mercoledì 3 maggio 2023

«Molti nemici, zero giornalisti e qualche bugia»

Dopo la pausa cartacea (e a 3 anni esatti dallo scoop sulla nascita del nuovo quotidiano) il 120° Domani dell’anno inizia con richiami in taglio alto a Iannaccone, Morini e Insolia, editoriale di Pasquino sulla sinistra a cui serve una visione, apertura di Merlo sui sindacati contro la propaganda di Meloni e fotonotizia di Tizian sul vertice della GdF, poi manchette di QR code aggiornamenti e promo del nuovo Scenari

All’interno De Luca che fa le pulci su «Cosa non torna nel decreto Lavoro» e Carzaniga da Milano sul «Succession de’ noantri» (in corsivo nel titolo!) del video «da Emmy» a Palazzo Chigi proseguono i Fatti, poi con Iannaccone sulla «strategia autopromozionale di Meloni» (che abbiamo messo come titolo di questo post) e come «Ste. Iann.» sui cento milioni promessi e spariti dal ministro Urso, la mezza pagina esterna “Italia” (sottotestatina centrata tra le due colonne, di nuovo funestate dal filetto esageratamente spesso...) accanto a De Benedetti su Camilla Laureti «avamposto di Schlein a Strasburgo», intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi a Sergio Cofferati, Alfredo Roma sul «trio Calenda, Renzi e Conte» contro la coalizione di “centro e sinistra” (occhiello dixit), Tizian sulla lite Giorgetti-FdI sul vertice GdF con il ritorno della «Elaborazione grafica Domani», ancora Iannaccone (che così entra nel “quintetto base” di chi ha scritto 3 articoli in un solo giorno: solo Trocchia ha fatto di più!) sul Giubileo 2025 già in ritardo «ma Roma sogna l’Expo 2030», la mezza pagina “Mondo” esterna (sottotestatina centrata e senza filetto) e Lerner sulla pioggia di razzi su Israele, per finire con Peloso sulla «diplomazia spuntata del Papa» senza alcuna «missione segreta» e Attanasio sui «timidi segnali di speranza» dal Sudan

4 lettere (senza risposte) e Balassone sullo sciopero degli sceneggiatori americani (che come al solito sta per statunitensi...) aprono le Analisi, poi con Morini sull’opposizione a Putin («esiste e resiste. Ma non riesce a marciare unita»)

e una curiosa pagina Unesco per la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. Lo scrittore Sergio Nazzaro in anteprima su Mal di Libia (tra virgolette nell’occhiello, come l’altro ieri per Caro stronzo: per quel che vale cioè nulla, noi preferiamo senza com’é sempre stato...)di Nancy Porsia

e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni aprono le Idee, poi con l’intervento dell’economista, matematico e teologo Gaël Giraud (di cui una lunga nota in calce annuncia per il 17 maggio l’uscita di La transizione ecologica come via per la felicità) e infine un’intervista “classica” di Insolia alla collega Beatrice Salvioni. 

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

Nel pomeriggio, il fondatòr torna a Tagadà su la7 (qui la puntata integrale).


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