E con il primo lunedì di Domani (con elezioni e referendum) sul sito e in edicola, si è completata la prima settimana e il progetto tante volte enunciato da il diretòr e l’editore sembra delineare meglio i suoi contorni: un sito e un giornale che più che ripetere le notizie del giorno (ormai rintracciabili ovunque, su web e in tv) vogliono piuttosto commentarle, andarla e scovare, fare inchieste e segnalare quelle più importanti e sottaciute. Forse non una svolta epocale, ma per certi versi inedita... soprattutto viste le firme, i temi e gli approfondimenti.
Oggi l’editoriale di Pasquino e il reportage di Preziosi (ma anche la vignetta extra di Campagna) in prima pagina segnalano in pratica le prime votazioni democratiche al mondo dopo il lockdown – con un titolo uguale praticamente su tutti i quotidiani – a cui seguono nei Fatti un altro doppio articolo di Giulia Merlo e un’opportuna storia europea «dei tagli (e dei fallimenti)» per capire se esiste una «dimensione ideale di un parlamento» di Francesca De Benedetti. La Giornata di brevine come ieri è ribattezzata La Settimana, è tutta costituita da grafici e si trova affiancata dai «Primi dubbi sull’unico farmaco che sembrava funzionare» (esordio di Lucilla Vazza) e i nuovi casi fra gli anziani in Europa (di Vanessa Ricciardi). Poi spazio all’attesa prima inchiesta finanziata dai lettori (segnalata anche su Professione Reporter), sul cobalto in Congo a cura di Luca Attanasio: gli fa da spalla Meletti sull’Ilva di Taranto, che «è già morta ma nessuno osa dirlo».
Le 5 lettere (con risposta alla prima), l’usuale vignetta di Campagna e il ricordo di Rossana Rossanda con l’esordio dell’avvocato Grazia Volo apre la sezione Analisi, in cui tornano Melloni a proposito di «Come ogni anno, ci siamo già dimenticati della scuola» e Urbinati su come «Soltanto il populismo sembra immune al coronavirus». Poi ecco un articolo dello scrittore Archie Hall che vive tra Londra e Hong Kong uscito in inglese sulla community Persuasion e uno del più celebre studioso delle disuguaglianze Branko Milanovic su «Jeff Bezos e Stalin: chi è l’uomo più ricco della storia?», chiudendo la sezione con l’ingegner Francesco Ramella sul climate change e il chimico Luca Beverina sui tappi non riciclabili come le bottiglie.
Come sempre chiusura con le Idee, in cui spicca (fra un articolo del digital librarian Andrea Zanni sulle dipendenze da tecnologia e un profilo di Elisabeth Asbring sulla 17enne Greta Thunberg dalla rivista The Passenger in uscita dopodomani da Iperborea) una prima pagina tutta di Davide Toffolo sull’Andrà tutto benino nella scuola:
E nonostante elezioni e referendum, nella giornata non sono mancati nuovi thread, segnalazioni e commenti:E dopo qualche anticipazione su Instagram, oggi il grande esordio sul @DomaniGiornale cartaceo di @DavidElTofo pic.twitter.com/QPCx8oowRU
— PazzoPerDomani (@PazzoPerDomani) September 21, 2020
Ci sono molte parole del lessico politico che hanno perso il loro significato originale (radical chic, populismo) e altre che non ne hanno mai avuto uno (sovranismo). Ma in questo campionato la mia preferita è senza dubbio "riformismo"
— Davide Maria De Luca (@DM_Deluca) September 21, 2020
Livello molto alto di scrittura ed ottimi spunti di riflessione per un approccio che non sa di “vecchio” (anche nel caso di cinema, sport...). Spero che a breve affrontiate anche un argomento “sommerso” come quello dei papà separati, vittime spesso dell’alienazione parentale...
— Zona Buia (@BuiaZona) September 21, 2020
Oggi su Domani..😊 parte la mia inchiesta per @domanigiornale sulla filiera del #cobalto per #autoelettriche (e #Smartphone) che pulisce il nostro mondo ma inquina il #Congo. per #UNICEF ci lavorano almeno 40mila . Corri in edicola pic.twitter.com/g1PvWg14Rp
— Luca Attanasio (@LucaAttanasio2) September 21, 2020
Il giornalismo ha un valore sociale sacro, deve aiutarci a interpretare la realtà. Non solo a prendere nota, è riduttivo raccontare solamente (e spesso la cronistoria degli eventi è faziosa...).
— Ferdinando (@ferdinando1_a) September 21, 2020
🗞️ @domanigiornale fa critica a tutti i partiti, tutta la politica. Nessuno escluso! pic.twitter.com/aFkdPmlYo8
Proteggere il clima e proteggersi dal clima avverso.
— Francesco Ramella (@ramella_f) September 21, 2020
Su @domanigiornale racconto i grandi progressi fatti dal Bangladesh e di come politiche di adattamento possano ridurre radicalmente gli impatti negativi dell'innalzamento del livello del mare e dell'aumento della temperatura. pic.twitter.com/ToUIkHPLLz
Chiudete un gli occhi. Dopo una riunione di lavoro avete un momento libero, tirate fuori il cellulare e vi appare il rosso dell’icona notifiche: percepite quella scintilla di fugace piacere, quella scossa di godimento nell’attesa della notifica e nella sua visione? È dopamina pic.twitter.com/bYtEg1oLiC
— Fi.Fa. (@trumanews) September 21, 2020
Nel pomeriggio, a urne chiuse, spazio sui social un audiocommento del diretòrI magnifici "7"@domanigiornale@PazzoPerDomani@PFeltri@pazzoperrep pic.twitter.com/OMTJYUcp7f
— Piervittorio Miatton (@PiervittorioM) September 21, 2020
e a varie ed eventuali:L’audiocommento del direttore @StefanoFeltri sui primi risultati di #referendum ed #ElezioniRegionali pic.twitter.com/uhMIzCSly0
— Domani (@domanigiornale) September 21, 2020
I magnifici "7"@domanigiornale@PazzoPerDomani@PFeltri@pazzoperrep pic.twitter.com/OMTJYUcp7f
— Piervittorio Miatton (@PiervittorioM) September 21, 2020
A prescindere da come andranno a finire le elezioni regionali, un risultato certo ce lo abbiamo già: per le donne è ancora difficilissimo accedere ai vertici regionali - https://t.co/TfVQs4bMXE
— Filippo Teoldi (@Filippoteoldi) September 21, 2020
#EXITPOLL #maratonamentana #ElezioniRegionali2020 #elezioni2020 #ElezioniRegionali pic.twitter.com/10VA6bCrqH
— Dario Campagna (@darcampagna) September 21, 2020
La prima serata elettorale della #redazione di #Domani @domanigiornale #newsroom #referendum #regionali2020 pic.twitter.com/ozBmT592z5
— Francesca De Benedetti (@FrancesDiBi) September 21, 2020
Nelle città di Milano e Roma, solo nei centri storici il No vince. Tutto il resto della città è per il Si al referendum costituzionale - https://t.co/SbhUQGgQtr cc @domanigiornale pic.twitter.com/aNasTQr5h8
— Filippo Teoldi (@Filippoteoldi) September 21, 2020
Pensavate fosse fatta? Invece il taglio dei parlamentari impone una serie di modifiche per far funzionare il parlamento light (ma c’è tempo: il sì cementa fino al 2023 la legislatura) #ReferendumCostituzionale https://t.co/h6cS1Ukdfy
— Giulia Merlo (@giullimer) September 21, 2020
Nessun commento:
Posta un commento