domenica 20 dicembre 2020

Vai avanti tu che mi vien da ridere (diciamo così)

Editoriale del diretòr e apertura di Azzollini (giocoforza deprimenti) sulla gestione sempre più improvvisata della pandemia da parte del governo, con un’immagine da una casa di riposo lombarda che tende a mitigare soltanto un po’ lo sconforto di chi legge con un po’ di umana solidarietà e intelligenza (quello che appunto non traspare dai media, anche se il Paese sta in piedi proprio perché ci sono entrambe e non poche). Ancora niente “conto alla rovescia” sul Recovery plan proposto da Giovannini: noi speriamo di vederlo presto al posto del meteo accanto alla manchette, come lasciato intendere nella diretta streaming di mercoledì scorso.

All’interno i Fatti si aprono con La Settimana in 6 notizie e il Personaggio della Settimana illustrato da Campagna (Haftar spiegato da Mario Giro, ieri sera a TG3 Linea Notte per presentare il suo nuovo libro Guerre nere), poi Trocchia sull’assoluzione della sindaca Raggi e Preziosi sugli effetti nella corsa al Campidoglio, Ricciardi «tra palco e realtà» sulla valanga “indie” selezionata per il Festival diSanremo ma che «intanto rischia di morire» e Fierro in una bella intervista “vera” (con le domande in neretto) al carismatico missionario comboniano padre Alessandro Zanotelli, prima della chiusura con Pippo Russo su «Quel risiko calcistico che unisce il Lille e l’Italia» con inquietanti trame societarie in Milan e Roma.

Le Analisi partono di nuovo sulla destra con il ritorno dai tempi del secondo Domani cartaceo del duo Almagisti & Graziano su come «In Veneto il centrosinistra non ha ancora capito il caso Zaia», a cui seguono 6 lettere (senza risposte), il commento del vicedirettò Fittipaldi sulla sindaca Raggi, il «diario europeo» di Saraceno sul risveglio dell’Unione come «Effetto Covid» e le consuete riflessioni di Fammoni sui dati Istat del censimento 2019, per chiudere con Farinelli sul «Natale di New York senza lieto fine» («Biscotti, vaccino e lockdown») e Salvatore Vassallo sulla protesta di 51 diplomatici italiani per le ultime condanne a morte incredibilmente comminate da Trump ormai a fine mandato per mere ragioni strumentali (giustamente definite «la sua eredità peggiore»).

Nella ricca sezione Idee, apre un sempre più autoindulgente Coppola sul concerto virtuale dei Gorillaz durante la pandemia (citando anche sue vecchie interviste al leader Damon Albarn dei Blur), poi proseguono la sempre divertente Pilotti sui «sex symbol che ci meritiamo» e il sempre interessante Paparoni su Pier Paolo Calzolari, per concludere con la prima “chiacchierata a tre” di Domani, con protagonisti il poeta Milo De Angelis e i registi gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo sulla vita che «non si può scrivere soltanto in prosa».

Oltre alla Settimana in foto su Instagram (da India, Messico, Kirghizistan, Danimarca, Italia e Svizzera), in giornata nuovi spunti e suggerimenti dal web:

compresi i nostri: più il consueto “digital first”, una nuova newsletter per chi non è abbonato, e il teaser del diretòr:

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