mercoledì 27 ottobre 2021

Indicazioni di voto, scontri e incontri

Torna un editoriale di Pasquino (sul Quirinale, dove «serve un garante dei rapporti con l’Europa») e un’apertura di Trocchia nell’inchiesta sul “sistema Salerno” «il signore delle coop» che inguaia De Luca, fotografato con il figlio vicepresidente del Pd alla Camera. In manchette di nuovo il promo con QR code della newsletter “Areale”. 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Tornielli sul nubifragio a Catania proseguono i Fatti, poi con Tizian & Trocchia sul sindacalista di Durigon che «dava ordini ai clan di Latina» e Di Benedetto sulla «coltre di omertà che copre i Di Silvio», Preziosi facile profeta sulla legge Zan che rischia di cadere sotto la “tagliola” di Lega e FI (che finalmente Domani pare aver smesso di scrivere «Fi») e il vice caporedatòr Imberti sul «ritorno al passato» di Letta con il rilancio del“l’Ulivo mondiale”, Mastrodonato da Milano sul detenuto liberato dal carcere sovraffollato a Cassino (con una nuova... “strizzatina d’occhiello”: «C’è un giudice a Frosinone») e Merlo sulla riforma dell’abuso d’ufficio per i sindaci contro la “paura della firma”, concludendo con Sabelli sull’esempio britannico per cui «I vaccini da soli non bastano a fermare l’epidemia» e l’impavida Azzollini sulla chiusura dal Consiglio di stato dello scontro sull’obbligo vaccinale (con un altro occhiello non male: «In salute e in malattia»). 

6 lettere (senza risposte) e il diretòr sulle pensioni con «L’ingiustizia di privilegiare sempre le esigenze dei soliti baby boomer» aprono le Analisi, poi con il ritorno dopo 11 mesi il ricercatore Philip Di Salvo da Lugano sulle fughe di notizie interne che «danno soltanto un’illusione di trasparenza su Facebook»,

accanto a Cotroneo da Rio de Janeiro su Bolsonaro che «copia Trump anche nell’espulsione dai social network», De Benedetti su Bolloré conscio «che il fenomeno Zemmour è tutta questione di impreditoria» (con le virgolette a inizio articolo che non saltano come al solito ma a sorpresa si meritano lo stesse il capolettera...),

Russo da Firenze sulla Superlega lotta di potere «adesso diventata un affare di stato», per finire — dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni — con il «linguista e saggista» (con l’aggiunta della seconda definizione che strappa un sorriso...) Raffaele Simone sullo schwa e dintorni per cui propone un divertente «esperimento distopico» ispirato allo swahili (che per diabolica ironia nella didascalia diventa «swhaili»...) dimostrando «l’assurdità di un italiano senza generi» e con D’Aniello da Berlino sulla terza donna a presidere il Bundestag, Bärbel Bas.

La presentazione di Placemaker dell’urbanista Elena Granata apre le Idee,

poi con Pacifico sul «caos puro» di Jonathan Franzen («Sesso, droga e cristianesimo») e il «ricercatore sociale» Stefano Laffi sul film Futura per cui «ha collaborato al soggetto e alla realizzazione» (come dice un corsivo in calce) nell’«Ascoltare il futuro dei ragazzi e delle ragazze di oggi» dai 15 ai 25 anni sul tabù del nostro tempo, «come forse lo era il sesso ai tempi di Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini». 

In giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni.

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