domenica 30 giugno 2024

Le Pen tra xenofobia e fiumi di soldi, allegria!

Oggi incipit-anteprima degli editoriali domenicali di Damilano sul «Papeete di Meloni» consumatosi a Bruxelles e di Vian sull’ombra dello scisma nella Chiesa, apertura per il quinto giorno di fila in taglio alto (firmata Colonna, De Benedetti, Valenti e Saraceno) sulla destra francese che sogna il trionfo, sopra alla fotonotizia di Burreddu sull’umiliazione della Nazionale di calcio agli Europei e gli usuali richiami in calce stavolta a Muzio su Obama al fianco di Biden «ma i clan dei due presidenti si allontanano», Pezzali sull’economia delle domande esistenziali, Frisa su «cosa lega moda e filosofia», come da quasi 2 mesi con l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno Valenti da Torino e Colonna da Saint-Denis (Parigi) aprono i Fatti, poi De Benedetti tornata a Roma e “L’editoriale” interno di Damilano, il “Diario europeo” di Saraceno, Preziosi, Pennelli da Padova, Maccario da Torino, per chiudere con le colonne “Italia e Mondo” di fianco a Muzio da Milano. 

Balassone apre le Analisi, poi 3 lettere (senza risposte) accanto a “Il cannocchiale” di Risso, il festivo Vian, “Soldi e sentimento” della sempre twittarolissima Pezzali sopra a Conversazione con l’alieno di Sonno, per finire con Burreddu (da Roma anziché la solita Bologna, se non è un errore...) e Valesio. 

Pilotti e “La classifica dei libri” commentata da Cottafavi sopra all’immagine-logo di Campagna apre le Idee, poi con Frisa su La vita delle forme di Alessandro Michele & Emanuele Coccia (e trafiletto). 

In ultima pagina il promo con QR code del nuovo supplemento Cibo, in edicola da ieri (ma senza la correzione nel testo, che continua a dire «oggi»: un errore mai compiuto in questi anni...). 

Lungo la giornata, altri spunti e segnalazioni, come sempre sul nostro account X (ex Twitter).

In mattinata Trocchia torna a Omnibus su la7 (qui la puntata integrale).

sabato 29 giugno 2024

“Cibo” con “Domani” per superare troppe parole indigeste

Oggi incipit-anteprima degli editoriali di Felice («Per colpa di Meloni ora il Paese è più fragile») e di Giro («La decadenza dell’Occidente inizia da noi», finalmente con la O maiuscola che noi usiamo da sempre...), ma soprattutto apertura per il quarto giorno in taglio alto con il direttò e Damilano che intervistano a tutto campo Romano Prodi, sopra alla fotonotizia di Muzio sul primo dibattito Biden-Trump e soliti richiami in calce stavolta a Merlo sui giovani fascisti che continuano a spaccare FdI, Burreddu su Italia-Svizzera stasera agli Europei di calcio, Imai Messina sull’ossessione del Giappone per l’età avanzata, ormai da quasi 2 mesi sempre con l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno l’intervista domanda-risposta da 2 pagine di Fittipaldi & Damilano a Prodi apre i Fatti, poi De Benedetti da Bruxelles e l’editoriale interno (ma l’occhiello se ne dimentica e scrive “Il commento”...) di Felice, ancora Merlo (che parla di «Fiamma magica» per l’entourage di Meloni a imitazione del «Giglio magico» di Renzi: “politichese” imbarazzante che il primo Domani non avrebbe usato e forse non a caso sul sito diventa «il clan Meloni»...) accanto a Trocchia che incontra il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini, le colonne “Italia e Mondo” di fianco a Malan da Milano, Di Girolamo da Marsala con “Il commento” di Bolzoni, Muzio da Milano e Stasi, un’altra intervista domanda-risposta di De Luca alla Nobel per la Pace 2022 Irina Scherbakova accanto ad Assael, chiudendo con Vergine da Milano e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (con il nuovo font). 

Pellegrino e Zuolo aprono le Analisi, poi 4 lettere (senza risposte) accanto all’altro editoriale interno di Giro, per finire con Burreddu da Bologna e Godi. 

Tornano 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Laura Imai Messina (che da 20 anni vive a Tokyo e aveva già scritto per Domani nel 2021 sui fumetti di Igort) e Oliveri su Serena Bortone «pasionaria supplente» nella Rai meloniana.

In ultima pagina l’opportuno promo con QR code del nuovo supplemento Cibo, in edicola da oggi.

Allegato a richiesta per un mese da oggi a 2,50 euro (con copertina e illustrazioni di Hikimi alias Roberto Blefani, richiami in prima all’apertura di Santucci e a Maniscalco, Venco, Baggi), è infatti disponibile il 25° supplemento Cibo (indicato con «Anno III n.6») da 20 pagine curato da Di Giuseppe e Tornielli a tema «Anche il mito perde gusto». 

All’interno articoli tutti inediti (ognuno con trafiletti biografici degli autori), con l’apertura di Santucci, seguìta dal sommario a sinistra e la scheda dell’illustratore (che realizza come sempre 8 disegni più la cover e l’autoritratto, a cui si aggiungono 2 immagini di Campagna, sempre senza biografia), Leo da Corato (BA), Pattacini da Bologna, Maniscalco da Milano, Nicola Bracci da Milano, Sala da Hong Kong, Romagnoli da Milano con 2 consigli di lettura, Virginia Zappimpulso da Copenaghen, Ciancio da Milano, Azzollini, Venco da Milano, Niola su Non aprite quella porta «il film più vegetariano di sempre», Guia Baggi da Firenze, le rubriche “Nel carrello” di Ciconte di Terra! e “Vino sul divano” di Cossater da Perugia, Gibertini da Modena, con la tradizionale conclusione di Grisendi, la nutrizionista Marialiaria Verderame e “C’è del fumo in cucina” di Grandi. Come sempre un menu ricco e vario, con tanto lavoro ben cotto e immagini succulenti. 

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venerdì 28 giugno 2024

Dopo fascismo e razzismo, ora Meloni in imbarazzo vero

1360° Domani dall’esordio, con incipit-anteprima degli editoriali del direttò sui «giovani, fascisti e meloniani» (che dichiara di petto «Ma il pesce puzza dalla testa») e di Ignazi sul «risentimento che spinge verso destra», apertura per il terzo giorno in taglio alto (oggi firmata De Benedetti, Di Giuseppe, Monaco, Preziosi e Serughetti) sui sovranisti spaccati alle nomine UE, fotonotizia di Legorano sugli ultraortodossi al fronte israeliano, richiami in calce a Riera sulla manager licenziata da Fincantieri per ricevute gonfiate e insulti al tassista, Pasquino sul ballottaggio che fa bene alla democrazia, Zornetta sulla mostra inglese sulle fughe dalla prigionia, più da quasi 2 mesi l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno Preziosi e Monaco aprono i Fatti, poi De Benedetti da Bruxelles e l’editoriale interno di Ignazi, un’intervista domanda-risposta ancora di De Benedetti all’analista Jean-Yves Camus accanto a “Il commento” di Serughetti, Di Giuseppe sopra a De Silvestro da Milano, le colonne “Italia e Mondo” di fianco a Riera, Peloso accanto a Malagutti da Milano, Legorano e Lorenzo Stasi, chiudendo con Attanasio e Holgado. 

Da Rold da Milano sulla Grecia e l’esordio di Federico Nastasi sulla Bolivia aprono le Analisi, poi Pasquino, 3 lettere (senza risposte) accanto al direttò, per finire con Giardini da Bologna. 

Zornetta da Newcastle sulla mostra londinese “The Great Escapes” apre le Idee,

poi Moca e Cottafavi sui “suoi” 3 giorni sulla satira curati per il festival alla Fondazione Feltrinelli di Milano. 

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giovedì 27 giugno 2024

Al solito, tocca a Mattarella provare a riparare i cocci

Oggi incipit-anteprima degli editoriali di Formica sui sovranisti fallimentari («Ora acceleriamo lo sgombero» è un titolo da Oscar!) e di Giannola sugli scarsi investimenti sul nostro mare, apertura come ieri in taglio alto (firmata De Benedetti, Di Giuseppe, Merlo e Passarelli) su Meloni in crisi di nervi per le mancate nomine UE, fotonotizia di Cotugno in un gran reportage sulle vittime innocenti del clima in Africa, richiami in calce a Depascale su come stanno spegnendo l’Ilva («Zero investimenti, poche strategie»), Borghetto, Capussela & Guardiancich sull’economia dell’illegalità da fermare anche perché «il PNRR da solo non rilancerà l’Italia», Ferri sul «coraggio di nascere donna in Iran», più da quasi 2 mesi l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno come ieri De Benedetti e «F. D. B.» da Bruxelles apre i Fatti, poi Merlo e Di Giuseppe, Passarelli (quasi con lo stesso titolo di ieri per il ritratto di Barroso...) e l’editoriale interno dell’immarcescibile Formica, Depascale da Torino e ancora Merlo sul suo nuovo podcast “Per questi motivi” con tanto di QR code (oggi tornato scritto con l’abituale C minuscola dopo quello per la mappa interattiva di ieri...) che parte dal delitto Montesi, le colonne “Italia e Mondo” (con titolo tornato centrato dopo la bandiera di ieri...) accanto a Trocchia (con un Sieg Heil tra virgolette e incredibilmente — peraltro inutilmente — in corsivo nel titolo...), l’inchiesta internazionale di Vergine con Giorgio Michalopoulos e Stefano Valentino tra Bruxelles e Milano (con un’altra bella illustrazione Mediapart, firmata Donatien Huet), Muzio da Milano e Giro, un gran reportage di Cotugno da Mathare alla periferia di Nairobi in Kenya, per chiudere con Cocco. 

Capussela con i colleghi economisti Enrico Borghetto & Igor Guardiancich aprono le Analisi, poi 3 lettere (senza risposte) accanto al presidente Adriano Giannola dell’associazione Svimez, per finire con Longhi da Milano e Caremani da Arezzo. 

Francesca Ferri da Potenza apre le Idee, poi Antonelli da Milano e per la terza volta Merlo (record superato soltanto da Trocchia nel settembre 2021) su Temptation Island (purtroppo non in corsivo nel titolo...). 

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In serata, l’onnipresente Merlo partecipa a 4 di Sera su Retequattro (qui la puntata integrale).


mercoledì 26 giugno 2024

Ursula blindata, nuovi piagnistei isterici a destra

175° Domani dell’anno, con incipit-anteprima degli editoriali di Pasquino su «democrazia dell’astensione e i trucchetti della destra» e di Noury su «Assange libero. Ma il giornalismo è sotto attacco» (anche se come dice da anni il fondatòr il suo non è proprio giornalismo...), apertura tornata in taglio alto (firmata Azzollini, Croce, De Benedetti, Malagutti, Merlo e Preziosi) su Meloni isolata in UE che tratta ancora, fotonotizia di Trocchia sulle «chat Diabolik-Signorelli su Salvini» (al solito, intendendo con “Diabolik” senza virgolette l’ultrà morto e non il fumetto...), richiami in calce a Da Rold sui criminali di guerra russa per la Corte dell’Aja, Pennelli sull’odissea di abortire in Italia, Maniscalco sui «paradisi perduti e riconquistati», più da quasi 2 mesi l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno De Benedetti e «F. D. B.» da Bruxelles apre i Fatti, poi Malagutti da Milano e Croce, Preziosi e l’editoriale interno di Pasquino, Merlo accanto a Azzollini su Salis, le colonne “Italia e Mondo” (con titolo a bandiera anziché centrato tra le due...) accanto a Ikonomu, Trocchia e Riera, Erler da Trento e Da Rold da Milano, D’Aprile e Bosco, chiudendo con Muzio da Milano e “Il commento” interno di Noury di Amnesty. 

Passarelli su Barroso «presidente che visse due volte» apre le Analisi, poi 3 lettere (senza risposte) accanto alla coraggiosa Pennelli da Padova (che racconta la sua odissea per abortire in Italia... con tanto di QR code a una mappa interattiva sugli obiettori alla legge 194 regione per regione, curata da Ikonomu: gran lavoro!), per finire con Burreddu da Bologna (di nuovo con l’orrenda grafia «cittì» che non sta né in cielo né in terra e chissà da dove arriva...) e Ciriello da Napoli. 

Tornano 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con una «fenomenologia dei neo-tormentoni» di Oliveri e una riflessione di Maniscalco da Milano su Il giardino contro il tempo di Olivia Laing citata da Radio 3.

In ultima pagina torna il promo con QR code del supplemento Finzioni

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In giornata il fondatòr torna a Omnibus su la7 (qui la puntata integrale).

martedì 25 giugno 2024

Ma guarda, il centrosinistra unito stravince

Oggi incipit-anteprima degli editoriali di Urbinati sui migranti irregolari «un affare per tutti» e di Morini sui segnali per Putin dal Daghestan, fotonotizia di De Benedetti, Giro, Iarussi, Merlo e Preziosi sul centrosinistra unito che stravince e il Sud che punisce Meloni per l’autonomia differenziata, apertura in taglio basso di Erler sulle norme UE che spaventano la Silicon Valley, richiami in calce a Peloso sulla fuga dallo Ior, Bianchi su crisi climatica e inquinamento («Sappiamo molto, ma facciamo poco»), Caminito sull’utopia della longevità, più l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno Merlo e Giro aprono i Fatti, poi Preziosi e l’editoriale interno di Urbinati, De Benedetti da Bruxelles e Iarussi, Mastrodonato da Milano e ancora Merlo, le colonne “Italia e Mondo” accanto a Malagutti da Milano, Peloso e “Il commento” di Bolzoni, De Luca a Kiev e Assael, chiudendo con Erler da Trento e Muzio da Milano. 

L’editoriale interno di Morini e Giro aprono le Analisi, poi Bianchi, 3 lettere (senza risposte) accanto a Ignazi, per finire con Giardini da Bologna a un mese dalle Olimpiadi con 3 trafiletti. 

Una presentazione (al solito, non chiaro se un estratto o un articolo ad hoc...) di Marinaccio dalla raccolta del suo indigesto Aimone l’airone apre le Idee, poi con il discorso di Caminito all’ormai prossima XXV La Milanesiana e il rientrante Carmelo Leo. 

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lunedì 24 giugno 2024

L’alternativa verde all’estrema destra in Europa

Oggi incipit-anteprima degli editoriali d’inizio settimana di Castellani sul vicolo cieco del governo per economia e riforme e di Penati sulla BCE legatasi le mani da sola con i tassi, apertura in taglio alto di Colonna, De Benedetti e Merlo con il verde europeo Bas Eickout, fotonotizia di Iannaccone sul flop Urso («Ilva, chiacchiere e querele»), richiami in calce a Bosco sui rischi della guerra a Hezbollah, Bellutti sullo sport migliore «farli tutti», De Bortoli sui ricordi nei diari del bambino Carlo De Benedetti, più l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno le colonne “Italia e Mondo” accanto a Colonna aprono i Fatti, poi un’intervista domanda-risposta di De Benedetti da Bruxelles al verde Bas Eickout, Merlo e l’editoriale interno di Castellani, Iannaccone (colpito da un lutto familiare), Alfredo Roma e “Areale” di Cotugno da Milano (con climate change in corsivo nel titolo), Bosco, per concludere con Delli Santi. 

Penati apre le Analisi, poi 3 lettere (senza risposte, precedute da un corsivo di vicinanza a Iannaccone per la perdita del fratello Antonio a cui ci uniamo di cuore!) accanto a “Grand’Angolo” di Segre, la pagina “Tempo Pieno” con il sempre più attivo Erler da Trento, “La settimana della scienza” curata da Bignami e illustrata da Campagna, finendo con Bellutti verso le Olimpiadi. 

La prefazione di Ferruccio De Bortoli a Diario di un ragazzino rifugiato. 1943-1945 (in corsivo nell’occhiello) dell’editore Carlo De Benedetti – forse non proprio elegantissimo segnalato sul giornale di proprietà... – e Cappuccio sugli 80 anni dall’uscita di La via della schiavitù di Friedrich A. von Hayek. 

In ultima pagina ancora il promo con QR code del supplemento Finzioni

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In serata il direttò torna a Otto e mezzo su la7 (qui la puntata integrale).

domenica 23 giugno 2024

Basta sfruttamento, detto per la settantordicesima volta

1355° Domani dall’esordio, con incipit-anteprima degli editoriali festivi di Damilano su «i nuovi schiavi, la società divisa e il ruolo della Chiesa» e di Ruotolo sulla lite dei dazi UE-Cina con regole precise, fotonotizia di Majorino, Merlo e Preziosi sul caporalato e il grido dei braccianti citato anche dal presidente Mattarella, apertura tornata in taglio basso di Da Rold sulla nuova strage a Gaza City con decine di morti, richiami in calce a Di Giuseppe sull’insostenibile quarta età di Bruno Vespa (titolo genialmente perfetto!), Pezzali sul suo anno nella chat di genitori sbagliata (che ahinoi dice tutto, di lei e dei genitori...), Pieri su «Marconi e il racconto della malattia scritto con gli occhi della cura», più l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno Preziosi e l’editoriale interno di Damilano aprono i Fatti, poi Merlo e Majorino, Di Giuseppe su «eventi, liti, melonismo e ascolti bassi» dell’immarcescibile Vespa, Coen, le colonne “Italia e Mondo” accanto a Da Rold da Milano, per concludere con Muzio da Milano sul «criminale» Trump contro il «vecchio» Biden. 

Il giurista Gianpaolo Maria Ruotolo apre le Analisi, poi Passarelli inizia con Prodi una serie di ritratti sugli ex presidenti (anche se l’occhiello usa il singolare...) della Commissione UE, 3 lettere (senza risposte) accanto a “Il cannocchiale” (con il clamoroso ritorno dell’articolo nel nome della rubrica! Grazie, redazione!) di Risso, il festivo Vian, la più folle rubrica di sempre “Soldi e sentimento” della come al solito twittarolissima Pezzali sopra al sempre disgustoso Aimone l’airone di Marinaccio, finendo con Burreddu da Bologna e Longhi da Monaco di Baviera. 

Gli editor Pilotti e “La classifica dei libri” aprono le Idee, poi chiuse con Lorenza Pieri sul polimemoir Stelle solitarie di Cristina Marconi e trafiletto relativo. 

In ultima pagina rispunta il promo con QR code del supplemento Finzioni

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In serata, Merlo torna a collegarsi con Stasera Italia su Retequattro (qui la puntata integrale).


sabato 22 giugno 2024

L’Italietta isolata su nomine, conti e Mes (ma pensa)

Oggi incipit-anteprima degli editoriali di Bonaga & Morrone sul tornare al finanziamento pubblico ai partiti e di Capacchione sul «non farsi usare da una tigre di carta» con il boss Schiavone, apertura tornata in taglio alto di Bardi, Grandi, Iannaccone, Malagutti e Merlo su «l’Italietta di Meloni & Giorgetti» in UE «isolati su nomine, conti e Mes», fotonotizia di Ikonomu con Bellanova sul caso Singh «omicidio, serve più stato», richiami in calce a Pagliassotti sul «metodo greco contro i migranti», Azzollini sulla «presa in giro della destra sui pro-vita dentro i consultori», Cottafavi con Altan, più l’abituale doppia manchette sull’UNHCR. 

All’interno Merlo e Iannaccone aprono i Fatti, poi Malagutti da Milano e “Il commento” del politologo Luciano Bardi, Preziosi e Grandi, ancora Iannaccone e Attanasio, le colonne “Italia e Mondo” accanto a Bressa da Milano, un’intervista domanda-risposta di Ikonomu all’ex ministra Teresa Bellanova accanto a Pennelli da Padova, De Luca da Kiev e Legorano, per chiudere con Pagliassotti da Torino e la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni (con il nuovo font). 

Azzollini e l’editoriale interno con la proposta di Stefano Bonaga & Andrea Morrone aprono le Analisi, poi 6 lettere (senza risposte) accanto all’altro editoriale interno di Rosaria Capacchione, finendo con Di Giuseppe sopra a Longhi da Monaco di Baviera. 

Come ieri 2 articoli in 2 pagine per le Idee, con Francesca Ferri da Potenza (sul convegno Agedo a Milano) e un’altra intervista domanda-risposta di Cottafavi all’immenso Francesco Tullio-Altan (di cui  non scrive il trattino, ma almeno si capisce che Tullio non è il secondo nome ma il primo cognome...). 

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