martedì 22 giugno 2021

Metti un’altra sera su Zoom a scegliere nuove inchieste

Nell’atteso giorno in cui gli abbonati sono finalmente tornati a incontrarsi con la redazione su Zoom (l’ultima volta era stato il 27 novembre dello scorso anno!) per scegliere nuove inchieste finanziate anche dai lettori, il Domani cartaceo presenta un nuovo editoriale del diretòr su come si autogovernano PD e M5s (ineccepibile in quanto riassume, peccato che chi ha un po’ troppi paraocchi non saprà riconoscervi quello che dovrebbe risultare evidente agli occhi di tutti) con apertura di Faggionato (un tandem quasi identico sabato scorso) sull’emergenza lavoro nell’industria tessile, con l’immagine di una delle ultime sfilate di Valentino a marzo 2020 e in manchette il promo del podcast “Domani Talk”, che nella nuova puntata si occupa di amministrative con Trocchia. 

All’interno La Giornata in 7 news e ancora Faggionato su Cinecittà che accoglie von der Leyen apre i Fatti, con Zini sul vertice Draghi-Merkel a Berlino e Da Rold sul nostro presidente che «si propone come mediatore con la Cina», Preziosi (con grafico di Teoldi) in un’intera pagina sui dati delle primarie PD a Roma e (in una colonna firmata «Da.Prez.») su «vecchi e nuovi guai per l’asse PD-M5s», Sara Creta che torna sul «grande caos della Libia» con il piano segreto europeo per gestirne le frontiere e l’analista dei trasporti Dario Balotta sulla nefasta proroga in Lombardia di quel che viene definito (noi siamo a Milano e lo confermiamo) il «disastro Trenord»,

quindi una grande inchiesta di Francesco Panié dell’associazione Terra! (citata anche nel podcast “Morning” de Il Post) sull’irrisolta «bellezza artificiale» della frutta, Marconi sul rapporto della Guardia di Finanza sul 2020 e Seminerio su banche e deficit («I due negoziati cruciali per l’Italia»), chiudendo la sezione con De Benedetti su come «i Paesi più ricchi hanno fatto fallire anche Covax» (e un trafiletto sul virus). 4 lettere (senza risposte) e Sinisi sulla «sottile perversione di riversare sui giovani l’odio per il nostro lavoro» danno il via alle Analisi, con Merlo sulla sentenza del Tar su Report («si fonda sull’eterno equivoco sul ruolo della Rai»)

e, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, la conclusione con Tarchi sulla «lezione francese di Marine Le Pen per il centrodestra italiano» e Muzio sull’eroina progressista di New York che oggi vota le primarie per le elezioni a sindaco. 

2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Paolo D’Angelo sul libro A proposito del senso della vita di Vito Mancuso «come quello dei Monty Python» e un bell’incontro del caporedatòr Ferraresi con la filosofa femminista Martha Nussbaum «contro l’apocalisse del #MeToo».

In serata, dopo oltre 7 mesi finalmente un nuovo ritrovo con gli abbonati di Domani su Zoom per scegliere 3 nuove inchieste tra le 9 proposte:

Saggiamente, essendo oltretutto attenuatasi la pandemia, si è scelto di non rendere come nelle occasioni precedenti il voto subito definitivo ma di avvisare nel giro di pochi giorni tutti gli oltre diecimila abbonati per coinvolgere quante più persone nella votazione: come sempre, le proposte erano tutte di alto livello: “I beni culturali generano lavoro povero” di Laura Pasotti & Benedetta Aledda da Bologna, “Cuciture irregolari” di Edoardo Anziano (solo di nome; in realtà addirittura 22enne!) & Federica Tessari da Firenze, “Le lavorazioni nascoste Lgbt” di Silvia D’Oria da Torino, “La sanatoria delle ingiustizie” di Isabella De Silvestro & Laura Loguercio da Milano, “Fincantieri, rivolta e adattamento” di Melissa Marchi & Giovanna Giordano da Parma, “Qual è il mio posto?” di Marco Lopetuso da Roma, “Garanzia di sfruttamento per i Giovani” di Charlotte Matteini da Milano, “Le invisibili nelle campagne di Saluzzo” di Federica Tourn da Torino, “Braccianti in Calabria” di Dominella Trunfio dalla Calabria. Le autopresentazioni in 3 minuti dei freelance che le hanno proposte sono visibili a questo link

Lungo la giornata, altre segnalazioni interessanti dal web:

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