mercoledì 26 ottobre 2022

«Soltanto il solito comizio di destra» (cit.)

295° Domani dell’anno (e 760° di sempre), con richiami a Peloso, Romanelli e Balzano, editoriale di Pasquino su «una visione alternativa» contro la destra (chissà mai che la sinistra lo capisca) e apertura di Preziosi sul «solito comizio di destra» visto alla prima fiducia alla Camera, senza fotonotizia né tantomeno manchette (come avvenuto soltanto un paio di volte o poco più in occasione di sovracoperte...), un curioso “esperimento” peraltro in coincidenza di un blockout elettrico serale, che non ha comunque pregiudicato la chiusura e l’invio del giornale in tipografia, sull’app e sullo sfogliatore digitale. A noi tutto quel bianco più che pulizia dà il senso di vuoto, meglio dell’inutile Meteo ma peggio del QR code e promo supplementi (più che altro ci sembra uno spreco di spazio in cui poter dare più informazioni...). 

All’interno “Forse non tutti sanno che” e Merlo sui rapporti nella maggioranza proseguono i Fatti, poi con il ritorno delle colonne di approfondimento specifico ma non su politici bensì argomenti (firmate Cotugno, Di Giuseppe, Faggionato e Ricci) nei «70 minuti di ovvietà trovate online per piacere un po’ a tutti», La Giornata in 7 news e Iannaccone sul parlamento dopo il taglio degli eletti, ancora Merlo sulla mossa disperata del PD («Cartabia per strappare il Csm alla destra») e l’opportunità per la sinistra secondo il filosofo Sergio Labate, Ricciardi sull’Italia «spaccata sui risparmi» energetici nei vari comuni (figurarsi!) e come «Va. Ric.» sul rigassificatore di Piombino, Peloso sulla preghiera del Papa «grido contro l’escalation» e Grieco dal Vaticano su Meloni nostalgica (anzi, “papaboy” visto che non vuole il femminile...) per Giovanni Paolo II, Giro sul «negoziare la pace anche rimanendo schierati per l’Ucraina» (al 245° giorno di guerra) e Moretti in fact checking sugli «italiani stanno con Kiev» detto da Zelensky, finendo con Holgado sul nucleare usato da Putin «per controllare i Paesi amici» e Attanasio sul corteggiamento ucraino dell’Africa «per farla allontanare da Mosca». 

3 lettere (senza risposta) e un editoriale interno del diretòr sulle promesse di Meloni agli evasori «e non sa di che cosa parla» aprono le Analisi, poi con Romanelli sulla «democrazia in bilico tra scelta popolare e competenza», Azzollini sui veri obiettivi politici dietro i nuovi nomi di alcuni ministeri e Grandi sulla sovranità alimentare «questione di rapporti di forza», per chiudere con Signorelli sul fallimentare metaverso in cui vuol costringerci a vivere Zuckerberg. 

2 articoli in 2 pagine per le Idee, anche se tra il diretòr illustrato dalla cover di Nora per il nuovo DopoDomani speciale Halloween in uscita domattina (già stasera per gli abbonati) sui Fumetti di Domani alla fiera Lucca Comics & Games (che si apre... dopodomani) e un opinione sul termine “merito” dello scrittore Marco Balzano s’infila la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. In ultima pagina il promo con QR code del supplemento del venerdì Scenari. Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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