martedì 23 aprile 2024

“Domani” sotto attacco, la solidarietà globale

1295° Domani dall’esordio, con incipit-anteprima di Urbinati sul tempo delle democrazie liberticide «dall’Italia agli USA» e di Riva su Netanyahu per cui «finché c’è guerra c’è speranza», apertura per il terzo giorno in taglio alto di De Benedetti e Iannaccone sull’attacco a Domani e alla stampa libera con la solidarietà globale di media e sindacati, fotonotizia firmata Di Giuseppe, Merlo e Preziosi sulla riconferma di Bardi in Basilicata, richiami sempre in calce a Da Rold sulle dimissioni del capo dei servizi militari israeliani, Signorelli sul tramonto del Metaverso sognato da Zuckerberg, Pacifico sulla seduzione ridotta ad algoritmo nell’ultimo (in tutti i sensi) romanzo di Siti, più l’usuale doppia manchette d’inserzione della Fondazione TOG presieduta dall’editore. 

All’interno Iannaccone e Di Giuseppe aprono i Fatti, poi De Benedetti sopra all’appello contro gli attacchi a Domani e per la libertà di stampa in Italia con i primi (tanti) firmatari, un’intervista domanda-risposta ancora di Iannaccone a Roberto Saviano sopra a “L’editoriale” interno di Urbinati, Preziosi e Merlo, ancora Di Giuseppe, Trocchia accanto a Depascale da Torino, le colonne “Italia e Mondo” accanto a De Luca (rientrato a Roma, se non è un errore...), per finire con Da Rold da Milano e Riva. 

Lo storico Claudio Rabaglino su «Quando il PCI accettò la democrazia» apre le Analisi, poi Signorelli da Milano, per chiudere con 4 lettere (senza risposte) accanto al “Cannocchiale” (con la perdita dell’articolo nel nome della rubrica nell’occhiello...) di Risso. 

Orsenigo da Milano apre le Idee, poi ancora De Benedetti da Bruxelles e Ciconte, concludendo con Pacifico su I figli sono finiti di Siti.

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Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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