mercoledì 14 aprile 2021

Vertigini da Recovery e dintorni

Apertura sacrosanta (e tanto per cambiare, inconsueta rispetto agli altri quotidiani) di Faggionato sul «Recovery degli scarti» con «Miliardi di nuovo debito per i progetti che l’UE non vuole» e foto sull’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria ed editoriale di Piero Ignazi in taglio basso sul rischio gilet gialli italiani tra vaccini e aperture, con in manchette il promo con QR code del Domani in digitale la sera prima - e il nostro post di ieri ha decuplicato le visite abituali: grazie!

All’interno La Giornata in 7 brevine apre i Fatti accanto al punto di De Luca sui timori per i coaguli e il blocco del vaccino di Johnson & Johnson, seguito dall’esclusiva di Fierro sui nomi degli intercettati nell’inchiesta “Xenia” per provare a smontare il “modello Riace” del sindaco Lucano, il riassunto di Casadio sul caso AstraZeneca e uno quasi sprezzante di Presbitero (a partire dal titolo: «Hanno consegnato i dati Covid agli studiosi sbagliati: quelli dei Lincei non li sanno usare») su «un anno sprecato», più il duo Massera & Merloni su Anac e Antitrust che «devono imparare a lavorare insieme». Quindi Trocchia sul “pragmatismo criminale” dei boss per evitare l’ergastolo (una “dissociazione morbida” in cui ammettono gli omicidi ma continuano a comandare) e Merlo sulle regioni per i vaccini nelle carceri (con infografica di Teoldi), concludendo con Martini sulla “isola felice” dei tour operator «nel deserto del turismo da Covid» e Cuperlo sul non cedere al localismo «soprattutto a sinistra» (pensando al presidente campano De Luca). 

2 lettere (con un lungo Diritto di replica del legale della Petraco a cui rispondono in blocco Faggionato, Tizian e Trocchia dopo l’articolo di lunedì sulla Saras) e l’intervento di Petrillo sul caos delle regioni e il «federalismo all’italiana» sempre più da riformare aprono la sezione Analisi, con l’esordio del manager Pietro Modiano per ragionare sul dopo-pandemia in cui due terzi degli italiani avrà accumulato più soldi in banca a spese dell’altro terzo che avrà pagato l’intero conto del virus (e la relativa sfida di conseguenza tra destra e sinistra),

poi Da Rold sulla «mano turca sui dossier caldi» («Libia, Mar Nero, Mediterraneo», sintetizza l’occhiello) e la nostra amata Morini sull’allarme Nato per i toni dello scontro tra Russia e Ucraina, chiudendo con Romanelli sulle origini del termine “dittatore” e le conseguenze di usarlo per Erdogan (che conquista anche Pagina 3)

e il ritorno di Fernanda Alfieri per il libro Peccato o crimine che ripercorre la relazione fra la Chiesa e gli abusi sui minori

Le Idee partono da pagina destra con Balassone sulle tv europee che con la serie Barbaren «possono combattere insieme contro Netflix»,

accanto a Fabio Vassallo sul «format genetico» della tv italiana che «ha capito che la fiction sul Dna tira» (a proposito del possibile ritrovamento di Denise Pipitone), poi Insolia in un bel pezzo storico-filosofico sui “malati di lavoro” e infine Lamberti sulle vertigini di chi perde il controllo (a partire dai libri L’arte di legare le persone e Blu), come sempre meravigliosamente illustrata da Nardi. Lungo la giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altri spunti: con un nostro piccolo extra

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