martedì 31 agosto 2021

Crisi climatica e di nervi, correndo per reagire

345° e interessantissimo Domani cartaceo, aperto dall’editoriale del diretòr su Giuseppe Conte che «è sempre stato soltanto un equivoco» (ed è davvero difficile dargli torto, purtroppo: e lo diciamo “laicamente” da amanti del nostro Paese al di sopra delle parti) e l’apertura di Cotugno sulla crisi climatica che «corre più veloce della nostra capacità di reagire», con foto di una devastata New Orleans e in manchette l’abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Ikonomu sul giorno finale del ritiro dall’Afghanistan (mentre l’Onu tratta) e Pugliese sulla sfida dell’Isis ai Talebani proseguono i Fatti, con Merlo sulle ingarbugliate suppletive a Roma (con trafiletto di Baffi sull’aggressione al cronista) e una bella pagina di Salvatore Vassallo su come «La geografia sociale di Bologna ha azzerato il centrodestra» (con 3 infografiche presumibilmente di Teoldi) e una doppia pagina di rara bellezza anche per Domani con il ben rodato duo De Luca & Teoldi sulla nuova ondata americana della pandemia,

per chiudere con De Benedetti sulla lobby tecnologica contro chi la ostacola nell’UE

L’esordio dell’economista Gian Paolo Caselli sull’inesistente economia afghana («Il futuro senza aiuti e classe dirigente») apre le Analisi, con un appello di storici e intellettuali al ministro Franceschini (su carta non ne viene indicato né il numero né i nomi: ovviamente sul sito ci sono, una ventina fra cui Barbara Agosti, Luca Guadagnino, Tomaso Montanari e Roberto Saviano) contro la nomina di Andrea De Pasquale all’Archivio Centrale dello Stato, 5 lettere (senza risposte) e Cocco sulla “scommessa” della Cina nel caos afghano, l’ingegnere Francesco Fuso Nerini su come calcolare l’impatto delle quote personali di carbonio per arginare la crisi climatica e il ritorno dell’«epidemiologo ambientale» Bianchi su come la lotta al clima che può anche abbattere le disuguaglianze, concludendo con Stefania Maurizi sul processo all’Assange protagonista di Presa Diretta su Rai 3 ieri sera (che segue da anni e su cui ha realizzato il libro Il potere segreto, segnalato in corsivo in calce) e «perché riguarda anche il nostro futuro».

Un’intrigante analisi dell’«autobiografia di Instagram» di Salvini da parte di Siti apre le Idee, chiuse subito dopo da due paginate del sempre notevole Rielli sul mondo di Adelphi che «offre al lettore ciò che desidera senza saperlo». Intanto prosegue inaspettatamente il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): buona fine estate a tutti!

lunedì 30 agosto 2021

Veleni (di parole e di rifiuti) e sfumature (di parole e di grigio nel “green pass”)

Inizio settimana scoppiettante, complice l’editoriale di Urbinati sulle morti sul lavoro giustamente «mai solo incidenti» e la fotonotizia sulla «Toscana dei veleni» dell’inchiesta sulle concerie, con una nuova «Elaborazione grafica Domani» (la terza in tre mesi) che riunisce il presidente Giani e il segretario Letta sul solito sfondo rossastro, con in manchette l’abituale promo con codice QR del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno la cover story sul «grande scandalo politico dei rifiuti tossici in Toscana» che prosegue i Fatti è firmata Meletti & Trocchia (che ne hanno parlato ieri a Firenze) con trafiletto sul segretario PD candidato alle suppletive di Siena, poi La Settimana (che anche questo lunedì rimane come gli altri giorni – forse non più per sbaglio? – La Giornata) in 6 infografiche del data editor Teoldi accanto a Carmelo Leo sul nuovo raid americano (che poi sarebbe USA, ma vabbè), Attanasio sul «dramma di essere cristiani mentre a Kabul torna il terrore» e Da Rold su quale sarà il nuovo governo dei Talebani, per chiudere con l’imperterrita Azzollini sulle «troppe sfumature di grigio del “green pass”» (che ormai ha perso le maiuscole ma a volte acquista le virgolette) e un trafiletto sull’aumento di contagi. 

De Monte sul «Perché Roma è diventata la capitale delle disuguaglianze» apre le Analisi, con 4 lettere (senza risposte) e Iacona su Assange che «paga ancora per aver denunicato il disastro dell’Afghanistan» a lanciare Presa Diretta di stasera su Rai 3 nel primo approfondimento tv sul giornalista whistleblower dopo 11 anni. A seguire Balassone sulla social economy dove «si gioca la sfida della storia tra USA e Cina», per chiudere con La Settimana della Scienza sempre curata da Bignami e illustrata dall’ormai multiasking Campagna.

Il critico musicale Pierfrancesco Pacoda sulla nuova musica italiana («Non chiamatela underground») per il festival Jazz:Re:Found apre le Idee, chiuse dal ritorno dello strepitoso «sindacalista dei personaggi» di Scarpa illustrato da un ancora favoloso Campagna sul romanzo Il vizio della solitudine e un trafiletto sull’autore Raul Montanari (finalmente non il Montanari di cui si parla da giorni). Intanto prosegue inaspettatamente il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): buona fine estate a tutti!

domenica 29 agosto 2021

Voli (pindarici) vecchi e nuovi

Nuova domenica ricca di letture interessanti grazie a Domani, a partire dall’editoriale di Ignazi sul «ritorno dell’antipolitica all’ombra di Draghi» e l’apertura di Martini sulla nuova Alitalia che «è perfino peggio di quella vecchia», con bella foto di un velivolo in volo ma un refuso nel sommarietto... e in manchette l’abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno le 7 news per La Giornata e Baffi sull’immediata ritorsione USA a Kabul proseguono i Fatti, con il gran ritorno dopo due settimane di Pellizzari sul «guardare i khmer rossi» per capire i Talebani (purtroppo con un altro fastidioso refuso nel titolo, forse propiziato dalla chiusura del giornale con il diretòr e gran parte della redazione a Firenze per il festival Ultravox...) e di Giacomo Di Girolamo, non da Trapani ma da Palermo: a spiegare «il disastro siciliano del Covid» con «il caso Marsala» e il suo ospedale, quindi Russo sul rifiuto dei club del calcio di Serie A a concedere i loro calciatori alle nazionali di Paesi a rischio Covid nel caos della Fifa «del solito Infantino», una pagina sul festival di Dogliani (CN) dove fra una settimana si festeggia il primo anno di Domani, concludendo con Grieco sulle possibili dimissioni di papa Francesco.

6 lettere (senza risposte, con l’ultima che è una precisazione sulle delocalizzazioni all’articolo di Bragantini di giovedì) e il punto di Balassone sull’ennesima vergogna della svolta digitale della tv italiana (che naturalmente «può attendere») aprono le Analisi, con il diario europeo di Saraceno sulle (blande) rassicurazioni della Federal Reserve

la rubrica di Risso “Il cannocchiale” (per la prima volta non nella sezione precedente, e tornata con il solo sottotitolo “La politica e la società attraverso i dati” per stare nell’impaginazione di metà pagina) sul rientro dalle ferie e in chiusura il decimo articolo della serie «Carta canta - Le mappe di Domani» di Orizio stavolta da Bosaso in Somalia, sull’ex costa dei pirati e il «perché resta strategica». 

La settima Posta del Cuore di Pilotti illustrata da Campagna (anche con l’immagine-simbolo del furgone in un trafiletto) apre le Idee come sempre con il caratteristico tocco di rosso nel titolo ma non quello in fondo al testo, oltre al rientro della busta per la seconda lettera.

Segue un gran pezzo di Carrier sul «fallimento afghano raccontato dall’arte dei tappeti di guerra», uno di Paolo Saggese & Giuseppe Iuliano sulla «poesia del sud e il futuro della “terra dell’osso”» per la chiusura dello Sponz Fest diretto da Vinicio Capossela con un evento sui poeti meridiani accanto a un altro del dj Raffaele Costantino sull’acid jazz in occasione del festival Jazz:Re:Found, e infine una doppia pagina sull’ornitologia islandese (sì, avete letto bene: ed è pure interessantissima) raccontata dallo scrittore Giorgio Vasta a partire dal volume Fuglar. Inventario non convenzionale degli uccelli d’Islanda (approfondito in un trafiletto) con i bellissimi disegni della norvegese (cresciuta a Reykjavík) Rán Flygenring. Intanto prosegue inaspettatamente il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): buona fine estate a tutti!

sabato 28 agosto 2021

Politica, economia e tutto quanto intorno (e poi c’è Nardi)

235° Domani cartaceo dell’anno, con un editoriale di Giro sul G20 presieduto dall’Italia (una piccola scintilla di speranza e afflato ideale, verso una miglior governance in aree perennemente agitate) e un’apertura di Ikonomu sulle armi USA ai Talebani (con numeri che fanno a tutti gli effetti impressione) magistralmente illustrata da Nardi (che torna in prima dopo quasi due settimane) con una mirabile Statua della Libertà costituita da donne e madri velate con il burqa. In manchette, torna il promo con QR code della newsletter “Areale”. 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca sulle tragiche giornate di Kabul proseguono i Fatti, con Faggionato sulla Russia che «sponsorizza il G20 di Draghi contro il G7 di Biden» accanto a Morini sui 30 anni dal golpe che accelerò il crollo dell’URSS, d’Aprile sull’Europa timorosa di «una crisi migratoria che non ci sarà», De Benedetti sulle «promesse di una vittoria mai raggiunta» dei presidenti USA in questi 20 anni accanto al caporedatòr Ferraresi su «Biden sotto scacco dell’“interesse” dei Talebani», Tizian sulla classe dirigente di Salvini («Il vice di Durigon citava il duce») e Merlo sul «Tutti contro tutti» dei ministri che ormai per ogni occasione «sperano che Draghi intervenga», quindi ancora De Luca (con grafico di Teoldi e trafiletto di Redazione) su Sicilia zona gialla e restrizioni divenute «una farsa», concludendo con Bruni sul discorso di Powell della Federal Reserve che resiste a chi vuol ridurre gli stimoli anti crisi

e Romanelli su «Come cambiano i confini di ciò che possiamo accettare» (tra Egitto e Talebani, per citare gli esempi più alla ribalta). 4 lettere (senza risposte, con la prima lunga una colonna) aprono le Analisi, con Felice che propone una Giornata nazionale delle vittime del fascismo (anzi, «per commemorare tutte le vittime del colonialismo e dell’imperialismo italiano» comprendendo oltre al fascismo anche l’Italia liberale), poi l’esordio della sociologa Giustina Orientale Caputo su quelli che «Criticano il reddito di cittadinanza perché non conoscono il lavoro»,

per chiudere con Penati sulla tassa sui licenziamenti che «non fermerà le delocalizzazioni delle multinazionali». 

Un’intervista “classica” di Angela Giorgi a Joan Thiele (Alessandra all’anagrafe) a pochi giorni dal concerto al Jazz:Re:Found apre le Idee, con un ulteriore contributo di Lamberti al dibattito aperto da Bazzi con il suo racconto nell’inserto DopoDomani della domenica scorsa (e di cui viene riproposta l’illustrazione di Campagna che l’accompagnava, sbagliando però la data che non era il 21 bensì il 22 agosto...).

Oltre a un bel ricordo di Trocchia nelle sue Storie di Instagram,

e alla diretta dalla festa fiorentina di Domani,

in ultima pagina, ancora il programma del weekend fiorentino di Domani (quella che purtroppo non cita Campagna che realizzerà vignette in diretta), mentre prosegue inaspettatamente il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): buona fine estate a tutti!

venerdì 27 agosto 2021

Vite spezzate e credibilità polverizzate

Nuova prima pagina inevitabilmente monopolizzata da un unico argomento, con l’editoriale del caporedatòr Ferraresi sulla credibilità «polverizzata» di Biden e l’apertura di De Luca & Ikonomu sugli attentati a Kabul, con video sul sito e foto in pagina che opportunamente mostra-senza-mostrare la devastazione delle vittime. In manchette abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno De Benedetti sulle afghane in fuga (che invece di accogliere «manderemo nei Paesi che odiano le donne») e Faggionato sul dialogo Draghi-Putin proseguono i Fatti, con Pugliese sull’Isis che «vuole la guerra civile per indebolire i suoi rivali», La Giornata in 7 news e il duo Tizian & Trocchia sulle (finalmente avvenute) dimissioni del sottosegretario Durigon, il ritorno di Alessandro Luna sulla caccia al voto amministrativo dei giovani romani e di Dellabella sul comune sciolto tre volte per mafia dove nessuno si candida (Rosarno, per la cronaca), l’implacabile Azzollini sugli «Obbligati alla quarantena ma senza l’indennità» (solito pasticcio all’italiana: anzi peggio, vista la situazione generale),

Balotta sulla transizione ecologica «ancora una missione impossibile», un articoletto di redazione sul primo compleanno di Domani al Festival di Dogliani il 3-5 settembre con diversi dibattiti succulenti... e feticistici, per chiudere con le solite due pagine imperdibili di Bolzoni sui 30 anni dall’esempio di Libero Grassi e la Palermo che resiste. 4 lettere e un’ulteriore del caporedatòr sulla rilettura degli anni di Obama (con sagace rilettura per cui «il primo presidente nero e il primo presidente arancione avevano in comune più di quanto si sia disposti ad ammettere») aprono le Analisi, seguiti dal terzo presidente raccontato da Passarelli, il “picconatore” Cossiga,

e infine da Russo sui costi dell’addio dell’azienda Ronaldo alla Juventus

Dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, l’inconsueto De Luca (essendo inviato al Meeting di Rimini) sulla mostra di Rose Busingye e le altre “memores domini” in Uganda apre le Idee, con De Monticelli che risponde a RAV alias Ventura sul sonno – e non il sogno – della ragione che genera mostri (con una strepitosa scelta presumibilmente del multitasking Erler di un’immagine dal repertorio Pixabay), chiudendo con Donaera sul “trigger warning” invocato da alcuni nell’acceso dibattito sul racconto di Bazzi nel DopoDomani di domenica scorsa.

In ultima pagina, la pagina sul weekend di festa a Firenze per il primo anno di Domani, mentre prosegue inaspettatamente il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi): buona fine estate a tutti!

giovedì 26 agosto 2021

Altre minacce: attentati là, denunce e querele qua

340° Domani cartaceo con l’editoriale del diretòr sulla miopia del PD che non vuole Draghi al Quirinale e un’altra apertura firmata Tizian & Trocchia sul sottosegretario Durigon a un passo dall’addio, fotografato con Salvini (mentre in manchette torna il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima»). 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Marconi sul clan Di Silvio «che soffoca il feudo di Durigon» prosegue i Fatti, di fronte all’incredibile autogol (siglato «Fe. Mar.») dei due deputati di estrema destra invitati alla Festa dell’Unità di Bologna (in giornata uno è annullato), con un intervento di Boldrini sull’Europa che «non può tacere sugli afghani in trappola al confine con la Polonia», Ikonomu sul rischio attentati all’aeroporto di Kabul (purtroppo verificatisi in serata) e Baffi sui collaboratori dei media Usa accolti in Messico, D’Aniello da Berlino sulla fragile difesa di Merkel sull’Afghanistan e Cuperlo sul reddito di cittadinanza (con titolo provocatorio: «Se qualcuno passa col rosso non si abolisce il semaforo»), Martini sulle nuove regole europee sui fiumi (con trafiletto di Redazione su ITA, sigla che sta per Italia Trasporto Aereo e nonostante le abituali norme redazionali di Domani scritto tutto maiuscolo), un reportage da Lesmo che vede l’esordio di Giacomo Sini e Dario Antonelli e, dopo una pagina sulla festa fiorentina per il primo anno di Domani,

concludendo con una pagina di Redazione su Helbiz di Palella il cui avvocato «chiede una rettifica senza rettificare» gli scorsi articoli sulla società (anche se la testatina indica già la successiva: ma colore dell’occhiello, font del titolo e presenza del sommarietto parlano chiaro...), a cui rispondono separatamente Malan e Marconi. 

4 lettere (la prima delle quali da Cassese sull’editoriale di ieri, con risposta articolata di Pasquino)

e Bragantini sul problema italiano del«la bassa crescita, non le delocalizzazioni» apre le Analisi, con Maccaferri sul fantasma di Tony Blair che «perseguita la politica inglese per difendere le sue guerre» (con una pessima foto “schiacciata” tra i militari in Afghanistan...) accanto a Cocco sullo scandalo di partito nella città di Alibaba, seguito da un ottimo pezzo del caporedatòr Ferraresi (con trafiletto sulla sua newsletter “’Merica”) sulle «fantasie americane» dell’era post-11 settembre in «uno dei saggi più interessanti e bizzarri» uscito in inglese pochi giorni fa su Foreign Affairs

Il ritorno del duo Almagisti & Graziano apre le Idee (anche se la testatina indica ancora Analisi: ma colore dell’occhiello, font del titolo e presenza del sommarietto parlano chiaro...) sugli anni Settanta nei libri che «non sono solo “di piombo”», seguito da un’articolata risposta di Bazzi a una delle tante lettere giunte dopo il suo racconto nel DopoDomani di domenica scorsa (inserita in corsivo in apertura del pezzo, con 9 firme) su magrezza e body positivity: come già indicato su Twitter in settimana, per l’occasione il suo racconto si può leggere abbonandosi gratuitamente una settimana a Domani con il codice “DOMANIBAZZI”, come indicato nella didascalia di una foto appropriata scelta come l’abituale perizia dal catalogo Pixabay.

Un’altrettanto efficace Lamberti sul tornare a viaggiare che «può aiutarci a domare le nostre paure» chiude il giornale. Intanto ci prepariamo ai prossimi incontri con i giornalisti di Domani nei prossimi giorni: proseguendo il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi), tenendo però sempre gli occhi aperti su tutto, compresa la nuova tragedia a Kabul.

mercoledì 25 agosto 2021

Democrazia esportata e a volte non praticata

Nuovo editoriale di Pasquino sui tanti che lottano per la democrazia (in risposta a un articolo sul Corriere della Sera e scatenando le ire dei soliti detrattori) e apertura di Tizian & Trocchia su Durigon vicino ai clan di Latina, con foto eloquente «che imbarazza il governo» e dovrebbe finalmente decidere le sorti del sottosegretario leghista. In manchette il promo con QR code della newsletter “Areale”. 

All’interno La Giornata in 7 news e Ikonomu & Marconi sul ritiro da Kabul prosegue i Fatti, con Faggionato su Di Maio e Guerini trincerati «dietro alle decisioni degli Usa» (con trafiletto siglato «G. Fa.» sul report Nato), De Benedetti segnala la frattura USA-UE sull’evacuazione e Duilio Giammaria stila un utile «Catalogo di questioni afghane» (introdotto da una nota in corsivo, che purtroppo inciampa in pieno incipit: «Ecco riassunto delle principali»...), poi una bella intervista “classica” (con domande in neretto) di Preziosi a Sergio Staino con una vignetta inedita (e il finale curioso: «Rino Formica. Nel mio cuore ha preso il posto di Macaluso», magari leggeremo presto un commento del 94enne collaboratore di Domani),

De Luca sui politici al Meeting di CL e Urbinati sulle critiche ingiuste «alla Sardina» candidata (brutto modo per richiamare Mattia Santori, sufficientemente noto per nominarlo anche tagliando il titolo del web per il cartaceo...), Merlo sulle strategie per le feste di partito a fine estate tra ieri e oggi («Chi le silenzia e chi le risuscita»), chiudendo con un nuovo approfondimento di Baffi sui senzatetto a Roma che possono vedersi cambiare la vita dalla sfida (e l’esito) elettorale

2 sole lettere (la prima lunga una colonna e mezza, da un docente alla Normale di Pisa) e un nuovo intervento di Romanelli sulla democrazia esportata apre le Analisi, con Azzollini ancora sul green pass, mense e scuole «forzature al posto dell’obbligo vaccinale», Brandolini da Barcellona sulla diplomazia tra Spagna e Marocco con i minori alla frontiera e infine l’esordio di Guido Rampoldi (ex inviato de La Stampa e la Repubblica, poi a Il Fatto Quotidiano: vedremo se è divenuto freelance, in pensione e/o un nuovo acquisto di Domani) sul «Perché non possiamo fidarci delle promesse dei nuovi Talebani».

Tornano 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Di Fronzo sul mistero Nicolotti uccisa nel 1930 e l’editor Cottafavi sulla «nuova passione degli italiani per i libri che si ascoltano» nei 5 anni di Audible (con il solito grossolano refuso «millenial» con una sola N nel sommario...). In ultima pagina il promo con codice QR della newsletter “Mafie”, mentre noi proseguiamo il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi, anche se il primo tweet qui sotto è sbagliato: l’articolo è uscito su Milano Finanza), ma teniamo sempre gli occhi aperti su tutto: ancora buona estate a tutti!

martedì 24 agosto 2021

Ikram Nazih libera, segnale di speranza

Nuovo editoriale del diretòr e apertura di Cappon (con un altro titolo tutto maiuscolo) entrambi sulla liberazione di Ikram Nazih, in un nuovo ritratto di Costantini (che nel frattempo si è visto scippare il suo iniziale da noto quotidiano torinese). In manchette prosegue da tempo il promo con QR code sul «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno le 7 brevine de La Giornata e ancora Cappon su Zaki ancora in carcere proseguono i Fatti, di fronte a De Luca sullo scontro generali USA e Biden sul ritiro da Kabul (e un trafiletto siglato «D.M.D.» sul «rinvio dell’addio»), De Benedetti sul Muro polacco anti afghani e (siglato «F.D.B.») sui dubbi per i corridoi umanitari, poi un’intervista “classica” (con domande in neretto) di Berardi all’analista Anatol Lieven sui vent’anni USA in Afghanistan «senza capire nulla del Paese», Tizian sui malumori leghisti per il mancato raduno di Pontida (con un’altra foto del celebre militante con la barba pittorescamente verde, scattata nel 2018 e in “riciclo” da febbraio), un’altra intervista “classica” di Merlo a Paolo Flores d’Arcais sulle Sardine, Gonnelli sul territorio sardo Sulcis «ucciso da nove anni di ammotizzatori sociali», per chiudere con Marconi sugli uomini dietro a Palella per Wall Street e il primo bilancio di Domani (anche se non c’è nessuna intestazione né presentazione, e nemmeno un titolo del tipo “Editoriale Domani”...) che certifica al 31 dicembre 2020 ricavi di 1.282.316 euro per copie vendute (che costando 1 euro e avendo pubblicato 106 numeri cartacei nei primi tre mesi e mezzo, vuol dire una media di circa 12 mila copie), 678.556 euro di pubblicità diretta e 278.147 euro dagli abbonamenti online (più altri 103.304 euro dalle inserzioni online). 

Balotta sul ministro Giovannini che «dopo i danni di Malpensa e Alitalia» ora «deve salvare Linate dalla Brexit» apre le Analisi, accanto a Ponti su «Come proteggere ferrovie e passeggeri dai conflitti di interessi» (in Italia una sorta di “Mission: Impossible”), 4 lettere (con l’ultima a cui risponde il diretòr riguardo a Conte con l’Afghanistan, concludendo con le parole: «In entrambi i casi mi sembrano posizioni esecrabili, specie da parte di un ex presidente del Consiglio») e un altro editoriale del diretòr (probabilmente pronto per la prima pagina e poi spostato dalla bella notizia della liberazione di Ikram Nazih) sul«l’altra lezione» del caso afghano («Gli aiuti internazionali non bastano»), concludendo con Giro sulla concorrenza fra le chiese in Congo «ostacolo verso la democrazia» e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni tornata (quasi certamente per una svista) senza il filetto sopra la testatina. 

RAV alias Ventura sul tema caldissimo di «Quanta devastazione siamo pronti ad accettare per imporre il bene?» apre le Idee, accanto a Mencarelli sull’aver «esportato la schiavitù dell’algoritmo» («Talebani narcisisti» è l’occhiello chiarificatore) e di fronte allo scrittore Giuseppe Catozzella sull’Italia «fatta di Paesi traditi dalle promesse di Garibaldi» con nota finale in corsivo sullo Sponz Fest da domani a Calitri (AV) e in Alta Irpinia,

per finire con due pagine del racconto “Il sangue di mio fratello nelle strade di Genova” dello scrittore Sandro Campani, con due trafiletti su di lui e il suo ultimo libro I passi del bosco

In ultima pagina il promo con codice QR della newsletter “’Merica”, mentre noi proseguiamo il nostro “mezzo servizio” (a parte su Twitter, dove siamo sempre molto attivi... e reattivi), ma teniamo sempre gli occhi aperti su tutto: ancora buona estate a tutti!