venerdì 15 gennaio 2021

Così andò o le 120 giornate di “Domani”

120° Domani cartaceo, con nuovo editoriale di spalla sul governo firmato Ignazi e apertura di Preziosi sulla scelta di portare la crisi in parlamento, con 26° foto di Conte in prima come sempre rappresentativa: stanco, mascher(in)ato, solo, ma ancora in piedi e che cammina in avanti. Vedremo fin dove... 

All’interno si torna alla scansione più abituale, con La Giornata in 7 brevine e un commento del diretòr sul Mes ormai non più decisivo ad aprire i Fatti, di fronte a una nuova pagina del data editor Teoldi che con i suoi grafici efficaci (ed esclusivi, ça va sans dire) aiuta a leggere la crisi anche da «cosa succede sul web». Il vicedirettò Fittipaldi allestisce poi una disamina «Dentro la mente di Renzi», reso visivamente da una sempre più straordinaria Marilena Nardi (che pure su Facebook si schermisce: «Per mancanza di tempo, il disegno è riciclato e attualizzato»), e nel suo «diario della crisi» Di Giuseppe come molti si chiede se saranno proprio i senatori renziani a salvare Conte (nemmeno una pandemia c’impedisce di dimostrare che Italians do it better...), quindi De Luca ragiona sulla terza ondata e con il filosofo Luca Savarino torna l’epistemiologo Vineis sul rischio di usare subito tutte le dosi di vaccino. Chiudono De Monte sul regolamento di Dublino che «mette in gabbia i rifugiati» e una lettera aperta da Bergamo al commissario Arcuri dal sindaco Giorgio Gori, dal garante comunale Valentina Lanfranchi e dal direttore della casa circondariale Teresa Mazzotta perché «La campagna vaccinale non dimentichi i detenuti». 

Avvio inconsueto delle Analisi con Giro sulla corsa russo-cinese al vaccino in Africa e Morini sulle ministre di Renzi trattate da comparse, poi la coppia Franzini & Raitano su come superare Quota 100 e le sue discriminazioni e Balassone sulla nostrana «tv-disastro che nessuno vuole sistemare», 4 lettere (senza risposte ma con l’ultima rilanciata dall’autore su Twitter) e Rielli su Facebook e «dallo stato di diritto allo stato delle aziende», per chiudere con Farinelli sul mese che ha cambiato l’America e il caporedatòr Ferraresi sui dilemmi di McConnell per l’impeachment

L’esordio del grande designer Riccardo Falcinelli su «Tutti i simboli di Jake Angeli che non abbiamo capito» apre le Idee, con Zanni sui 20 anni di Wikipedia («non sarà perfetta, ma ha realizzato la vera ambizione che stava dietro al world wide web»),

l’editor Cottafavi che ragionando su questi ultimi anni si spinge a predire «Cosa ricorderemo dei nostri anni Venti» (con un trafiletto di Redazione sul Salone del Libro) e Cornia che conclude visionario invocando «la versione live dello spettacolo dei vaccini in tv». 

Per tutto il giorno, altre segnalazioni dal we,

comprese le nostre: E intanto, da lunedì non c’è più traccia di Campagna... speriamo sia solo a (meritato) riposo, ma l’attualità stringe!

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