venerdì 25 settembre 2020

11 giorni, 11 notti (e 11 Domani)

Oggi in prima uno dei migliori articoli italiani sul Fridays For Future nostrano, con la seconda vignetta di Campagna (che oltre alle 2 di Nardi su 11 giornali cartacei finora è una buona media, per chi come noi oltre alle foto ama molto l’illustrazione) e l’editoriale in basso, firmato dal vicecaporedattore Imberti sulla nuova «collegialità» nella dirigenza della Lega.

I Fatti si aprono con il processo alla Banca Popolare di Bari che, racconta Giulia Merlo, con gli spazi insufficienti mette in scena lo sfascio della giustizia italiana. Accanto, Meletti chiosa che «Conte elogia la pazienza Ma gli italiani l’hanno persa» e di fronte Federico Marconi riassume «l’ipotesi di un filo che lega tutto» tra sparatorie, spedizioni, auto che bruciano» nella Roma dopo l’arresto dei boss che avevano stretto accordi per un “cessate il fuoco” che ormai non regge più. «La politica delle parole» che da oltre vent’anni accompagna l’idea di una riforma verso una «cittadinanza per tutti» è raccolta da Serena Riformato, mentre Preziosi dà conto delle spinte (respinte) a Sassoli di candidarsi a sindaco di Roma. Lo scrittore Gigi Riva (omonimo del grande “Rombo di Tuono”) affronta «La grande caccia al “nuovo Messi” che illude i ragazzi africani», attorniando un trafiletto di Ricciardi sui primi interrogatori del caso Suárez. La pagina delle brevi continua a chiamarsi La Giornata (per la prima sulla destra come soltanto nel primo numero, unico finora a 20 pagine anziché le 16 successive) con un approfondimento di spalla sullo scontro Autostrade-CDP raccolto da Faggionato.

Le Analisi si aprono con 6 lettere (e 2 risposte) stavolta accanto a un’illustrazione di Costantini, visto che Campagna in prima e anche più avanti: 

sopra a Federico Ronchetti che sull’increscioso caso di Gunter Pauli invitato a un dibattito con Sassoli giustamente chiede «Lasciamo la pseudo scienza fuori dalle istituzioni». 

Il diretòr raccoglie storicamente «Il gran travaso di voti e idee tra PD e 5 Stelle» negli anni fino alle scorse elezioni, con in basso un focus di Marco Ponti sulla crisi del Movimento che «parte con la svolta sulle grandi opere». Gli economisti Maurizio Franzini e Michele Raitano ragionano a tutta pagina 10 sulla trasmissione tra generazioni in Italia e come «la disuguaglianza è un’eredità pesante», mentre Ferraresi racconta Trump come «prepara la nomina alla Corte ma si è già preso i tribunali», seguito da Mario Giro che raccoglie i «40 anni di sofferenze inutili per il Medio Oriente» dalla guerra Iraq-Iran. Ilaria Cucchi debutta sul Domani cartaceo dopo aver scritto una newsletter e testimonia come l’odio dei social metta in pericolo la nostra società, arricchita da un’altra bella illustrazione di Campagna:

in basso, Francesca De Benedetti cita tutti i macroscopici casi recenti tra Italia e Francia, minigonne e molestie (anche “solo” verbali) a ragazze.

Ad aprire le sezione Idee ancora fumetti (dopo la rilevazione di ieri) con un bel pezzo sulla rivincita di Paperopoli dello sceneggiatore disneyano (e diaboliko, e bonelliano, e feltrinelliano) Tito Faraci illustrato da Josephine Yole Signorelli in arte Fumettibrutti: a quanto pare il “dinamico duo” (come vengono chiamati dai fan Batman & Robin) sarà abbinato spesso per parlare della cosidetta “arte povera” (anzi Nona Arte, come da definizione francese del 1964). A chiuderla dopo sole 2 pagine, la «prospettiva ecofemminista» di Caterina Zanfi sulla crisi sanitaria ed ecologica che «mostra l’inadeguatezza della vecchia concezione domestica».

E anche oggi sul web non mancano commenti gustosi:

Poi l’attualità incalza: e dato che si può... ...noi andiamo subito a leggere il giornale sul web!

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