domenica 25 luglio 2021

Libertà e dittature (di pensiero e percezioni)

Domenica con diversi articoli molto interessanti su questioni laterali e ben poco approfondite dai competitor... Si parte con un nuovo editoriale di Pasquino (mancava da sabato 17) sulla «libertà irresponsabile dei leader non politici» e l’ennesima apertura di Trocchia sull’(incredibile) affossamento della legge per identificare i poliziotti violenti, con un’immagine dei caschi con codice identificativi invocati anche da Amnesty come oltretutto nel resto d’Europa e in manchette il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 brevine e l’instancabile Ikonomu su fascisti e no vax in marcia insieme contro la «dittatura» (palesemente inesistente, se non nella loro testa o malafede) aprono i Fatti, con Azzollini su multe e “verificatori” per il green pass (con trafiletto sul virus), una pagina purtroppo singola su sindaci e alleanze flop PD-M5s della sempre attenta Di Giuseppe (che purtroppo ha cambiato la bellissima foto profilo su Twitter con una che la mortifica ed è meno affascinante: non lo dovevi fare, direbbe Baudo...) illustrata da un’altra “panoramica” di Costantini (di quelle a cui avevamo dedicato un intero post), Baffi sul lavoro a rischio per 50 mila persone (magari via sms), per chiudere con un quasi due pagine di Preziosi sulla «Babilonia della galassia femminista» che si confronta (per usare un eufemismo: in realtà se le danno di santa ragione) sul ddl Zan e Cotugno sull’Italia che «è ora approvi una legge per il clima». 

La foto di Carlo Giuliani in copertina del DopoDomani di una settimana fa sul G8 di Genova del 2001 (un “riciclo” stavolta opportuno) apre le Analisi con il gran pezzo della testimonianza di Kevin Buckley, giornalista tra gli altri del Guardian allora inviato al summit (anche se stranamente né il cartaceo né il sito danno alcuna indicazione), seguito dalla quinta puntata della serie domenicale «Carta canta - Le mappe di Domani» di Orizio da Nairobi (animate e ancor più intriganti nei social), stavolta sulla Transnistria «mini Urss sul fiume che separa l’est dall’ovest»), seguito da 4 lettere (senza risposte, ma con l’ultima che giustamente rettifica l’articolo di Ciconte su un dettaglio anche nella didascalia della legge per la legge di confisca dei beni alla mafia, non riconducibile a don Ciotti che nel 1996 spinse al loro riutilizzo sociale dopo l’originale emanata grazie a Rognoni e La Torre nel 1982) e un intervento sulle divisioni nel “Fit for 55” da Susi Dennison del programma di ricerca European Power, concludendo con il primo di tre articoli su come funzionano negli ospedali le «corsie d’urgenza» (l’occhiello che dà in più l’inedita segnalazione «(1 di 3)», assai efficace) del medico Coen e l’esperto di web Erler su Clubhouse che «ora è aperta a tutti ma non interessa a nessuno».(con un bell’incipit sul «tipico scenario di un film apocalittico americano»). 

Il ritorno della neosposa Annalia Venezia – con tanto di foto insieme ad altri invitati compresa l’immarcescibile Barbara d’Urso (ma su Instagram è molto peggio, per gli amanti del genere) – che spiega la sua assenza di oltre 2 mesi con «l’impresa di sposarmi in pandemia» dà il via le Idee, citando la di fronte seconda Posta del Cuore “Parla con ləi” di Pilotti (ancora con un rosso nel titolo e illustrazione ad hoc del fanboy Campagna, stavolta per due lettere) a sua volta accanto alla colonna dell’editor Cottafavi sull’ultima classifica dei libri pre-ferie e illustrazione fissa del medesimo):

ne risultano due pagine sfiziose e meno “leggere” di quanto si pensi nelle letture domenicali. Infine un curioso racconto di Roberto Venturini (oggi tra gli ospiti del festival Letterature) illustrato “sporco” ancora da Campagna – e nonostante il minimalismo, stavolta ci sta bene per cambiare un po’ dopo la pagina precedente – e la critica Sabina Spada sul romanzo che il presidente di Skira (di cui peraltro l’Editoriale Domani detiene il 15%) ha scritto ma tiene nel cassetto «perché un bravo editore non si autopubblica mai», illustrato da Moretti.

In ultima pagina, il promo delle newsletter con primo piano a “wèilái” (sempre con la maiuscola e senza accenti, ma vabbè: intanto registriamo un altro Domani senza pubblicità esterne...). 

Lungo la giornata, altri spunti:

nostri compresi:

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