domenica 5 giugno 2022

Lettera aperta alla ministra Cartabia sui depistaggi di mafia

La settimana si chiude con richiami in alto a Malan, Teoldi e Pilotti, editoriale di Felice (che come al solito ci “ruba” l’immagine del tweet, ma noi ne siam... felici!) sul salario minimo con PNRR e reddito di cittadinanza «ultima occasione per fermare il declino» e Deaglio in apertura-appello alla ministra Cartabia per salvare lo stato dai depistaggi di mafia. In manchette torna subito il promo con QR del podcast del diretòr “Appunti” (senza novità dopo l’incontro proprio con Deaglio), mentre continua l’assenza di segnalazioni cartacee del supplemento mensile a richiesta Finzioni (32 pagine in edicola da metà mese per quattro settimane) e perfino del supplemento settimanale Scenari (20 pagine in edicola come ogni venerdì per una settimana), a vantaggio in ultima pagina del nuovo supplemento mensile DopoDomani a fumetti uscito ieri e curato da Sonno. Con tre supplementi oltre al quotidiano, continuiamo a chiederci perché non aggiungere una riga sotto la testata per segnalarli ogni giorno, come qualsiasi giornale... 

All’interno le 7 brevine per La Giornata e Da Rold da Milano sulla guerra dal campo ai negoziati sopra a Ricciardi sulla contromossa russa di accusare l’Italia di discriminazione proseguono i Fatti, poi con Fontanelli da Milano sulla guerra delle assicurazioni per fermare le petroliere russe e Assael dell’associazione LechLechà sull’Europa oggi «più unita di quello che crediamo»,

Malan da Milano sull’ammissione FCA di frode sui Diesel americani (che poi sarebbero statunitensi, ma vabbè...) e Urbinati sul PD che «deve resistere alla tentazione di fare il partito pigliatutto», Holgado sulla drammatica situazione in Tunisia e Cappon su quella in Egitto, per finire con De Benedetti tornata a Budapest sul «capire la politica di Orbán» inseguendo il pallone. Il “Diario europeo” di Saraceno e “Areale” di Cotugno aprono le Analisi, poi con altre 2 pagine spettacolari di Teoldi su cambiamento climatico e «l’estate che ci aspetta», 2 lettere (senza risposte) e “Il cannocchiale” di Risso sull’inflazione che preoccupa più della guerra, Azzollini sul processare i prigionieri di guerra durante la guerra» (ancora però con un titolo “sospeso”: il primo «di guerra» a capo è insopportabile...), Follini (tornato «ex politico») sulla Rai a cui serve «più politica e meno lottizzazione» e in conclusione Lacetera sul paradosso della retorica della meritocrazia che alla fine «produce disuguaglianza». La pagina degli editor apre le Idee, con “La posta del cuore” curata da Pilotti e illustrata da Campagna (compreso il caratteristico tocco di rosso nel titolo, quello sotto al disegno a mo’ di dida e il disegnino delle buste) per la prima volta con sviluppo orizzontale,

sopra alla classifica dei libri commentata da Cottafavi (senza l’immagine-logo di Campagna né l’usuale occhiello), seguita da Poli sull’installazione di Gian Maria Tosatti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, terminando con Cappuccio su Pasolini che «vive ancora nelle utopie possibili degli artisti di oggi». 

Lungo la giornata, oltre al livelog sull’Ucraina altri spunti

e nostre segnalazioni.

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