta su Dante inizia la sezione Idee, che prosegue con un sentito articolo di Ferrero su «L’ombra sul cuore degli sportivi» e si chiude con l’esordio dell’italianista Alessandro Giammei (illustrato dal sempre efficace Campagna) sul fascino delle lettere traducendo quelle di Virginia Woolf. In giornata, oltre a una struggente gag di Campagna sul suo account Instagram e alla rubrica “Lettere dalla Community”, altri spunti: noi compresi: In tarda serata, Carlo De Benedetti torna a DiMartedì su la7 (qui la puntata integrale):

lunedì 29 marzo 2021

Fedelissimi, lobbysti e vaccinati

Il nostro 300° post di sempre (dal 17 maggio: quasi un anno fa...) è dedicato a un nuovo Domani del lunedì con l’ormai consueta fotonotizia, stavolta sui clan di Latina legati alla Lega con foto del sottosegretario Durigon insieme a Salvini, sopra a un editoriale di Serughetti sui dilemmi etici nelle priorità dei vaccini. Ancora il promo della newsletter Areale con QR code al posto della manchette. 

All’interno i Fatti partono dalle due pagine di Tizian & Trocchia (che in serata incontrano i lettori sui social) sulle «relazioni pericolose» dei leghisti a Latina, con un trafiletto sul viaggio di Renzi in Bahrein e una colonna di Urbinati sulla faida Madia-Serracchiani che «ci dice poco sulle donne ma molto sul PD», quindi La Settimana in 67 infografiche del data editor Teoldi e “Il filo di Piero” con Ignazi illustrato (alla grandissima) da Campagna sulla nuova stagione aperta da Joe Biden (ma è sempre meglio non illudersi). Poi ancora Trocchia sul boss albanese che non può essere estradato e la colonna d’inizio settimana di Meletti sul «collasso del credito» con le banche che faticano a concedere prestiti, Trigilia sul proporzionale che rilancia la democrazia e Berardi con il grande rompicapo per Biden sul confine rovente con il Messico. Chiude la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Un altro gran pezzo di Stoller, uscito in inglese nella sua newsletter Big lunedì scorso, apre le Analisi su come «Google ha distrutto il web e lo ha trasformato in un recinto», seguito da 5 lettere (senza risposte) e l’intervento di Carlo Alberto Pinelli (responsabile delle energie rinnovabili della onlus Mountain Wilderness Italia) sulle «non icone» delle pale eoliche, per chiudere con il racconto esclusivo di Francesca De Benedetti sulle lobby che spingono l’Europa a deregolamentare gli ogm e le 4 news per La Settimana della Scienza curata da Bignami con apocalittica illustrazione di Campagna.

Nuovo articolo di Cuperlo nelle Idee, sul diritto degli ultimi a sperare nel futuro (a partire dal libro La metamorfosi di Luciano Canfora), e poi il gradito ritorno di Gaspari dopo un mese, su Proust «l’uomo bambino che ha sconfitto il tempo» (con ficcante illustrazione di Bergamelli e due trafiletti sulla Recherche e i 75 fogli inediti in uscita per i 150 anni della nascita), letto anche a Pagina 3:

In ultima pagina, ancora QR code e disegno di Costantini per “Oggi su Domani” che rendono anche questo numero del tutto privo di pubblicità esterne.

 Durante il giorno, oltre al 7° episodio del podcast “Coffee for two” e alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, nuovi spunti dal web:

compresi i nostri e quelli ufficiali, più una nuova diretta con il duo di mastini Tizian & Trocchia su Facebook, YouTube e Twitter:

In serata il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale):

domenica 28 marzo 2021

Silenzi, sussurri e grida di domenica

Oggi un numero di Domani curiosamente tra musica e silenzi, che si apre con un nuovo editoriale del diretòr che riprova (per chi non vuol far finta di non capire) a ragionare sul fattore tempo e denaro per uscire prima possibile dalla pandemia, accanto a una nuova apertura di Francesca Nava da Bergamo sui silenzi di Conte e Speranza dopo lo scoop di ieri (ripresi in uno scatto di qualche mese fa) a proposito del verbale segreto dello scorso anno che li smentisce. Manchette ancora sostituita dal promo con codice QR (alias Quick Response, “a risposta veloce”) della newsletter Areale sull’ambiente. 

All’interno ormai abituale anche di domenica La Giornata (anziché La Settimana, rimasta soltanto al lunedì con le infografiche del data editor Teoldi) in 7 news ad aprire i Fatti accanto al commento di Azzollini sul «Perché le regole sulle chiuse chiuse sono da riscrivere», poi la chiara (di nome e di fatto) Sabelli sul permanere della necessità di app per tracciare i contagi, quindi Saraceno sulla partita degli eurobond riaperta da Draghi (con trafiletto su Salvini che insiste scriteriatamente a voler riaprire dopo Pasqua) e Bolzoni sul “sistema Montante” (in realtà «un sistema che si innesta su altri sistemi criminali e paracriminali già esistenti») sul quale «tutti tacciono»,

poi la consapevolezza sul capitalismo «sempre più in crisi fra disuguaglianze e crisi climatica» nella rubrica “Il cannocchiale - La politica e la società raccontate attraverso i dati” di Risso e l’esordio di Fulvia Bandoli sul centenario di Laura Conti, maestra della cultura ambientalista, per chiudere con un altro debutto, quello di Samuele Cafasso, sul chiudere con cancellate i parchi a Milano per escludere le vite ai margini di immigrati, senzatetto e rider.

6 lettere (senza risposte) e il commento di Fiori sugli ormai consueti «missili di benvenuto» del coreano Kim al nuovo presidente USA danno il la alle Analisi, con la corrispondenza di Brandolini da Barcellona sulla Spagna «avanguardia progressista dei diritti», concludendo con un curioso pezzo di Annicchino sul prossimo fumetto di Capitan America con un protagonista Lgbt per gli 80 anni del personaggio e un estratto sugli interessi europei di Roma e Berlino rivisto dal trio Federico Niglia, Beda Romano e Flavio Valeri dal loro nuovo volume Italia e Germania - L’intesa necessaria (per l’Europa)

Un pezzo di Paparoni sui supereroi dell’artista indonesiano Nyoman Masriadi apre le Idee,

che poi si focalizzano sull’intrigante rapporto fra musica e sordità, reso (con tanto di trafiletto sulla “maledizione” di alcuni artisti rock) dall’esordiente Angelo Pannofino, con un’illustrazione di Petruska,

per chiudere con un’intervista “vera” (con le domande in neretto) di Coppola a Luca Carboni (la cui carriera viene riassunta in un trafiletto «Dal primo gruppo a 14 anni al viaggio con lo Sputnik»). 

Nuova sorpresa in ultima pagina, con un promo del giornale in uscita già su app e sito già alla sera che segna un altro Domani senza pubblicità interne.

Lungo la giornata, come sempre tante segnalazioni interessanti:

In tarda serata, Trocchia torna a Non è l’arena su la7 (qui la puntata integrale):

sabato 27 marzo 2021

Sopravvivere al Covid, allo storytelling, alle bugie

Ennesimo Domani pieno di articoli interessanti e per certi versi esplosivi, che senza la pandemia di mezzo avrebbero molta più eco ma non per questo non devono suscitare attenzione. Si inizia con l’editoriale di Bruni sui nuovi nemici del piano Next Generation EU e apertura-scoop di Nava sul verbale segreto di un anno fa che smentisce Conte, il quale torna nella foto in prima dopo due mesi esatti, con il promo e codice QR della newsletter “Areale” sull’ambiente al posto della manchette. 

All’interno La Giornata in 7 news e il punto di De Luca sul virus aprono i Fatti come di prammatica, di fronte ancora a De Luca con Faggionato su «Come la destra lombarda è sopravvissuta al Covid» (che non è detto riesca a farlo alle prossime elezioni), seguiti dal sempre ficcante Pasquino sulla comunicazione di Draghi «e il potere che rinuncia allo storytelling» (termine pericolosamente usato in un titolo già due giorni fa) e dall’esordio di Giulia Cannizzaro (in arrivo da Il Fatto Quotidiano, anche se forse rimane freelance) sulle milizie che mantengono la Libia nel terrore, con un trafiletto sul viaggio di Di Maio a Tripoli ieri in prima, poi Martini sugli «Aumenti e spese pazze all’ente del turismo in tempo di Covid» e il vicedirettò Fittipaldi ancora sull’inchiesta vaticana del palazzo a Londra, concludendo con Preziosi sulla legge contro omotransfobia incagliata al Senato e Deaglio su cosa è successo davvero intorno all’arresto di Totò Riina («e la storia delle stragi cambia»). 

3 lettere (aperte da un Diritto di replica sull’apertura in prima di giovedì, a cui rispondono il diretòr e l’autrice De Benedetti, che ne ha discusso anche su Twitter) e un commento di Ramella su «Quanto deve costare davvero una tonnellata di anidride carbonica?» danno il via alle Analisi, con un altro gran pezzo di Urbinati sul «pericoloso fascino cinese della deliberazione autoritaria» e un analogo di Penati sul sapendo tutto degli evasori perché non li prendiamo, chiudendo con l’esordio di Cesare Alemanni (già caporedattore delle riviste Il Tascabile, Prismo e Studio) sul clamoroso blocco navale di Suez

Ancora due articoli in due pagine di Idee, con la bella introduzione su Cesare Pavese di Guidorizzi alla nuova edizione di «un libro unico nella letteratura mondiale»: I dialoghi con Leucò, qui illustrata da Strologo,

e la sempre brillante Pilotti sul «trovare conforto in quello che sappiamo già», placidamente illustrato da Campagna: Ultima pagina ancora sulle newsletter di Domani con Areale in primo piano, segnando un nuovo numero senza pubblicità esterne. In giornata, nuovi spunti: e due nostre segnalazioni:

per finire con il diretòr... segnalato in un link (con didascalia imbarazzante) che appare cliccando un banner suggerito ne la Repubblica!

venerdì 26 marzo 2021

Spartizioni e alleanze da Recovery

190° Domani cartaceo aperto di spalla da un editoriale di Bragantini (mancava in prima da oltre un mese) ancora sul “Renzi dArabia” e un’inedita apertura di Arturo Varvelli dell’ECFR sull’alleanza Draghi-Macron per la Libia, con la foto del ministro Di Maio ieri a Tripoli con gli analoghi francese e tedesco: un bel segnale di ritrovata unità europea, oltre che una salutare alternativa d’impiego delle cellule grigie fuori dalle solite prime pagine obbligate su governo ed emergenza sanitaria. Manchette ancora sostituita dal promo con codice QR della newsletter Areale sull’ambiente. 

All’interno La Giornata in 7 news e il reportage di De Benedetti sulle (labili) promesse di Biden all’Europa aprono i Fatti, con Faggionato sul Recovery da presentare dopo Pasqua ma che potrebbe godere di altri due mesi per ulteriori modifiche e Cotugno sulla svolta verde che «non può partire dal solito gas», quindi due paginate (in realtà una e mezza, compreso un trafiletto sullo spareggio dei capigruppo PD alla Camera) del vicedirettò Fittipaldi sulla «grande spartizione» di Draghi nelle SpA di stato (Rai compresa, con un’amara conclusione), ancora Faggionato sulla nuova audizione di Zuckerberg al Congresso (ritratto in un fotomontaggio curiosamente non esplicitamente segnalato nella didascalia) e l’usuale punto di De Luca sul virus. Chiudono la sezione i reportage di Merlo sulla guerra milanese fra procura e tribunale (scatenata dalle assoluzioni in primo grado dell’Eni in Nigeria)

e del duo De Monte & Trocchia sui poliziotti meritevoli ma cacciati per un tatuaggio che si appellano ai sindacati, nonché un appello a Letta del giurista (ex componente Anac) Merloni su etica e corruzione

Il gran ritorno di Giro («Dovrebbe essere lo stato a portare le imprese italiane in Africa, non Renzi») dà il via alle Analisi, con 3 lettere (senza risposte) e un commento del caporedatòr Ferraresi con i primi dubbi «sulla restaurazione transatlantica di Biden dopo il nazionalista Trump»,

poi un altro appello al ministro Brunetta (firmato da 10 docenti universitari del Piemonte: Filippo Barbera, Maria Luisa Bianco, Giancarlo Cerruti, Bruno Contini, Ugo Mattei, Guido Ortona, Francesco Scacciati, Pietro Terna, Dario Togati e Willem Tousijin) sul milione di assunzioni che occorre alla PA, una risposta alla domanda nell’editoriale di ieri di Ignazi sul PD dal deputato Walter Verini («Un partito di iscritti ed elettori») e due pagine con un bell’estratto dal libro La mano invisibile dell’intellettuale australiano Clive Hamilton e la ricercatrice tedesca Mareike Ohlberg sulla rete di think tank con cui la Cina «sta riuscendo a cambiare la percezione del suo potere» in Occidente. Ancora due articoli in due pagine per le Idee, con Bagnoli sull’eterno dilemma del «Vendere l’arte per difenderla»  e l’esordio su Domani di Melissa P. (che subito dopo i 100 colpi di spazzola del suo primo celebre romanzo usa il cognome completo Panarello) sul «vivere a distanza ci ha reso brutti» e «Riconoscere la bellezza senza lo sguardo degli altri».

In ultima pagina torna la promozione del servizio audio “Oggi su Domani” con disegno di Costantini e codice QR, che segna un altro numero senza pubblicità esterne. 

Lungo la giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altre segnalazioni dal web:

ovviamente, comprese le nostre: