giovedì 1 luglio 2021

E dopo «l’orribile mattanza», la petizione di “Domani”

285° Domani cartaceo nell’anniversario di gran parte della redazione (a giugno c’erano solo il diretòr e un paio d’altri assunti, fra cui l’allora SMM Erler)... orgogliosamente con prima pagina completamente “in nero” listata a lutto sulla «violenza di stato» per cui si è anche organizzata una petizione da firmare con Change e un nuovo editoriale di Ignazi sul «partitino di Conte» che prevedibilmente «servirà solo ad aiutare le destre», mentre in manchette torna l’abituale promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno è ovviamente l’argomento di giorno ad aprire i Fatti venendo approfondito ancora da Trocchia (con la collaborazione di Marconi) sulle chat con nuovi filmati dal carcere di Santa Maria Capua Vetere e Merlo sull’ex ministro Bonafede che «deve spiegare molte cose», ma anche da Marconi sulla politica «che tace o non condanna» e Fierro sulla destra che «copre i violenti grazie al disinteresse della sinistra», poi La Giornata in 7 news e Baffi sul duro intervento del ministro Cartabia, poi il vicedirettò Fittipaldi con Tizian proseguono l’inchiesta sulle spie che da Manenti a Minniti «preferiscono Leonardo», quindi Di Giuseppe sui litiganti 5 stelle e Preziosi sul cammino del ddl Zan, per chiudere con un’altra bella pagina di Salvatore Vassallo con i dati dell’Istituto Cattaneo sugli elettori M5s ormai «diventati meno radicali di Grillo».

Una gran doppia pagina sulla Cina e l’inatteso lancio della nuova newsletter sul Dragone “Wèilái” (“futuro” in mandarino) curata da Cocco apre le Analisi,

seguita da 4 lettere (l’ultima delle quali come la prima di ieri con precisazione sulla remunerazione di Webuild dopo l’articolo di domenica di Meletti, che però qui risponde) e l’intervento di Noury di Amnesty sulla tortura in Italia che “torna” dal G8 di Genova, il sempre gustoso Cuperlo sulla crisi M5s che «frantuma anche l’idea che per battere la destra basti sommare le sigle» e il caporedatòr Imberti sulle comunali a Milano («Non basta essere civici per vincere le elezioni»), Giro sul rischio della «democrazia della diffidenza» dopo le regionali francesi, il ritorno (dopo un mese) di Zanfi sulle sanzioni ai medici no-vax «ma non a chi nega l’aborto»,

concludendo con Balassone sull’essere obiettivi («non basata nutrire le bolle degli spettatori»). 

2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Berardi sul “Juneteenth” in USA (l’ufficializzazione della ricorrenza che celebra la fine della schiavitù del “19 giugno” 1865, dalla più recente newsletter “’Merica”) e il ritorno (da dicembre) di Bianconi dei Baustelle stavolta sul suo nuovo libro Atlante delle case maledette illustrato dall’ipnotico fumettista Paolo Bacilieri e e il Covid che ci ha fatto riscoprire tutte le case della nostra vita

In ultima pagina il (bel) promo del giornale digitale disponibile già dalla sera, a segnare un nuovo numero di Domani senza alcuna pubblicità esterna. 

Lungo la giornata, oltre a un interessante post su Instagram, altri spunti:

compresi i nostri e in serata, la nuova diretta Instagram con Trocchia e Cucchi:

subito dopo, ospiti a In onda su la7 (qui la puntata integrale).

con in anteprima la prima del... Domani di domani!


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