martedì 5 settembre 2023

Non è più agosto, ma ben due refusi in prima

Oggi forse i ranghi ancora ridotti comportano due nuovi piccoli ma per noi feticisti sempre fastidiosi infortuni in prima pagina: incipit-anteprima di Urbinati sul «governo thatcheriano per mero opportunismo» e Damilano con Formica sul «torbido» di Amato su Ustica, apertura-incipit di Preziosi sul PD tanto per cambiare spaccato dal Jobs act vessato dal fastidioso refuso «insapettato» nell’occhiello, fotonotizia di D’Aprile sui carri armati alla Svizzera «con la bancadi Gheddafi» (proprio così senza spazio tra «banca» e «di»...), richiami in calce a Malagutti sul deficit, Balassone su un anno di ChatGPT, Marchesi da Venezia sulle «tre lettere scarlatte» regalate da Cannes e doppia manchette con inserzione della Fondazione TOG

All’interno Malagutti da Milano e Merlo proseguono i Fatti, poi Preziosi e De Benedetti, le colonne “Italia” (senza più la testatina La Giornata ma purtroppo con il dannato filetto, e bello grosso...) di fianco a Iannaccone, poi intervista “classica” (con domande in neretto) di Damilano a Formica, D’Aprile e Marconi, le colonne “Mondo” (senza filetto, quindi disomogenee dalle altre...) accanto ad Attanasio, concludendo con De Luca da Kiev e Noury di Amnesty. 

2 lunghi articoli di Rampoldi e Balassone danno il via alle Analisi, poi 3 lettere (senza risposte) e l’editoriale interno di Urbinati, concludendo con Riva e Cotugno da Milano. 

Tornano 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con la divina Marchesi sul terzetto di registi “contestati” presenti a Venezia (Woody Allen, Roman Polanski e Luc Besson) e D’Antona sul nuovo Holly di Stephen King. 

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni.

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