sabato 18 dicembre 2021

Pane al pane e un gran “DopoDomani” sulla moda

27° Domani cartaceo da 32 pagine (ormai l’8° a 2,50 euro, anche se chi ha comprato i primi 2 facoltativi in edicola per diversi giorni aveva speso la stessa cifra), ancora con la presenza dell’inserto stampato DopoDomani in abbinata obbligatoria al centro (con 16 pagine in numeri romani). 

Anche stavolta, i richiami in prima pagina sotto la testata sacrificano l’indicazione di quello della sezione Analisi per evidenziare l’inserto: oggi si segnalano il vice caporedatòr Imberti sulle province, lo speciale dal titolo cinematografico “Fuori modə” (segnalando ancora in modo diverso dalle due volte precedenti: «da pagina I a pagina XVI») e Lamberti sulle morti in pandemia. Sotto, torna un editoriale di Urbinati (su Letta e il PD di fronte allo sciopero) e un’apertura di Ricciardi (sulle incredibili motivazioni della sentenza Lucano), con un cambio in manchette (e 2 pagine nell’inserto tematico, un altro esperimento interessante che vedremo se avrà seguito) dove arriva Moncler. 

All’interno La Giornata in 7 news e Faggionato sul maxi emendamento alla legge di Bilancio proseguono i Fatti, poi Faieta sul capo ultrà del Milan arrestato per droga fotografato con Salvini, Imberti sulla corsa a un posto da presidenti di provincia (ora votati da sindaci e consiglieri di oltre 5500 comuni), Morando da Trento sulla guerra tra Trento e Torino dei due festival dell’economia («C’è più offerta che domanda»), De Luca sul virus e Holgado sul vaccino italiano, concludendo con un’intervista “classica” (con domande in neretto) di Preziosi a Mastella. 

4 lettere (senza risposta) e Coen sul super green pass che contro Omicron «questa volta non basta» (e al cotnrario del cartaceo sul sito è scritto con la G maiuscola...) aprono le Analisi, poi – dopo l’inserto di cui diremo fra poco – D’Aprile sulle armi automatiche («sono tra noi e la mancanza di regole è un pericolo»),

Balassone sui consiglieri Rai astenuti al voto sui tg notturni «inadatti al mestiere», Annicchino sull’«algoritmo della repressione che la Cina usa contro gli uiguri»

e Cocco sui referendum di Taiwan, RAV alias Ventura sul caso Zemmour che mostra come i nuovi radicalismi nascono dal centro, per finire, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, chiudendo con l’esordio del freelance Andrea Rizzi da Londra sulla prossima Cop27 «occasione per parlare dei diritti umani in Egitto» in un articolo uscito martedì in inglese sul sito The New Arab

Un gran pezzo di Lamberti sul non dimenticare i morti «per uscire dalla pandemia» apre le Idee,

poi con Fabio Vassallo sulle «Scene da un mercimonio» e il «Cercare un senso» nella serie The Ferragnez,

per finire con “Cose da maschi” di Giammei sulla cravatta sufficiente «per evadere le regole senza romperle». 

In ultima pagina, il promo con QR code dell’offerta lancio all’abbonamento annuale a Domani in pratica a metà prezzo

 
Al centro del giornale il 26° DopoDomani cartaceo e digitale (dei 33 finora realizzati, anche se dopo i primi esperimenti... saltuari sotto la testata si dice “Numero 29”), con copertina disegnata da Felix Petruška, dedicato con il titolo intelligente «Fuori modə» alla moda «fluida, inclusiva, libera, omologata, globale, insostenibile», «nell’epoca della grande influenza». 

All’interno articoli interessanti, tutti inediti (una delle poche volte, a dirla tutta... e per noi abbonati e aficionados, è bellissimo!) e ben poco visti in Italia su uno degli settori chiave per il nostro Paese e peggio raccontato dai media: il designer Andrea Batilla sulla moda nel giornalismo italiano, il critico Carlo Antonelli (che sulla moda maschile firma inoltre un’intervista “classica” a 4 voci: l’editore Gert Jonkers, i critici Guy Trebay e Angelo Fiaccavento, più il consulente Giorgio de Mitri, tutti gratificati di un trafiletto come quelli fino allo scorso maggio a volte su Domani dedicati agli autori degli articoli), da Milano un’intervista di Lucarelli alla stylist Ramona Tabita («macchina da look» di Eloide e Ghali)

e Cotugno sulla «versione fashion della sfida sulla transizione ecologica», la visual theorist Maria Luisa Frisa, il grafico Luca Fontò, l’autrice Valeria Palieri, Penati sulle capacità manageriali e Signorelli ancora da Milano, concludendo con un’altra intervista “classica” di Preziosi allo stilista Antonio Marras.

Lungo la giornata, altri spunti e nostre segnalazioni.

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