domenica 24 gennaio 2021

Tra passato e presente, ma non in guerra

Ancora in abbinata (su richiesta) al debuttante DopoDomani cartaceo, il Domani di oggi parte con un editoriale in taglio alto del diretòr sul conto della crisi e un’apertura di Preziosi sul PD per il voto in Senato, con primo piano di Zingaretti mascher(in)ato ma che nonostante quello appare perplesso. 

All’interno le 7 news per La Settimana e Il Personaggio della Settimana alias Renata Polverini (tratteggiata da Trocchia e illustrata da Campagna insieme all’immarcescibile Bruno Tabacci), aprono i Fatti, poi è Merlo a tracciare una breve storia dei “responsabili” al centro dello schieramento politico e Bruni a spiegare «Perché la credibilità dell’Italia come debitore è a rischio», Enzo Risso nella sua rubrica ribattezzata “Periscopio - La politica e la società raccontate attraverso i dati” (che fino a domenica scorsa si chiamava “Il cannocchiale”, vedremo se è stato un lapsus o un cambio di titolo... ora curiosamente uguale allo zibaldone di dichiarazioni dai giornali steso da Paolo Siepi su Italia Oggi) con la rivelazione su un terzo (!) di italiani favorevoli a discriminare gli stranieri, Riformato sul rimpasto della sindaca Raggi a Roma, quindi Bolzoni sulla ’ndrangheta «problema di famiglia anche per i giudici» e per la prima volta un doppio Martini (inteso come Daniele), sulle Olimpiadi di Cortina con il marchio dei Benetton e (siglato Dan. Mart.) le lettere al governo per salvare i bilanci di Ferrovie e Anas. A seguire torna anche l’accoppiata De Luca & Teoldi per il confronto tra passato e presente che mostra questa pandemia la peggiore dell’ultimo secolo, per chiudere con Matteo Garavoglia del Centro di Giornalismo Permanente a Tunisi dopo 10 anni dalla cacciata di Ben Ali («I tunisini vogliono finire la rivoluzione incompiuta»). 

Le Analisi si aprono su pagina destra con Brandolini da Barcellona sulle incognite del voto in Portogallo,

poi 6 lettere (senza risposte compresa l’ultima, un Diritto di replica dal presidente della Regione Calabria fino al 2020) e il commento di Salvatore Vassallo sui sondaggi per il possibile partito di Conte, chiudendo la sezione con un ricordo davvero “chirurgico” di Piccinini sui «palinsesti stravolti» alla tv italiana per lo scoppio della prima Guerra del Golfo 30 anni fa (e un Emilio Fede protagonista nel primo, neo-tg Fininvest). 

Una meno evanescente Annalia Venezia apre le Idee tornando a parlare di Milano non (ahinoi) per la vita notturna ma sulla rediviva Lady Moratti,

poi la critica Angela Maderna esordisce nello spazio domenicale sull’arte con un interessante approfondimento sul perché le donne sono di fatto escluse dall’arte e cosa serve per il cambiamento, per poi concludere con un altro gradito ritorno: quello del musicista Pierpaolo Capovilla (illustrato dal collega Toffolo, con due trafiletti di cui una firmato Redazione sulle armi in Arabia Saudita), che ragiona sull’errore della metafora bellica dato che «Non siamo in guerra col virus». In giornata, oltre alla rubrica “Ieri” su Instagram, altre segnalazioni: compresa la nostra di un altro anniversario (diciamo così):

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