domenica 26 settembre 2021

“DopoDomani” su «Angela custode» (cit.), luci e ombre

19° Domani cartaceo da 32 pagine, ancora con la presenza gratuita del supplemento DopoDomani stampato in abbinata obbligatoria al centro (e pagine in numeri romani), che ormai sembra aver trovato stabile collocazione alla domenica e, dato il recente «piccolo ritocco» quotidiano di 20 centesimi, in una soluzione commerciale che speriamo duri il più lungo possibile (e ringraziamo il manifesto per averci fornito il titolo di questo post... a sua insaputa). 

Peraltro, a nostro sindacabilissimo parere si tratta della miglior accoppiata di sempre, avviata dall’editoriale del diretòr sul «debito invece che la crescita» nel PNRR (una sua giusta fissazione, segnalata anche nel bellissimo incontro di venerdì a Modena) e un’apertura di Saraceno sui miracoli di Merkel «per la Germania, non per l’Europa», con una curiosa foto della ormai ex cancelliera. In manchette, accanto all’immancabile (e inutile) meteo nazionale, dopo 4 settimane torna il promo di DopoDomani (peraltro senza il nome, ma dicendo «Oggi l’inserto» anziché «In questo numero lo speciale», che secondo noi è più funzionale per gli acquirenti distratti o che pensano si tratti di un supplemento a parte). 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Di Giuseppe sulle elezioni in Germania dal punto di vista dell’ambiente, poi D’Aniello su «L’ultima mano della cancelliera per salvare Laschet e la sua eredità» accanto a Cotugno sul «circolo vizioso climatico degli incendi, piaga di questo tempo», che nelle pagine seguenti parla del «verde sbiadito» dell’ambiente «grande assente delle elezioni amministrative»,

quindi Panarelli & De Luca sulla «folle campagna elettorale del Trump del Salento» a Nardò, la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Faggionato & Tizian sul «mistero dei prelievi in contanti» per la società del sindaco di Venezia, dopo due mesi il ritorno del 94enne Formica su «Popolarimo democratico e populismo autoritario» (attorno a Spid e referendum), per concludere con Cocco sulla scarcerazione di “Lady Huawei” (orrido nomignolo troppo utile ai media per rinunciarci, ma vabbè) e De Benedetti sulla piccola Lituania «argine dell’UE contro Pechino».

Dopo l’inserto di cui parliamo più avanti, Giro sulla pandemia che ha eliminato i “Brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) per tornare alla disparità Nord-Sud del «mondo di ieri» apre le Analisi, con Risso che dà conto di un’indagine internazionale Ipsos sul populismo con l’Italia terza subito dietro a Polonia e Ungheria, quindi 5 lettere (senza risposte) e per la terza volta Cotugno su cosa c’è dietro “l’invasione” di cinghiali a Roma, chiudendo con un rientrante Erler sul ritorno dello «stile paranoico dell’ufologia americana» (che come al solito sarebbe statunitense ma vabbè). 

Di nuovo De Luca sulla «sfida per la nostra Coca-Cola» tra Prosek croato e Prosecco «umile ingrediente dello Spritz» (scritto con la maiuscola nel sommarietto ma la minuscola nell’articolo) apre le Idee,

accanto a un sempre pacato RAV alias Ventura su «Quanto sono ipocriti gli intellettuali anti green pass», un sempre brillante Siti che recensisce il nuovo romanzo Di chi è la colpa di Alessandro Piperno, quindi l’undicesima pagina domenicale della Posta del Cuore di Pilotti illustrata da Campagna (sempre con il caratteristico tocco di rosso nel titolo e in fondo al testo) accanto alla classifica settimanale dei libri commentata dall’editor Cottafavi con l’immagine-icona del fido Campagna, per chiudere con Paparoni sulla «pittura che si fa carne» nell’inglese Jenny Saville.

In ultima pagina, il promo delle newsletter oggi inevitabilmente con in primo piano “La Deutsche Vita”.

Al centro del giornale un bellissimo DopoDomani cartaceo (il 18° dei 23 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuariamente periodici sotto la testata si dice “Numero 19”), con copertina fotografica di Merkel su «Cosa resta dell’Europa senza di lei», nella giornata in cui la Germania va alle urne e la successione alla cancelliera segna la fine di «un’epoca di stabilità europea. Ecco cosa può succedere adesso».

All’interno 2 nuovi articoli di D’Aiello e 2 già editi di Di Giuseppe, ma soprattutto nuovi di Chiumento, Teoldi (un’altra splendida doppia pagina di infografiche), Da Rold e Morini, più ben 4 di Freyrie (uguagliando il record di Trocchia). Una vera e propria abbuffata di approfondimenti extra impossibile da leggere tutta in giornata ma ottima da conservare e distillare lungo la settimana, considerando il “plus” di Domani che fin dall’inizio ha impostato le proprie corrispondenze non soltanto sul versante anglosassone ma in chiave europea proprio sul mondo teutonico, con cui peraltro l’Italia ha da sempre legami fortissimi.

In giornata nuovi spunti,

anche da noi:

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