martedì 8 giugno 2021

Federatori e riformatori, successioni e contrattazioni

Nuovo editoriale di Ignazi (sui sondaggi che, visto il voto tedesco, ormai «non bastano più a prevedere le elezioni») e inconsueta apertura del vice caporedatòr Imberti (meno di una manciata fino a oggi) su Draghi “federatore” del centrodestra, con foto di Salvini-Meloni-Tajani (e dida sfasata, citando in ordine errato «Lega, FI e FdI»...) e in manchette il promo del podcast “Domani Talk” per la nuova puntata che esce come ogni martedì nel tardo pomeriggio, pressoché inevitabilmente dedicata all’arresto dell’avvocato Amara e realizzata tutta internamente alla redazione, con “la Cassazione” (nomignolo scherzoso emerso in tv: ma la competenza e la precisione ci sono tutte, nonché la capacità di usarle bene e senza annoiare) Merlo che risponde a domande-riepilogo di De Luca. 

All’interno le 7 brevine de La Giornata e Di Giuseppe su «l’ennesima metamorfosi di Conte» aprono i Fatti, con Preziosi su Salvini «a palazzo Chigi per inseguire Meloni» e De Luca sulle giravolte della Lega per il blocco dei licenziamenti («Sì, no, forse»), poi Palladino sulla vergogna dei CPR italiani («Prigionieri come in Libia») e De Benedetti sulla Corte dei conti che ha bocciato l’agenzia europea Frontex, quindi Azzollini sulla “contrattazione” delle regole che «farà danni seri»

e Annicchino che propone «Un patto con l’islam per tendere la mano a tutte le Saman», chiudendo con Signorelli anche oggi su Jeff Bezos ma non per Amazon Prime («L’eterno bambino miliardario ci porterà tutti nello spazio») e il ricordo di Guglielmo Epifani affidato a Cuperlo (bello ma funestato da un refuso nell’occhiello)

sopra a una doppia fila per la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

4 lettere (fra cui la prima con bonaria – e ineccepibile – risposta del diretòr a una docente in pensione) e il ritorno di Roventini (dopo quasi due mesi) sull’accordo fiscale europeo

danno il via alle Analisi, con Giro su Macron che vuol lasciare l’Africa («Chi combatterà ora il terrorismo?»), poi tornano il presidente Claudio Castelli della Corte d’appello di Brescia sulla riforma giudiziaria («Il rischio di separare le carriere è quello di avere giudici deboli e pm che fanno i superpoliziotti») e il caporedatòr Ferraresi sulla sua vaccinazione romana mentre tutti gli davano del “tu” (citato anche da Costa nel podcast “Morning” de Il Post), quindi Romanelli sulle radici storiche della tassa di successione («L’antico dilemma dal feudalesimo alla Rivoluzione») e lo storico Greppi su «foibe, fascismo e Resistenza» in Italia sempre raccontate «a rovescio»,

concludendo con una pagina di Palmisano sulla ex ministra tedesca Giffey che nonostante le dimissioni per l’accusa di aver copiato parte della sua tesi di dottorato «vuole conquistare Berlino» (nel senso di vincere le elezioni a sindaco). 

Breve ma succosa sezione Idee, con recensione di Scarpa sulla giustiziera nel romanzo (candidato al Premio Strega) L’acqua del lago non è mai dolce di Gloria Caminito illustrata da Campagna e letta anche su Radio 3,

e una (come sempre gustosa) colonna finale di Mencarelli sul «Perché per i bambini il mare non è mai freddo?». 

In giornata, altri spunti:

e domani sera, un’altra diretta Instagram:

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