sabato 26 settembre 2020

Quella sporca (d’inchiostro) dozzina

Sul 12° Domani cartaceo tornano in prima pagina le mail della Lega, stavolta non per i loro commercialisti ma per avvicinare il dittatore Lukashenko: l’inchiesta di Francesca De Benedetti e Giovanni Tizian è inoltre sovrastata da un inquietante editoriale di Jonathan Bazzi su «La legge del più forte: omofobia in presa diretta» che racconta «quanto sia importante che si arrivi in fretta a una (solida) legge contro l’omotransfobia e la misoginia».

All’interno i Fatti si aprono con D.M. De Luca (con la collaborazione dei poco più che ventenni Giunio Panarelli e Alessandro Luna) che si focalizza su come la Puglia spiega la crisi dei 5 Stelle: nella pagina accanto, poi Preziosi affronta la «rivoluzione copernicana» del piano per una nuova sanità che Conte tiene fermo «per timore del MES» e il politologo Marco Tarchi ragiona sul chiedersi a questo punto se esiste un’alternativa alla Lega populista di Salvini. Le due colonne su La Giornata tornano come sempre a sinistra e si affiancano al reportage di Faggionato sul nuovo attentato parigino, mentre a fronte si torna in Italia con Giulia Merlo sul sequestro di dati al presidente lombardo Fontana e Di Giuseppe sulla legge per cambiare i libri di testo che discriminano le donne già a scuola. A seguire due pagine sullo scandalo Becciu, con Fittipaldi che fa il punto (e vede il debutto di un colonnino sulla visita di Pompeo incomprensibilmente siglato “Redazione”, non essendo mai mancati trafiletti da 40 righe senza firma e quindi riconducibili al giornale) e Melloni che inquadra lo sfondo nella faida interna al Vaticano.

Con altre 6 lettere (senza risposte) e una vignetta-non vignetta di Campagna, le Analisi si aprono con il debutto cartaceo dell’esperto Antonio Fiori sull’arresto di Joshua Wong a Hong Kong, seguito da un articolo di Alessandro Penati sul caso Borsa (segnalato perfino da “l’altro” Debenedetti, il fratello dell’Ingegnere che seguendo l’anagrafe e il padre scrive il loro cognome tutto attaccato) 

e dall’impeccabile giurista Azzollini su Recovery Fund e parità. 

Poi Urbinati ragiona sulle proposte di sorteggio con cui «Grillo vuole privatizzare la democrazia» e il portavoce italiano di Amnesty Riccardo Noury esordisce sul Domani di carta a proposito dei crimini della Libia sui migranti che l’Europa non vede (e che l’ong internazionale denuncia nel rapporto Tra la vita e la morte). Chiude la sezione un altro articolo della madrelingua (e nata in Germania) Di Giuseppe sul «gigante di Norimberga» governatore della Baviera.

La sezione Idee torna ad aprirsi su una pagina di destra – anche se più volte in questi primi 12 giorni è capitato di vedere qualche articolo di Analisi nei Fatti e viceversa, oltre al paio di sviste che abbiam segnalato su La Giornata: sono minime sviste editoriali per malati di feticismo come noi, però contano anche loro – con una bella analisi di Bruno Arpaia:

e a chiudere un altro racconto di scienza con l’occasione di un film (si riparla di Nolan, naturalmente con Interstellar) da Odifreddi, un’analisi della scrittura di Sergio Zavoli da Nicolò Porcelluzzi (editor de il Tascabile, la rivista enciclopedica della Treccani nel cui Istituto come noto da giugno l’Editoriale Domani vuol acquistare una quota per allargare le competenze) 

e del film Mignonnes «al centro di polemiche infuocate» dall’entusiasta Scego:

Durante la giornata, sul web ancora curiosità e integrazioni: e anche noi perseveriamo: In serata il diretòr e Tizian sono ospiti della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) di Modena:

Nessun commento:

Posta un commento