mercoledì 11 novembre 2020

Apri e chiudi, Domani e zone rosse

Apertura (non allarmistica, ma allarmante) sui contagi a firma Di Giuseppe con grafico del data editor Teoldi, che sovrasta l’editoriale del vice caporedattore Imberti sulla scomparsa dei partiti davanti al virus: ed è subito sera, per così dire.

All’interno La Giornata in 7 news e il punto di De Luca («Il contagio pare stabile ma altre quattro regioni andrebbero chiuse ora») affacciato alla scena politica riassunta da Preziosi («Nessuno osa dirlo, ma ormai si va verso la zona rossa per tutta l’Italia») e a quella giudiziaria da Merlo («Giudici di pace dimenticati, senza informatizzazione e tutele»). Trocchia completa il quadro sull’incredibile commissario Zuccatelli la docente Valentina Chidamo racconta la singolare protesta torinese della 12enne Anita: uno spicchio di luce dopo 4 pagine in cui è difficile non farsi prendere dallo sconforto per il nostro povero Paese.

Il vaccino cinese già in test negli Emirati vede l’esordio del freelance Youssef Hassan Holgado (che vive a Roma e scrive in italiano, inglese e spagnolo) e il “cessate il fuoco” nel Nagorno-Karabakh vede il ritorno di Giunio Passarelli, così come Marco Grieco su «Il silenzio di tre papi sugli abusi dell’ex cardinale”, poi De Benedetti ci aggiorna sulla «risposta UE agli attacchi jjhadisti» dal summit a Bruxelles (senza l’Italia, ça va sans dire). Faggionato sulle accuse dell’antitrust europee ad Amazon e Martini sul CdA scaduto delle ferrovie italiane chiudono i Fatti.

Le Analisi partono con una vibrante intervista “vera” (con le domande in neretto) di Alessandro Ajres alla leader delle proteste polacche sopra il reportage di De Benedetti sul dissenso nelle forze dell’ordine nella «linea dura dettata dal palazzo»: una buona notizia, che di questi tempi aiuta il morale di tutti. 5 lettere (senza risposte) e un commento di Marco Ponti sui mezzi pubblici ancora affollati precedono un altro bell’articolo di Mario Giro sull’arte di mediare e l’obiettivo anti-haters di Biden e un altro pure interessante del ricercatore Nicola Melloni su tre referendum fra i tanti in concomitanza alle presidenziali USA. Concludono la sezione il ritorno di Cotroneo sul futuro dell’Amazzonia con Biden e Ricciardi sulla (solita) Italia che ha viuolata la direttiva UE sulla qualità dell’aria.

Le Idee iniziano con un bel punto di Paparoni su «l’eterno dilemma della street art» dopo l’arresto (e smascheramento) a Roma del 31enne writer Geco

proseguono con una nuova provocazione della brillante Pilotti sulla bellezza femminile e chiudono ancora una volta con Campagna che illustra Scego: In giornata, soliti spunti tragicomici dal nostro meraviglioso Paese: compresi i nostri:

A mezzogiorno torna la diretta Facebook (qui integrale) dalla redazione, per la prima volta anche su Twitter, con Giovanni Tizian e Nello Trocchia entrambi in smart working:


In serata la notizia di altri due extra sul web per domani sera 

e poi il diretòr torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale) con anche Carofiglio:

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