martedì 26 luglio 2022

Colpo di scena, son le elezioni a dire che tempo fa

Prima pagina d’impatto soprattutto per le novità accanto alla testata. Anzitutto i richiami odierni a Preziosi, Cotugno e Luca Ricci, editoriale di Felice sull’alleanza contro la destra (che però accanto vengono meglio definite «le destre»: si sa che i giornali odiano le ripetizioni...) e apertura inconsueta (ma sono tempi eccezionali, ormai lo si è capito) dedicata a un appello di Libertà e Giustizia sulla «minaccia alla Costituzione», con una splendida illustrazione di Nardi che lei stesso sui social commenta con un «Attenti a quei tre» (compreso un Salvini ancora con la barba: ma come noto è impossibile star dietro ai suoi cambi di look). Bella idea sfrattare finalmente il Meteo (per la prima volta dall’esordio, finora incomprensibilmente inamovibile... anche se temiamo che torni fra due mesi, passata la buriana) per far posto a un countdown alle elezioni (giusto per svegliare il centrosinistra, verrebbe da pensare: si parte da –61 giorni al voto), accanto finalmente a un promo del supplemento settimanale Scenari (anche se è quello più noto: ma gli altri sono mensili) anziché l’ancora fermo podcast “Appunti”. Resta l’eterno dubbio del perché non segnalare anche sul cartaceo con una semplice riga di testo gli altri supplementi tuttora disponibili in edicola, compreso il primo volume di Scenari, ma vabbè. 

All’interno La Giornata in 7 news e Ricciardi sulle rispettive mosse di Salvini-Meloni proseguono i Fatti, poi con Preziosi sulla direzione (e le spinte) del PD e Petrillo sulle “scivolate populiste di Draghi” (occhiello purtroppo esemplare), Novelli sul «conquistare le spiagge italiane» e Giammaria sul bingewatching tutto italiano dei politici (incredibilmente in corsivo nel titolo, e scritto staccato nel testo...) che «genera solo astensionismo», un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Faggionato all’economista Peter Bofinger sui 10 anni del “Whatever it takes” di Draghi alla BCE che «ha salvato l’Eurozona dagli errori di Angela Merkel» (curiosamente con una foto di oggi che non c’entra niente...),

Fabio Ciconte dell’associazione Terra! sul consumo di «sempre più suolo nel silenzio della politica», la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni, De Benedetti su Orbán che «difende la “razza” ungherese e Putin» per chiudere con Segre sulla sfida di convivenza fra ragion di stato e ragion politica

Separata da 2 pagine dell’inserzionista (circostanza che non si verificava da mesi) Enel, la sezione Analisi si apre con 4 lettere (senza risposte) e il sempre pacato Raimo sugli studenti che «hanno tutte le ragioni per odiare questa scuola», poi con Azzollini sullo stato di diritto per cui «il prossimo governo ha già una lunga lista di cose da fare» e Balassone sulle audizioni USA sull’assalto al Campidoglio «perfetto format tv» (ma domani sera ad Atlantide su la7 si rivede il processo Cusani, anche qui prima di Trump noi italiani abbiamo già esperienza), Cotugno in uno speciale “Areale” da Torino per l’assemblea dei Fridays for Future bellamente ignorata dalla politica,

il duo Almagisti & Graziano sul perché dei tanti governi tecnici in Italia, Morini sui 5 mesi della guerra in Ucraina con la sua frattura generazionale nell’adesione a Putin, concludendo con Casanova dell’IAI sulla pace fra Tokyo e Seul «appesa ai semiconduttori»

Un’intervista “classica” di Rielli al regista e scrittore Lucio Pellegrini apre le Idee, poi con la sociolinguista Vera Gheno (qui un suo TEDx fiorentino con una breve storia dello schwa, o scevà per gli autarchici) sulla «piramide del privilegio» tutto declinato al maschile e un nuovo “racconto in bottiglia” di Luca Ricci nel Paese della «campagna elettorale perenne». 

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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