martedì 22 febbraio 2022

Gli scenari nel Donbass e in Italia

Ancora una prima con i richiami in alto (a Preziosi su Letta, il diretòr su Crisanti e Annalia Venezia sulla regista del docufilm su Ornella Vanoni), poi un editoriale di Emanuele Felice sulla politica che «deve liberare il paese da tecnocrazia e demagogia (Vaste programme, direbbe De Gaulle) e nuova apertura di De Benedetti sul fallimento della diplomazia per l’Ucraina, con la foto (un po’ inquietante per la stanza e le distanze) di Putin al consiglio di sicurezza russo. In manchette il promo con QR code del «giornale in digitale dalla sera prima». 

All’interno La Giornata in 7 news e Mao Valpiana & Francesco Vignarca del Movimento nonviolento e Rete italiana pace sul nuovo pacifismo prosegue i Fatti, poi Da Rold sul «piano d’azione collaudato» di Putin dopo Georgia e Crimea e Assael sulla memoria delle vittime dell’Holomodor (la terribile carestia nell’Ucraina del 1932-33 simbolo del dominio russo), Ricciardi sulla «guerra di logoramento a Draghi» della Lega e Cornia sull’importanza di «non capire nulla in modo molto competente» (un divertente ma bizzarro — e viceversa — accumulo di frasi fatte e per ben 38 volte la celebre parola italiana con due Z che Cesare Zavattini osò pronunciare in Rai e Luca Goldoni sul Corriere nel 1976...), Preziosi su Letta che prova a unire il PD e (come «Da. Prez.») sull’intesa PD-sinistra “modello Bologna”, Tricarico di ReCommon (che Domani è tornato ancora a scrivere con i due punti...)

e un gran pezzo di Capussela sul tetto al contante (su cui «i partiti ignorano l’interesse generale»), concludendo con Attanasio (che ormai non ha più in calce un corsivo sull’omonimia con l’ambasciatore ucciso in Congo un anno fa) sull’assenza di verità sul suo omonimo.

Merlo sulla parabola del pool di Mani pulite in questi 30 anni «tra politica, inchieste e polemiche» apre le Analisi – seppur con un sommarietto come in genere nelle altre due sezioni del giornale – accanto al diretòr sulla villa di Crisanti (presente con lui a Otto e mezzo ieri sera), poi con 3 lettere (aperte da un nuovo Diritto di replica da Lirio Abbate, a cui il collega Bolzoni risponde per quasi una colonna con toni duri e amareggiati) e il caporedatòr Ferraresi sui paradossi della guerra delle informazioni fra Biden e Putin, Giro sul Covid «motore di una rinnovata globalizzazione?» e, dopo la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, infine RAV alias Ventura sul ponte «tra l’estrema sinistra e gli svitati cospirazionisti». 

Un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Annalia Venezia alla regista Elisa Fuksas sul suo documentario Senza fine apre le Idee, poi con un estratto della scrittrice Anna Wiener dal nuovo The Passenger (con una A anziché la prima E nel corsivo in calce...) dedicato alla California,

per chiudere con Insolia su un bell’«Autoritratto generazionale di una letteratura giovane» illustrato da Campagna (con un ancor più clamoroso «un ché» nella dida...).

In ultima pagina il miglior promo con codice QR delle newsletter, quello felliniano (nel nome e nel disegno-copertina) per “La Deutsche Vita”. 

Lungo la giornata, oltre a Fabbri a Radio 3 Mondo e un encomiabile liveblog sull’Ucraina, altri spunti

e nostre segnalazioni.

In serata, Fabbri partecipa in radio a Zapping e poi in tv a Porta a Porta.

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