mercoledì 16 settembre 2020

Domani, il giorno dopo (e si prosegue con più forza)

Il secondo Domani cartaceo è come previsto più snello, passando alle 16 pagine annunciate come canoniche. Come dice un lettore,

e anche ieri sera gli abbonati potevano leggere il giornale già alle 22: poi il diretòr segnala un articolo solo on line e noi facciamo gli spiritosoni... Intanto Prima Comunicazione mostra le foto del tradizionale incontro di presentazione al Quirinale del nuovo quotidiano: e un altro lettore fa notare un dato di fatto che ben pochi possono vantare: mentre noi aggiungiamo una chicca grazie alla benemerita Radio Radicale:

Ma come si presenta, questo secondo numero cartaceo?

L’editoriale (stavolta in orizzontale) è lasciato allesordiente Nadia Urbinati sul referendum per il taglio dei parlamentari, sotto il quale la coppia di segugi Fittipaldi & Tizian proseguono l’analisi esclusiva dei pagamenti nella Lega, a cui segue un bell’approfondimento della «grande confusione europea sulla riapertura delle scuole» curato da Lisa Di Giuseppe e un quadro inquietante sulla stampa in Ungheria raccolto da Francesca De Benedetti.

Poi la pagina con La Giornata e il pezzo aggiornato sull’aumento delle accise firmato Vanessa Ricciardi, a cui segue «La sindrome del 2016» con «Il fantasma di Renzi che aleggia sul referendum» di Giulia Merlo e la situazione del PD riassunta da Daniela Preziosi. Chiude la sezione dei fatti un profilo del presidente campano De Luca firmato Nello Trocchia.

Aprono la sezione Analisi l’efficace riassunto di Marco Almagisti e Paolo Graziano sul voto in Veneto tra Zaia e Salvini e il sempre brillante Meletti su «Il postino italiano che non suona nemmeno una volta» a proposito della multe a Poste Italiane. Poi altre 5 lettere (2 con risposta firmata del diretòr), la vigna di Campagna (ops) la situazione tra Europa e Cina ritratta dal politologo Antonio Fiori. È poi il regista Daniele Vicari a raccontare come «La ferocia della provincia uccide sempre con pugni e calci», poi la sinologa Giada Messetti chiude la sezione con un altro pezzo sul Dragone e perché «Trump prova a sfondare la muraglia digitalecinese».

Anche oggi la sezione sulle Idee inizia con un estratto da un libro appena uscito: dopo la gentilezza di Carofiglio ecco la speranza di Martha C. Nussbaum (da oggi in libreria per il Mulino), che «non è razionale ma può cambiare il mondo», un approfondimento su come dietro la cronaca nera ci siamo un po’ tutti noi scritto da Antonella Lattanzi e magnificamente illustrato da un altro esordio, l’affascinante Marilena Nardi. Chiusura culturale al top del pop (ops again) con il ventennale del primo lockdown italiano del Grande Fratello, tracciato a rapide pennellate dall’autore Fabio Vassallo.

Su Instagram ancora una manciata di Storie tra ieri e oggi (in particolare con unaltra immagine desecratata dalla redazione):

e una nuova vignetta di Davide Toffolo detto El Tofo

a cui segue una feticistica schermata, da unintervista di due settimane fa per un articolo di oggi:

a cui noi aggiungiamo una bella segnalazione: e notiamo uno spazio promozionale che ci fa piacere:

In serata, viene preannunciata una nuova diretta Instagram con il diretòr, che inizia quasi unora dopo il previsto («Sono giornate intense, come potete immaginare»), dove oltre al fidato Daniele Erler (alla scrivania accanto con la mascherina) appare fugacemente il caporedattore Mattia Ferraresi e poi s’inserisce Dario Campagna, dando qualche curiosità sul numero appena chiuso e rispondendo in diretta alle domande dei lettori (compreso colleghi come Anna Masera), finché «Come dicono qui a Roma, si è fatta una certa» e la seduta è tolta... fino a Domani!

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