venerdì 2 ottobre 2020

18 volte su carta, quasi una maggior età

Prima pagina tutta all’attacco, con l’editoriale di spalla del diretòr sul ministro Bonafede che «non può rimanere in silenzio sui pestaggi in cella» e l’apertura di Alfredo Faieta sui conti svizzeri che proteggono il presidente lombardo Fontana dalle indagini.

All’interno nei Fatti il vicedirettore Fittipaldi prosegue a (cercare di) orientarsi nel ginepraio in Vaticano e Francesca De Benedetti si focalizza sulla prima ministra transgender in Belgio. Poi Merlo sul M5s che torna a parlare della riforma sulla legge contro il conflitto di interessi e Preziosi rende ragione delle mossa PD sulla legge elettorale, le news de La Giornata affiancano Di Giuseppe sulla «coppia di fatto» Ankara-Berlino, Faggionato sul governo che «vuole creare un gigante europeo dei pagamenti elettronici» e ancora Di Giuseppe sul balzo dei contagi in Italia. Trocchia approfondisce i suoi continui aggiornamenti sui pestaggi in carcere dello scorso 6 aprile a Santa Maria Capua Vetere e il portavoce italiano Riccardo Noury di Amnesty ricorda che esiste uno strumento per punire questi crimini: inserire nella legislazione il reato di tortura.

L’avvocato penalista Fabio Anselmo (difensore di numerose vittime d’ingiustizie e oggi compagno di Ilaria Cucchi) apre le Analisi tracciando una storia infausta dei continui abusi negli anni, mentre Pasquino invoca un dibattito pubblico per non lasciare al governo la scelta di come spendere i fondi europei. 5 lettere (senza risposte) e la vignetta di Campagna affiancano «L’emergenza permanente come strumento di potere» di Azzollini (illustrata da Costantini) e Paolo Gerbaudo ragiona su come «La democrazia del clic non basta ai 5 Stelle per salvarsi dalla crisi», accanto al sapido Meletti su Renzi che «non conta più neanche in Toscana». Il vaticanista Melloni dimostra come lo scontro fra Pompeo e il papa sulla Cina riveli quanto gli USA non capiscano la Chiesa, accanto alla sinologa Oertel su come in Europa inizia a prevalere la linea dura sui cinesi del 5G. Urbinati mette in guardia sul populismo che non basta a spiegare la radice fascista di Trump e ancora De Benedetti aggiorna il teso post-Brexit tra Londra e Bruxelles.

Un grande articolo sullo scomparso Quino (nonostante lo scivolone finale su una data) firmato da Cottafavi – di fronte a una pagina di pubblicità sul “suo” Festival della Satira in programma a Forte dei Marmi domani, con diretta streaming della prenotazione – sopra a una nuova striscia di Campagna apre le Idee,

e poi quasi monopolizzate da un pezzo vibrante di Igiaba Scego sugli italiani «riusciti a fare finta di essere “bianchi”» (citato in tv collegata dal festival Insieme a Quante storie)

e chiuse da R.A.V. (come si firma l’analista Raffaele Alberto Ventura sul suo profilo Twitter) sul programma tv Una pezza di Lundini del comico romano Valerio Lundini. A pagina 16 ancora il tipo di pubblicità che preferiamo:

Poi spazio ai commenti della giornata, a partire da quella che irrompe già alle rassegne stampa del mattino:

In particolare, segnaliamo due chicche editoriali: una replica del forum Ambrosetti sul sito e, dopo un’altra apparizione del diretòr a Otto e mezzo, ecco due appendici finali:

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