martedì 15 febbraio 2022

Venti di guerra e non siamo pronti alla normalità

Prima pagina del 510° Domani caratceo con il layout consolidato: richiami a Ricciardi sul gas, Russo su Bonomi e Federico De Feo sulla musica da film, poi editoriale di Serughetti sulla “normalità” che «fa paura se il futuro ci lascia indietro» e l’apertura di De Benedetti sulla crisi ucraina con Scholz (ripreso in foto, mentre «Draghi si eclissa»). In manchette riecco il benemerito FAI. 

All’interno Ricciardi su gas e bollette, Giro sulla retorica populista sull’inflazione, Da Rold da Milano sulle armi commerciali ucraine e Di Giuseppe sui gruppi neonazisti proseguono i Fatti, poi La Giornata in 7 news e Merlo sui tre referendum in Consulta, Faggionato sulla lobby dei balneari, la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, Cotugno sulla «sfida verde contro Eni» che chiama in causa il governo, l’esordio di Lucia Palmioli da Pisa su come «Sassoli aiutò l’attivista che cerca di salvare il Congo» e infine Erler da Trento – per l’ottima iniziativa “Silenzio stampa” lanciata ieri sull’editoria locale in preda agli appetiti di uomini senza scrupoli – sul «padrone unico dei media del Trentino-Alto Adige» di cui lui stesso ha avuto esperienza diretta.

4 lettere (senza risposta) e l’economista Giuseppe Pisauro sul debito («meglio darsi un vincolo interno che aspettare quello esterno») aprono le Analisi, poi con Romanelli sull’«idea antica di affidarsi al sorteggio per favorire l’esercizio della democrazia» e un breve ritorno dei “Versi Quirinali” (ribattezzati “La politica in versi”) di Cornaglia, con la «Breve storia di Matteo Renzi viaggiatore», il sociologo Francesco Ramella sull’università italiana «non fatta solo di baroni e concorsi truccati»,

il ricercatore Simón Ganitsky sulla politica “woke” anche in America latina (uscito in inglese su Persuasion due settimane fa), Russo da Firenze su Bonomi «presidente delle due Confindustrie» e il ricercatore Mattia Bertin sul «codice per gestire le ricostruzioni e ridurre le disuguaglianze», concludendo con Signorelli sul «metaverso e i nuovi mondi costruiti dalla Cina». 

Raro (ma non rarissimo, suppergiù 25 volte in un anno e mezzo) articolo unico per le Idee, con Federico de Feo sul successo di un film che «dipende dalla sua colonna sonora», con foto di un celebre murale (senza la S plurale purtroppo in dida...) di Morricone e gran foto di Clint Eastwood nel finale della trilogia di Leone. 

In ultima pagina, il promo con codice QR delle newsletter dà spazio a a “wèilái” (sempre con la maiuscola e senza accenti, ma vabbè...). 

Lungo la giornata, altri spunti

e nostre segnalazioni.

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