lunedì 10 maggio 2021

Esaminando il PNRR (e le sue storture)

20° fotonotizia dell’anno a tutta pagina in prima su Domani, dedicata ai fondi sanitari nel PNRR (meno di quanto destinato al piano casa e la metà dei miliardi di tagli alla sanità degli ultimi 10 anni...) con foto mascher(in)ata del ministro Speranza, più un inedito editoriale di RAV alias Ventura – che ha quindi risalito ancor più le pagine, dopo la “cover story” del 1° maggiosulle questioni di genere oltre il ddl Zan. In manchette il solito promo sul giornale in digitale dalla sera prima. 

All’interno l’articolo di copertina di Faggionato & De Luca (che ha fatto un super-riassunto in un thread su Twitter) sulla «rivoluzione mancata della sanità dopo il Covid», con un trafiletto di Preziosi sullo «scacco matto a Zinga e Letta» sulle comunali di Roma e la colonna di Meletti del lunedì sui morti sul lavoro (e «quanto pesa la diserzione dei sindacati», apostrofati nelle prime righe come «ipocriti») danno il via ai Fatti, con poi La Settimana nelle 6 infografiche di Teoldi e la rubrica “Il filo di Piero” illustrata da Campagna con Ignazi sulla «Troppa influenza dei giudici sui partiti», quindi De Lucia (che ne parla sui social) prosegue la sua inchiesta dal processo Ilva finanziata anche dai lettori (e segnalata anche dal diretòr) e Gonnelli sulle donne nel PNRR («più soldi ma non più libertà»), per chiudere la sezione con la rubrica “Il cannocchiale - La politica e la società spiegate attraverso i dati” di Risso (tornata a tutta pagina ma sostituendo il precedente “raccontate”) sugli inquietanti «effetti collaterali della pandemia su economia, persone e società»

accanto a Cotugno sui Verdi dopo il voto in Scozia («l’Arabia Saudita delle rinnovabili»). 

4 lettere (senza risposte, ma il colpo di scena dell’indirizzo a cui scrivere finalmente in minuscolo)

e l’intervento di Ramella sul «difficile equilibrio tra la tutela della libertà e la transizione ecologica» aprono le Analisi, con una pagina di Valentina Furlanetto su sfruttati e sfruttatori raccontati nel suo libro Noi schiavisti (che peraltro domani presenterà a Milano), il ritorno dopo quasi due mesi del duo Almagisti & Graziano, la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (la cui testata è curiosamente schiacciata più vicino ai riquadri sottostanti), Signorelli su «quando potremo guidare auto (veramente) autonome» con l’immagine dell’impagabile Elon Musk e per concludere La Settimana della Scienza curata da Bignami e ancora ben illustrata da Campagna. Un estratto dal volume Decontaminare le memorie dello storico Alberto Cavaglion (letto anche su Radio 3) sul «Memoriale di Auschwitz che non abbiamo potuto vedere» dà l’avvio alle Idee, seguito da Donaera sul dibattito su «libri o libroidi» (per citare l’occhiello, mai così sintetico) che «Anche quella degli influencer può essere vera letteratura» illustrato come sempre mirabilmente da Nardi,

e chiuso da Odifreddi su come «la storia si studia su Netflix». 

In ultima pagina, la promo delle newsletter di Domani con stavolta il primo piano che tocca ad Areale. 

Lungo la giornata, oltre alla rubrica “Lettere dalla Community” su Instagram, altri spunti:

compresi i nostri: In serata, il diretòr incontra su Twitter gli studenti di economia dell’università milanese Bicocca, alcuni dei quali da tre settimane curano un appuntamento settimanale sul sito di Domani da ragazzi di vent’anni.

e De Luca modera un interessantissimo dibattito de il Grand Continent sui brevetti dei vaccini.

Ancora più tardi, la richiestissima Merlo a Quarta Repubblica su Retequattro (qui la puntata integrale):

Nessun commento:

Posta un commento