mercoledì 2 giugno 2021

75 anni della Repubblica e del voto alle donne

150° Domani cartaceo dell’anno, con editoriale di Urbinati sull’inizio rivoluzionario della Repubblica che abbiamo scordato e apertura del diretòr su che cosa fare ora dell’Ilva (con tanto di titolo provocatorio che anticipa la domanda finale: «Che senso ha tenerla aperta?»), con foto dello stabilimento dove campeggia il logo ArcelorMittal e, in manchette, il disegno di Costantini con il QR code del podcast “Domani Talk”. 

All’interno le 7 brevine de La Giornata e il punto di Merlo su Salvini e la riforma della giustizia («Preferisce la piazza al parlamento») aprono i Fatti, con Ricciardi sulla «Transizione ecologica rinviata» e De Benedetti sulla lettera dei Verdi europei alla Commissione per i Recovery plan degli stati membri, De Luca sui nuovi contagi nel Regno Unito e Pasquino sul 2 giugno («La Repubblica siamo noi e dobbiamo averne cura», non retorico ma ineccepibile), poi Tizian & Trocchia sugli affari segreti dell’imprenditore Di Fazio e per concludere la sezione, a parte un trafiletto sul “green pass” europeo, una doppia pagina di Cotugno (sempre interessante e pragmatico, va detto e segnalato più spesso di quanto facciamo, purtroppo: anche per la sua newsletter “Areale”) sulla legge sul biodinamico dove – incredibile ma vero – «si gioca il nostro futuro».

«Il dono avvelenato di Salvini alla destra “rispettabile” europea» di Tarchi apre la sezione Analisi, con il ritorno del duo Franzini & Raitano con «La scomoda verità sulla (non) scomparsa della classe media» e Faggionato che, incurante degli strali del capitalismo nostrano, si chiede «E se iniziassimo a tassare le nostre multinazionali?», poi 5 lettere (senza risposta, ma con il prevedibile Diritto di replica finale di Feltrinelli dopo l’articolo di ieri sul libro di Meloni) e l’intervento dello storico Susini sull’equiparare per legge foibe e Shoah («regalo ai negazionisti»), Bolzoni su ’u verru Brusca (con il peraltro abituale errore nei giornali settentrionali e romani di mettere nei dialetti meridionali l’apostrofo alla fine anziché all’inizio degli articoli determinativi, qui per di più in tutto l’articolo...) e in chiusura di sezione il ritorno di Chiara Paris della Fondazione Feltrinelli sul voto alle donne nell’Italia di 75 anni fa e la fine della «legale presunzione di incapaicità» (se non andiamo errati, la prima volta delle virgolette in un occhiello di Domani) con «il potere di dire “no” e rivendicare gli altri diritti». 

Un altro articolo su Rino Gaetano con i misteri della sua morte giusto 40 anni fa nell’accattivante esordio di Paolo Morando da Trento (dopo l’articolo di un mese fa che parlava del suo libro su Eugenio Cefis citato pure nel corsivo in calce, allargando così quella che chiamiamo scherzosamente la lobby trentina) apre le Idee,

seguito da un efficace Raffaele Simone sulla paura che «scatena energia» e «Dobbiamo imparare a usarla» a partire dal nuovo ebook Il calcolo della paura di Marco Filoni, e concluso da un intrigante Ferrero sulle «debolezze di Naomi Osaka» che (dopo aver al torneo parigino di tennis nel Roland Garros prima dichiarato di boicottare le conferenze stampa e poi essersi ritirata) «rivelano i limiti del giornalismo». 

In ultima pagina, torna il promo del servizio “Oggi su Domani” con l’illustrazione di Costantini e i QR code dove trovarlo su Spotify, Apple, Google e Alexa. 

Lungo la giornata, oltre a una bella raccolta di foto su Instagram per il 2 giugno, ancora nuovi spunti:

compresi i nostri: e le dichiarazioni ufficiali:

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