venerdì 6 novembre 2020

Coup 53 (ma è il Domani cartaceo, non lo Scià di Persia)

53° Domani con apertura di Preziosi sulle regioni con bella foto del loro capo-conferenza Bonaccini (viziato da un curioso incidente nella dida) ed editoriale in taglio basso (non succedeva da oltre 3 settimane) di Mario Giro sul voto USA che sembra House of Cards.

All’interno le abituali 7 news per La Giornata aprono i Fatti accanto al punto della situazione sul virus in Italia affidato come sempre a D.M. De Luca: poi è Giulia Merlo ad aggiornarci sui nuovi focolai al Trivulzio di Milano (sì, avete letto bene) e il co-housing sperimentato in provincia nella sua Trento, seguita da Alberto Ballarini sui due mesi d’immobilismo italiano che han fatto fallire il tracciamento dei contagi. Quindi è Enrico Fierro a ragguagliarce sui metalmeccanici e il sindaco Maurizio Onnis di Villanovaforru ospite sul «bonus da 30 euro al mese, ma solo per pane e formaggio». Quindi Faggionato si occupato dei nuovi sviluppi su Mps e quindi ecco che in basso fa capolino un gradito ritorno in vista della nuova puntata di stasera,

Quindi un nuovo reportage “tosto” di Trocchia, su un pugile e un trapper arrestati per violenza e sequestro, Pagliassotti sulla sindaca Appendino e Fittipaldi sull’inchiesta in Vaticano, che precedono i fondi UE vincolati allo stato di diritto narrati da Francesca De Benedetti, la fine della settimana elettorale USA nel diario di Berardi e i qanonisti italiani (ebbene, sì: esistono anche nella terra di Wanna Marchi, chi l’avrebbe mai detto?) raccontati da Di Giuseppe.

Il caporedattore Ferraresi apre le Analisi con un bel profilo di Joe Biden sopra un quasi-quartino che pare istituzionalizzare la pubblicità giudiziaria su Domani dopo l’esordio del 15 ottobre:

seguito da 6 lettere (nessuna risposta ma con il ritorno del Renzi grafomane) e un commento di Rielli che andrebbe scolpito nella pietra (altro che un Domani per radical chic...), oltre a un gran pezzo di Melloni sulla religione nelle elezioni d’oltreoceano e ancora De Benedetti sulla corrente progressista («la Squad di Ocasio-Cortez»). Bella doppietta anche il ritorno di Deaglio con un giusto rilievo sui «postini che hanno salvato la democrazia» («Altro che social») e Annicchino sull’avvocato trumpiano «arma segreta per i ricorsi» che chiude la sezione.

Idee aperte dalla vicenda incredibile (almeno per chi non vive in Italia) di Federico Ferrero della banda larga promessa ma inarrivabile a Corneliano d’Alba (CN), ben illustrata da un’evocativa illustrazione di Campagna... in campagna (argh):

a cui segue il bell’esordio del funambolico Matteo Caccia sul primo italiano a Kobane per combattere contro l’Isis, a cui ha dedicato il libro Il combattente e ora il podcast Oltre il confine su Audible (10 episodi da 40 minuti) con anche il protagonista Karim Franceschi. Quindi Fabio Vassallo sul presidente campano De Luca «carogna eduardiana», prima che Lamberti chiuda sulle esequie di Proietti spunti per cui «La nuova normalità da Covid la capisci soltanto ai funerali». 

Lungo la giornata, soliti spunti dal web:

compresi i nostri rilievi feticistici:

oltre alla nuova uscita di Prima Comunicazione con editoriale su Carlo De Benedetti e Domani:


In serata il diretòr torna in diretta Facebook per 7 minuti (qui integrali) sul Domani di domani con piccola promessa finale sulle elezioni USA... ma senza dire niente per scaramanzia: forse un DopoDomani cartaceo?

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