domenica 8 novembre 2020

55 giorni a Domani (ma senza contare schede elettorali)

55° Domani cartaceo con editoriale del diretòr e apertura (anche in versione audio sul sito) della sempre impeccabile Arianna Farinelli, come ovvio dedicati al (primo) finale dell’elezione USA (comprese le Storie su Instagram), con illustrazione di Costantini a partire da una delle foto di Biden che più ha circolato negli ultimi giorni: come si può vedere dai nostri post sulle maggiori prime pagine italiane e internazionali, è un buon tentativo di smarcarsi e presentarsi diversamente dagli altri, titolo su tre righe compreso (anche se, come la precedente, l’immagine disegnata dal graphic journalist ravennate non ci sembra così convincente rispetto ai suoi abituali ritratti in bianco e nero: ma magari è un nostro rilievo basato sul gusto personale).

All’interno Branko Milanovic, in un articolo uscito ieri in inglese sul suo blog Global Inequality, s’incentra su cos’ha portato Trump alla Casa Bianca (con trafiletto sulla Pennsylvania firmato dalla Redazione) e Tizian su Meloni «lady Trump d’Europaۚ», «mentre il suo alleato Salvini guardava a Mosca», accanto allo storico Raffaele sul Sudamerica (memorabile l’incipit: «A uno studio dell’America latina fanno sorridere le notizie provenienti dagli Sti Uniti relative a presunti brogli elettorali, a minacce di ricorso alla Corte suprema, a richieste di sospensione del conteggio dei voti»). Dopo le 7 news de La Settimana e Preziosi su Mattarella “personaggio della settimana”, Enrico Fierro racconta lo tsunami coronavirus per la sanità calabrese e Merlo fa il punto dei contagi. Azzollini aiuta come sempre a districarsi nella giungla di norme italiane (con trafiletto di Ricciardi sulle FAQ del governo) e Trocchia affonda le sue mani su «Roma capitale della cocaina» (giusto per ricordarci che il Covid non ferma i vecchi problemi). Pippo Russo prosegue i reportage dalle magagne del Cio in Svizzera e ancora Merlo i temi della giustizia, sulla delusione via social tra avvocati e ministro Bonafede.

5 lettere (una con risposta del diretòr) tornano su pagina destra aprendo le Analisi, accanto a Guntram Wollf (direttore del Bruegel) sui danni a lungo termine della disoccupazione per i giovani, seguito da Attanasio sui nuovi muri a 31 anni dal crollo di quello di Berlino (un’era geologica fa). Saraceno spariglia chiedendosi «se la Bce può costringere l’Italia a prendere il Mes» e il direttore Tarantino della Fondazione Feltrinelli chiude la sezione con «Le 13 proposte urgenti per una “scuola sconfinata”».

Le Idee si aprono con un gran pezzo del fotografo Timothy Greenfield-Sanders su Toni Morrison e «il punto di vista dell’uomo bianco», ma anche anche con i cahiers de doléances di Barbara Silbe, direttrice di EyesOpen! Magazine (come indicato da una nota a fine articolo, anche se mancante del punto esclamativo: non pochi refusi, oggi), citando un articolo del Foglio di qualche giorno fa, poi torna Sinisi su René Girard a 5 anni dalla morte di uno dei più grandi filosofi del Novecento e Manuel Agnelli che insieme a Levante e Mauro Pagani festeggiano anche su carta (dopo il disco Note di viaggio Capitolo 2) gli 80 anni di Guccini:

Chiude Eva Ferri con un pezzo che andrebbe affisso in tutte le librerie e biblioteche d’Italia (oltre che nelle scuole e in altri punti strategici) In giornata, nuovi spunti: In serata, nessuna diretta ma un tweet esplicito del diretòr: più bei commenti, nonché amorevoli risposte notturne del SMM (da casa in smart working):

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