mercoledì 25 gennaio 2023

Europa e stampa da una parte, governo dall’altra

Si parte con richiami alti a De Luca, diretòr e Marchesi, poi editoriale di Pasquino sull’Europa «uscita dall’orizzonte della politica» dopo Draghi, apertura anche oggi di Merlo sul ddl pensato contro la stampa libera, fotonotizia di Meletti su Gianni Agnelli dopo l’incensazione generale di ieri per i 20 anni dalla scomparsa, nonché l’usuale manchette di QR code aggiornamenti e promo DopoDomani

All’interno La Giornata prosegue i Fatti in 2 mezze pagine esterne “Italia” e “Mondo” (sempre con inguardabile sottotestatina centrata tra le due colonne, nonché l’incomprensibile assenza di filetto fra quelle a destra che pur la rende meno fastidiosa...) inframezzate da Faggionato sui balneari e De Luca su Zelensky (che oggi compie 45 anni), poi con Iannaccone sui conti di «ripescati e amici di partito» al governo e Ricciardi sui benzinai, la nuova puntata di Tizian & Trocchia dell’inchiesta sull’estrema destra ed Erler sul rider picchiato e insultato a Rovereto, Merlo sull’ergastolo ostativo e Zini su Mattarella al nuovo CSM, De Benedetti su Conte a Bruxelles e Attanasio sul boicottaggio della Lega araba in Libia (entrambi in una pagina scorrettamente segnalata già di Analisi...),

chiudendo con Bolzoni sui «misteri trapanesi nella felice latitanza di Messina Denaro». Meletti sul capitalismo «soprattutto un affare di famiglia» insegnato dall’Avvocato apre realmente le Analisi

accanto a Malan da Milano sulla «memoria selettiva sulle promesse e i soldi della Fiat», poi con 3 lettere (senza risposte) e Balassone sulle «relazioni pericolose di Google che diffondono disinformazione sul web», il diretòr su Lega e Fd’I che «vincono perché usano gli strumenti della sinistra», un provocatorio Romanelli sull’unità d’Italia («Tanto valeva non farla proprio»), Testa sul Congresso diviso per il default USA e infine Caterina Zanfi fa il punto su vere fatiche e responsabilità del parto scaricate sulle spalle delle madri. 

2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Susini sull’alterazione della Shoah che «può avere fini politici» e la divina Marchesi sul documentario Hometown che la fa raccontare «da due vecchi bambini di Cracovia», cioè il fotografo Ryszard Horowitz e il regista Roman Polanski. 

In ultima pagina, il promo con codice QR del supplemento Finzioni

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

Nessun commento:

Posta un commento