domenica 27 giugno 2021

Lavoro e diritti, c’è ancora molto da fare

Prima pagina tutta meritoriamente (ahinoi) sul lavoro, con duro editoriale di Giro sulle “morti bianche” dopo l’assurdo epilogo del 27enne Camara Fantamadi e (prima) apertura di Ikonomu sul dovere/bisogno del governo di evitare una crisi sociale con almeno 70 mila posti a rischio, accompagnato da una foto recente dei sindacati scesi in piazza a manifestare e in manchette il promo abituale del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e la rubrica di Risso “Il cannocchiale - La società spiegata attraverso i dati” (ancora senza “la politica” perché l’occhiello stia nella metà pagina) sui giovani e la loro idea di futuro danno il via ai Fatti, con un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi alla presidente Valentina Cuppi del PD e Cotugno dalla newsletter “Areale” sulla definizione legale di “ecocidio” da proporre alla Corte penale internazionale dell’Aja, poi Attanasio sul non aver ancora superato i decreti sicurezza di Salvini e il ritorno di Coen con un breve «Diario di un medico volontario» dall’ospedale Niguarda di Milano, concludendo la sezione con due succose pagine del duo Bolzoni & Trocchia sull’incredibile vicenda del «magistrato controcorrente» Alfonso Sabella finito con le case ipotecate e ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo contro lo stato italiano

3 lettere (senza risposte, ma con la prima che occupa i tre quarti dello spazio per rispondere all’articolo di mercoledì di Martini dal ministero della mobilità sostenibile) e un commento di Pasquino sul M5s che «se non si istituzionalizza può disintegrarsi») aprono le Analisi, con Bruni sul «decennio lungo dello spread tra due crisi speculari» e l’esordio di Riccardo Orizio – che «dal 2003 vive in Africa dove da imprenditore si occupa del turismo responsabile che aiuta le comunità masai e samburu a proteggere la natura e la grande fauna africana», si dice sul sito – da Nairobi (con un occhiello intrigante e promettente per il futuro: «Carta canta - Le mappe di Domani») su «Una linea nel deserto dell’Africa» che accende i conflitti al sud del Marocco, e infine il giurista Luigi Testa «in punta di diritto» con le risposte a tutte le obiezioni sulla legge Zan (fotografato a Milano quasi due mesi fa intento a dipingere alcune panchine “arcobaleno”), oltre alla mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

Il ritorno dopo quasi tre mesi dello storico dell’arte Giuseppe Frangi su Gottfried Helnwein apre le Idee, con il teologo Vito Mancuso che replica in prima persona sulla fede «vera alleata per la libertà dell’uomo» all’articolo di martedì di Paolo D’Angelo (tralasciando «il sarcasmo di cui è costellato») accanto all’ormai abituale commento dell’editor Cottafavi sulla classifica dei libri, per poi concludere con una brillante intervista “classica” (con le domande in neretto) di Coppola a Gianni Morandi, ritratto da Bergamelli e con trafiletto biografico dal titolo finanche riduttivo: «L’uomo da oltre 50 milioni di dischi venduti».

Lungo la giornata, altri spunti: con nuove dirette social in programma:

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