venerdì 9 ottobre 2020

Proteste e paure, 25° giorno

Editoriale del diretòr di spalla sul ritorno del virus e apertura di Cotugno sulla protesta per il clima che «resiste anche a Covid e politica» (con bella illustrazione di Costantini). Nella manchette, forse nemmeno a pagamento, il simbolo dell’agenzia ONU per i rifugiati.

All’interno, Di Giuseppe e Preziosi cercano di dipanare la matassa politica (e non è una frase fatta: stante il virus la materia è quanto mai inestricabile) e D.P. (che non è un partito ma le sole iniziali della seconda giornalista) prosegue il suo monitoraggio sulla corsa a sindaco di Roma. Ballarini mostra come i contagi sembrino fuori controllo nonostante Immuni e Vazza relazione sulle voci di lockdown mirati. Pippo Russo spiega cosa succede nel caso alla Serie A, poi Faggionato & Tizian riprendono le fila del manager leghista socio in affari con il governo russo, con De Luca a segnalare la svolta “moderata” di Salvini per ora solo tattica. La Giornata con le brevine affianca la nuova puntata di Merlo sul CSM, quindi Andrea Moizo da Genova torna sui fondi per il crollo del Ponte e Luciana Cimino fa il punto sui metalmeccanici dopo la rottura delle trattative, chiudendo la sezione Fatti.

Le Analisi si aprono con Enrico Giovannini che presenta il rapporto Asvis e Sara Dellabella sugli «intergruppi delle lobby» in parlamento (scatenando diverse reazioni), poi Attanasio spiega «Perché Liliana Segre ha scelto di passare il testimone a Rondine» nella sua ultima testimonianza pubblica. Quindi le Analisi (con 5 lettere e nessuna risposta), un’altra gran vignetta di Campagna

e il commento del portavoce italiano di Amnesty su Zaki pressoché abbandonato dall’Italia. Poi il quasi sprezzante Melloni sul cardinale Ruini e «I cattolici ossessionati dalla rilevanza» e un’altra primizia: quindi la newyorchese Farinelli ragiona sul rifiuto di Trump a un dibattito online e Barbara Pollastrini («deputata PD», specifica per la prima volta la qualifica in corsivo sotto al nome) racconta dal suo viaggio il dramma della Bielorussia.

Quindi, come quasi sempre in settimana, solo 2 pagine (ma 3 articoli) per le Idee: la Generazione Z della serie Who We Are raccontata dal regista cremasco Guadagnino vista dal milanese Bazzi, un estratto dall’autobiografia di Luciano Ligabue e dato il Nobel la presentazione di Louise Glück dal responsabile della cultura Cottafavi.

In giornata (mentre sul sito i podcast in basso non chiedono più «Sponsorizza» ma «Finanzia») scorrono altre curiosità,

le nostre segnalazioni e purtroppo anche il primo lutto tra i collaboratori di Domani: finché torna a twittare il SMM:

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