lunedì 28 settembre 2020

Due settimane su web e cartaceo

Prima pagina di Domani con un altro editoriale (quanto mai ineccepibile) del diretòr e un gran reportage di Trocchi con il debutto in prima di un’illustrazione di Costantini: in 14 giorni è la quinta volta di un disegno in apertura). 

All’interno i Fatti partono con una nuova “inchiesta partecipata” fra quelle votate dagli abbonati il 21 luglio: stavolta tocca ai Pfas in Veneto per il processo che parte dopo 50 anni di inquinamento che ha fatto ammalare per sempre il sangue di chi viveva in zona (altro che lo scandalo DuPont raccontato nel film Cattive acque...), raccolta dai freelance Luca Bortoli e Christan Elia, a cui segue un bel riassunto di D.M. De Luca sulla questione armena improvvisamente divenuta bollente e la seconda ondata del coronavirus in Europa sintetizzata da Panarelli (che come il suo collega Luna rabbrividiamo al solo pensare che non hanno ancora trent’anni). La pagina con le due colonne di news... si chiama ancora La Settimana anziché La Giornata come ogni lunedì con i soli grafici (ed è bizzarro dopo averlo visto una volta senza testatina e un’altra sotto i Fatti... ma il diretòr ci spiega meglio, così): accanto il caporedattore Ferraresi fa il punto sulla nomina scelta da Trump del neogiudice alla Corte Suprema. Nella pagina di fronte Merlo esamina in tutte le sue componenti e sfumature la situazione al CSM, così come di spalla Menetti con Benetton e Autostrade. Ancora De Luca mette in fila tutto quanto sappiamo (ma anche possiamo supporre) sulla morte del fotoreporter Andrea Rocchelli nel 2014 in Ucraina.

Ad aprire le Analisi (dove gli artticoli non hanno il sommarietto: quanti l’hanno notato?) torna lo storico Romanelli per un altro excursus, non sull’astio verso i parlamentari «vecchio come la democrazia» ma come scegliere bene i parlamentari («Non è facile»). Accanto una piccola ma straordinaria testimonianza di Paola Medde e di suo figlio bielorusso, «arrivato dieci anni con un volo da Minsk» e che «oggi va in piazza ogni domenica insieme a migliaia di persone» rischiando ogni volta. Poi le solite 5 lettere, la vigna di Campagna e «La nuova disuguaglianza dello smart working» di Seghezzi, ma soprattutto la traduzione di un articolo della sinologa Janka Oertel direttrice dell’ECFR sulla guerra tecnologica con la Cina spostatasi sui microprocessori. In calce, l’ambasciatore tedesco Viktor Elbling in Italia nel semestre di presidenza della Germania sostiene «la Green Recovery per rilanciare l’Europa». Poi un trittico di riflessioni scientifiche che per un Paese diciamo distratto come l’Italia sarebbero da scolpire nel marmo: l’economista Milankovic nota come «Il virus riduce la disuguaglianza ma non è una buona notizia», seguito a ruota dall’ingegner Ramella su come «Tassare di più il gasolio non aiuta l’ambiente» e il chimico Beverina su come «Pulito e igienizzato non sono sinonimi: virus e batteri lo sanno».

La nuova pagina disegnata Andrà tutto benino di El Tofo apre come lunedì scorso le Idee, a cui seguono un altro articolo su come «Lansia della sicurezza emotiva ha reso spaventoso anche il sesso» (della scrittrice Kat Rosenfield) tradotto da Persuasion e un altro reportage di Farinelli da New York sul nuovo romanzo del giornalista e scrittore Ta-Nehisi Coates, «il più radicale interprete del pessimismo sulla condizione degli afroamericani» che lascia «intravedere la speranza», illustrato da Bergamelli.

E durante il giorno, altre chicche sul web:

con i nostri immancabili interventi: In serata il duo Fittipaldi & Tizian partecipa a Presa diretta su Rai 3:

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