sabato 9 gennaio 2021

Trump fuori dai social, Moratti dentro la giunta lombarda

Editoriale di spalla del diretòr, soltanto apparentemente provocatorio, sul «temere più Facebook che Trump», accanto all’apertura di Faggionato sull’incredibile negoziato del G20 affidato (ma guarda un po’...) dal governo a Eni e Confindustria: la bella foto di Conte (la 23° su 114 prime pagine: un quinto quasi esatto) è quasi beffarda ma anche questa volta azzeccata. 

All’interno La Giornata in 7 news e il punto sul virus di De Luca avviano i Fatti, con Odifreddi che già a pagina 3 si sfoga con tutte le forze (fino a un finale sprezzante dei suoi) su come «l’ignoranza sui vaccini ha stregato i selvaggi moderni» e Preziosi che fa il punto sul governo con di nuovo De Luca sul piano vaccini. Merlo integra sulla crisi e inopinatamente il freelance Holgado (che vive a Roma e scrive in italiano, inglese e spagnolo) costretto a occuparsi della nomina di Letizia Moratti ad assessore al welfare in Lombardia (accanto a una nuova pubblicità legale del Garante contro Poste Italiane sulla mancata consegna di raccomandate, anche oggi stampata a caratteri enormi per riempire mezza pagina). A seguire ancora Merlo sul rinvio a un nuovo processo d’appello dei vertici di Trenitalia per la strage di Viareggio nel 2009 e Tizian su Salvini e la mascherina con il volto di Borsellino per distrarre dal suo appoggio a Trump e dar spettacolo alla ripresa del processo Open Arms,

poi l’esordio del fotoreporter Valerio Nicolosi dalla Bosnia (primo caso su Domani in cui il giornalista è autore della foto oltre che del suo articolo, dopo una manciata di articoli firmati da Massimo Coppola con disegni e foto della compagna Midori Hasuike) sul «girone dei dannati di Bihać», quindi Berardi su Pelosi che chiede l’inpeachmentper Trump e Urbinati sul tentativo di far cambiare idea agli elettori trumpiani (che ovviamente in gran parte non sono beceri come lui ma nei diversi collegi di quell’immenso Paese possono aver scelto il male minore o avere ragioni valide per le proprie scelte) per chiudere con il duo Mattia Diletti & Alessandro Coppola che suggerisce come «Seguire il “modello Georgia” per ricomporre l’America» (e spiegare alla sinistra che è ora di ricostruire il modello che aveva e ha smantellato). 3 lettere (con un Diritto di replica e una breve risposta di RAV alias Ventura) e il vicedirettò Fittipaldi sul perché il PD non abbandona Conte avviano le Analisi, dove Penati traccia la storia di «Buone intenzioni ed effetti perversi della regolamentazione bancaria» nel decennio lungo dalla crisi del 2008 a quella del Covid, il duo Aloisi & De Stefano tornano sull’algoritmo con Frank di Deliveroo e un feticismo su un occhiello brillante: per chiudere con un ritratto della sempre attenta Francesca De Benedetti sulla prima ministra scozzese Nicola Sturgeon (in una bella foto con quello inglese) Le Idee si aprono ancora (seppur tangenzialmente) sulla docuserie SanPa per l’articolo di Bazzi illustrato da Moretti (e una strizzatina d’occhio a Costantini su Twitter) sul «perché siamo attratti dalle sette?»,

per concludersi con un’inconsueta ma apprezzabilissima raccolta di pareri curata da Paparoni (che la presenta in un trafiletto sul «dissenso politico messo in mostra») che ha chiesto a 15 «artisti, critici e personalità dell’arte mondiale» di commentare le immagini dell’assolto al Campidoglio. Unico italiano, il poeta e gallerista Mario Diacono, che vive a Boston da molti anni. 

Durante la giornata, prosegue il podcast “Generazione Covid”

e la rubrica “Ieri” su Instagram, mentre giungono nuovi spunti dal web:

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