sabato 24 luglio 2021

Tra sberle e punture (vere e metaforiche)

Nuovo editoriale di Ignazi (sulle proverbiali «tensioni della maggioranza») e apertura di De Luca sulla lotta al virus dopo il sì al vaccino Moderna per i minorenni, con una foto in primo piano di una vaccinazione a un giovane (quelle immagini ravvicinate che mettono i brividi a tanti, come perfino Raffaella Carrà aveva segnalato) e in manchette l’usuale promo con QR code della newsletter “Areale”. 

All’interno le 7 brevine de La Giornata e De Benedetti sui vaccinati che rischiano di non avere il green pass aprono i Fatti, con il ritorno dopo oltre un mese di Sabelli (con grafico di Teoldi) su cosa sappiamo della variante Delta e l’efficacia dei vaccini, Preziosi sui malumori leghisti per i continui «toni da Papeete» di Salvini (vaccinatosi nemmeno 12 ore dopo la conferenza stampa di Draghi), Merlo sul M5s «allo sbando» per la giustizia e (siglando «Giu. Me.») su Palamara a processo per corruzione, Marconi su Pegasus e l’impossibilità di difendersi, concludendo con Tizian sulle sentenze in Sicilia e Campania per D’Alì e Cosentino che certificano infiltrazioni di mafia e camorre nei governi Berlusconi

5 lettere (senza risposta, più un Errata corrige in corsivo sulla qualifica dello Spada autore dell’articolo di giovedì sulla Rai dopo le nomine) e un nuovo intervento di Giro su Erdogan che provoca Cipro visitandone i territori occupati dalla Turchia nel 1974 avviano le Analisi, con Penati sulla strategia di Del Vecchio che pare avere nell’obiettivo Generali (con curiosa foto della posa dell’insegna sul grattacielo “Storto” a Milano l’8 luglio 2018),

Odifreddi sul ddl Zan che «contrappone scienze “sociali” e naturali, non destra e sinistra» contrapposto di fronte a Della Giusta & Lacetera che rispondono «Altro che ideologia» raccogliendo la «storia di un concetto»,

con in chiusura la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Il ritorno dopo 4 mesi di Roghi sul continuare «a parlare di droga come si faceva cinquant’anni fa» dà inizio alle Idee,

con Riva sulla «magia degli oggetti svelata dalla scrittura tattile di Vigevani» e finendo ancora con un intervento dal festival Letterature con trafiletto sull’evento e illustrato con stile “sporco” (puah, detto con affetto) da Campagna: stavolta tocca a Mario Desiati su «un matrimonio che nessuno ha celebrato», per il discorso di stasera sui “Preparativi per le nozze”.

Lungo la giornata, altri spunti:

compresi i nostri:

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