sabato 21 novembre 2020

Rimetti a noi i nostri debiti (prima di Natale)

Nuovo editoriale di taglio alto del diretòr, che senza mezzi termini si schiera contro le voglie di aperture natalizie – commercialmente propizie e sanitariamente suicide – che sembrano ripercorrere la catena di comando tra governo e regioni, sovrastando il consueto punto della situazione di De Luca: nessuna foto, ma di nuovo cartine dell’Italia dai dati di Teoldi. Lassù accanto alla testata (anzi, all’indispensabile Italietta del meteo) vigila la manchette di Emergency.

All’interno i fatti partono con le 7 news de La Giornata con Faggionato e un titolo accattivante tra i più riusciti di sempre e che si fanno notare pur senza strafare (il difficile è farli belli, non solo a effetto): «L’Italia aspetta il Natale pregando che vengano rimessi i nostri debiti»... e nella diocesi ambrosiana siamo già da una settimana nel periodo di Avvento. Ancora Faggionato traccia un quadro della situazione nel Paese, in particolare a Napoli, accanto alle tappe del vaccino raccolte dalla sigla DMD (che potrebbe sembrare la distrofia muscolare di Duchenne ma è presumibilmente D.M. De Luca). Poi nuovo gran pezzo di Pignatelli sull’Ilva (con un altro gran titolo, «soltanto un’illusione a spese dei contribuenti») e una doppia Merlo sulla nuova ma solita Anm e (siglata Giu.Me.) sull’emergenzae-mail al tribunale di Napoli. Agli aggiornamenti di Trocchia sulla villa dei Casamonica e di Ricciardi sull’intervista dell’UNHCR alla mamma del piccolo Yusuf salvata dall’ong Open Arms (visibile sul sito) segue quello di Cappon su Zaki e il silenzio di Conte (anche per Regeni) che chiude la sezione.

5 lettere (senza risposte) e un opportuno commento di Alfredo Roma sulle millemila Authority sui trasporti in Italia aprono la sezione Analisi, che prosegue con Bruni sulle ultime mosse di Trump e una lettera di Franco Debenedetti (fratello di Carlo, che invece ha sempre preferito scrivere il cognome staccato) sulle disuguaglianze in risposta al pezzo di lunedì scorso di Meletti, che gli risponde in una quindicina di righe. Infine, Penati si occupa dell’affaire Mediaset, Nocera di Biden che «se vuole riconquistare il sud America deve frenare Cina e Russia» e Giro della «folle strategia legale di Giuliani».

La sezione Idee – che brilla per la clamorosa assenza totale della scritta, su ognuna delle quattro pagine – parte con un nuovo exploit del duo Pilotti & Campagna sui «matrimoni a prima vista» (ovvero, un nuovo articolo su un programma tv che c’inquieta il solo fatto che esista),

una dotta risposta – e non potrebbe essere altrimenti – di Melloni a Odifreddi (in cui dice quasi tutto la seconda riga del sommario: «Il pluralismo religioso in cui viviamo non ha bisogno di sarcasmi, ma di una comprensione seria dei fenomeni») e un’altra spettacolare storia di Patrizio Bati, il misterioso narratore della violenza romana («si sa solo che vive a Roma, è laureato in Legge, che ha moglie e figlia», scrive un trafiletto biografico più corposo degli abituali).

In giornata, gli usuali approfondimenti: con anche le nostre, segnalando fra l’altro il ritorno delle newsletter con una specifica sulla Giustizia curata da Giulia Merlo: fino all’ormai consueto teaser del diretòr:

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