domenica 29 gennaio 2023

Una volta i decreti arrivavano in orario (o quasi...)

Domenica con richiami alti a Poti, Vian e Frangi, editoriale di Felice sul «nuovo PD», Iannaccone sui decreti che con Meloni «non arrivano in orario» (con ovvio riferimento ironico alla celebre diceria dei treni nel Ventennio: «emanati soltanto 3 su 150») e fotonotizia del diretòr (bordata in rosso) sul vuoto slogan “hub del gas”, più la manchette dove al QR code aggiornamenti torna opportunamente ad affiancarsi il promo del ripreso Scenari

All’interno La Giornata prosegue i Fatti in 2 mezze pagine esterne “Italia” e “Mondo” (sempre con inguardabile sottotestatina centrata tra le due colonne, nonché l’incomprensibile assenza di filetto fra quelle a destra che pur la rende meno fastidiosa...) inframezzate da Poti su Cospito e come «Vin. Po.» sulla violenza della polizia USA, poi il diretòr sullo slogan “hub del gas” con niente dietro, Zini sull’aumento del «ricatto libico», una nuova smagliante pagina – in anticipo rispetto a domani, anche se era una consuetudine più che una regola – con infografiche di Teoldi sull’indipendenza energetica, Lerner su Israele e Caselli sulla corruzione in Ucraina (al 340° giorno di guerra), un’inconsueta nuova pagina-rubrica domenicale “Le foto della settimana” curata da Erler ancora da Trento (finalmente esplicitando chi si occupava della scelta nelle ultime settimane del 2022 di quelle dei 12 mesi scorsi, con la stessa impostazione anche grafica: un’idea interessante, vedremo gli sviluppi) e infine Preziosi sulle «storie nascoste» (con un orrendo titolo “sospeso” che separa inutilmente le due parole andando a capo, ma tant’è...) dell’Anpi polizia.

Giovanni Giovannetti sulla «memoria dimenticata» dello sterminio degli zingari apre le Analisi, poi con 2 lettere (il primo è un Diritto di replica su Ita Airways da True Italian Experience, che occupa quasi tutto lo spazio sopra al colophon e a cui risponde Martini) e “Il cannocchiale” di Risso sulle «pulsioni razziste ancora troppo presenti nell’animo degli italiani», Passarelli sul primo anno dalla rielezione di Mattarella («ha vigilato sul nuovo corso delle destre», che sul sito diventano al singolare),

Vian sul peso delle parole del cardinale Müller per la successione di papa Francesco (al solito, grande occhiello: “In buona fede”) e Marzano ancora su Rupnik, chiudendo con Lorenza Pieri sui marchi «diventati agenti politici» («tra Shakira e il femminismo de luxe di Dior», scritto staccato e in corsivo nel titolo!) accanto a “Genitori e non solo” della sempre twittarolissima Pezzali. 

La pagina degli editor apre le Idee, con “La posta del cuore” di Pilotti sempre illustrata da Campagna (con il caratteristico tocco di rosso nel titolo, quello sotto al disegno a mo’ di dida e il disegnino di una sola busta, anche se le lettere sono due: scelta che continua a essere fastidiosa...)

e “La classifica dei libri” commentata da Cottafavi con l’immagine-logo di Campagna, più infine Frangi sul libro Forse è tutta questione di luce dello storico dell’arte Alvar González-Palacios. 

In ultima pagina, il promo con QR code del supplemento Cibo

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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